Don't dream your life... live your dreams!

domenica 25 giugno 2017

Recensione: Splendi più che puoi di Sara Rattaro

Buona domenica! oggi sono qui a scrivere i miei pensieri sul libro della Rattaro, autrice che adoro, per raggiungere l'obiettivo numero 3 della Ruota delle Letture, la reading challenge che Laura e Laura hanno lanciato dai rispettivi blog per chi ama leggere. Questa volta, per il giro numero quattordici dovevo leggere un libro che inizi con la lettera S. Non potevo non approfittare della ghiotta occasione per leggere Splendi più che puoi!

Descrizione: L’amore non chiede il permesso. Arriva all’improvviso. Travolge ogni cosa al suo passaggio e trascina in un sogno. Così è stato per Emma, quando per la prima volta ha incontrato Marco che da subito ha capito come prendersi cura di lei. Tutto con lui è perfetto. Ma arriva sempre il momento del risveglio. Perché Marco la ricopre di attenzioni sempre più insistenti. Marco ha continui sbalzi d’umore. Troppi. Marco non riesce a trattenere la sua gelosia. Che diventa ossessione. Emma all’inizio asseconda le sue richieste credendo siano solo gesti amorevoli. Eppure non è mai abbastanza. Ogni occasione è buona per allontanare da lei i suoi amici, i suoi genitori, tutto il suo mondo. Emma scopre che quello che si chiama amore a volte non lo è. Può vestire maschere diverse. Può far male, ferire, umiliare. Può far sentire l’altra persona debole e indifesa. Emma non riconosce più l’uomo accanto a lei. Non sa più chi sia. E non sa come riprendere in mano la propria vita. Come nascondere a sé stessa e agli altri quei segni blu sulla sua pelle che nessuna carezza può più risanare. Fino a quando nasce sua figlia, e il sorriso della piccola Martina che cresce le dà il coraggio di cambiare il suo destino. Di dire basta. Di affrontare la verità. Una verità difficile da accettare, da cui si può solo fuggire. Ma il cuore, anche se è spezzato, ferito, tormentato, sa sempre come tornare a volare. Come tornare a risplendere. Più forte che può. Sara Rattaro è un’autrice amata dai lettori italiani e di tutta Europa. Nel 2015 ha vinto il prestigioso premio Bancarella per il suo romanzo Niente è come te, che ha conquistato i librai e la stampa più autorevole. Con Splendi più che puoi riesce di nuovo a sorprendere e a emozionare. Una storia profonda in cui dal dolore fiorisce la speranza. In cui l’amore fa male, ma la voglia di tornare a essere felici è più potente di tutto. Perché non c’è ferita che non possa essere rimarginata.

Recensione: Ogni volta che leggo uno dei libri di Sara Rattaro mi capita... non riesco a staccarmi dalla storia finché non raggiungo l'ultima riga. Ogni sua trama mi coinvolge e mi costringe a non mollare il libro se non solo quando l'ho finito. E questo non è stato da meno: la storia di Emma e della sua bambina, persa nelle spire malefiche di un amore che prosciuga la vita. Marco è entrato nella vita di Emma portandole la sensazione di essere protetta, amata, desiderata ma questa gioia non è durata molto per lei. Nonostante alcuni segni fossero abbastanza chiari, Emma non riesce a convincersi che essere picchiate dal compagno non è amore. Accetta e sopporta perché crede che lei riuscirà a cambiarlo, il suo sentimento farà il miracolo. Quando nasce la loro figlia Martina le cose cambiano solo perché Marco praticamente le rapisce, le porta in montagna e le tiene in balìa del suo umore malato per anni. Emma crede di essere sbagliata, di dover meritare l'amore del marito e si adopera per non farlo arrabbiare ma le cose vanno sempre peggio. Finalmente decide di chiedere aiuto, deve salvare sua figlia ed mette a punto un piano perfetto per far curare Marco. Tra alti (pochi) e bassi (molti di più) anche Emma riuscirà, dopo anni, a fidarsi degli uomini e dell'amore. Mamma mia, che trama coinvolgente! Donne che non si ribellano alla violenza in famiglia, convinte che la vergogna sia solo di chi subisce e che bisogna cercare di capire e di salvare i poveri uomini violenti. Emma racchiude l'immagine delle donne che credono nell'amore romantico, quello che ti fa volare e che spesso poi fanno i conti con situazioni difficili, di violenze non solo fisiche, che fanno male. Purtroppo però, non diventa automatico chiedere aiuto, parlarne con qualcuno, ancora la paura e la vergogna superano il buon senso e l'istinto di conservazione che in Emma ha avuto il sopravvento per salvare la figlia!  E per iniziare così un percorso di rinascita, duro, doloroso e anche difficile ma necessario per ritornare padrona della sua vita. Un libro che consiglio a tutte le donne, un libro che fa riflettere e che fa, comunque, sempre tenere viva la speranza in un domani migliore. Perché tutte dobbiamo ricordarci di splendere!


sabato 24 giugno 2017

Recensione: Le madri di Brit Bennett

Ciao a tutti! In questo afoso pomeriggio di un sabato estivo cerco un posto fresco per scrivere la recensione al libro di Brit Bennett... Per la Ruota delle Letture, la reading challenge a cui partecipo, Laura mi ha dato da leggere proprio questo libro nel quattordicesimo giro.

Descrizione: Ambientato nella comunità nera della California del Sud, il romanzo d'esordio di Brit Bennett è un libro sull'amore, sui desideri, sulle luci e le ombre - scandagliate senza retorica e con coraggio - dell'essere madri. A narrarci la storia dei giovani, poi adulti, Nadia, Luke e Aubrey, sono "le madri", il cuore della comunità della Upper Room Chapel, che danno voce al coro senza tempo delle donne, a volte pettegole e spietate ma più spesso capaci di ascoltare le parole non pronunciate, di scrutare i segni dei tempi, di portare nel loro grande cuore il segno di un destino difficile. Nadia Turner ha diciassette anni, frequenta l'ultimo anno di liceo in un college di Oceanside, non lontano da San Diego, e porta nel cuore il peso insopportabile del suicidio della sua mamma, avvenuto pochi mesi prima. Nadia vive, o sopravvive, insieme al padre, uomo buono ma incapace di una relazione con lei, e nonostante tutto le ricordi il dolore e la colpa di sua madre, Nadia si ribella e guarda avanti, aspettando di sapere se è stata ammessa a una delle università cui ha fatto domanda e innamorandosi di Luke Sheppard. Anche lui, proprio come lei, ha qualcosa da dimenticare: figlio del pastore della chiesa che entrambi frequentano, era un campione nella squadra di football del college, ma una brutta frattura ha spezzato la sua gamba e la sua promettente carriera. La loro storia è emozionante e trasognata come tutti gli amori a quell'età, fino a che Nadia non rimane incinta, e le sembra che abortire sia la sola scelta giusta: è così facile, ogni ragazza oggi sa che è un diritto per il quale generazioni di donne hanno lottato. Nadia nasconde il suo segreto a tutti, compresa Aubrey, la nuova grande amica che condivide con lei il dolore di una madre perduta. Da giovani gli anni corrono veloci, senza quasi accorgersene Nadia, Luke e Aubrey diventano adulti: e quando Nadia torna a Oceanside per il matrimonio di Aubrey, l'ombra delle scelte compiute durante quella lontana estate in riva al mare cala improvvisamente su di loro come un debito da pagare, come una domanda che esige risposta. Una domanda bruciante: quando diventiamo adulti, è possibile sfuggire al peso delle scelte compiute dai noi stessi più giovani che siamo stati?

Recensione: Quando ho letto la mail con gli obiettivi per la challenge e mi sono trovata questo libro da leggere, subito l'ho acquistato in formato ebook. Ho voluto che fosse una scoperta in tutto e per tutto. Ho visto che Laura l'aveva recensito in un suo post ma, complice un mare di impegni, non sono riuscita a leggerlo. Quindi ora vi parlo del libro della Bennett che ho appena terminato.
La storia ha come protagonisti tre ragazzi le cui vite si intrecciano e, per lo strano gioco che il destino spesso prepara, si scontrano indelebilmente. Nadia rimane orfana di madre a diciassette anni, senza sapere i motivi che spingono la madre ad un tale gesto. Il suo rapporto col padre non è mai stato tanto stretto e questo impedisce loro di parlare della tragedia che li ha colpiti, non riescono ad elaborarla per poterla superare insieme uniti. Lei, ragazzina ribelle, si innamora del figlio del pastore, campione di football la cui carriera è rovinata da una gamba rotta. Si vedono anche di nascosto per amarsi e lei rimane incinta, lui confessa tutto ai suoi genitori. Lei invece non parla con nessuno, aspetta che Luke la riporti solo a casa dall'ospedale dopo l'aborto. Nadia non vuole avere un figlio, questo le è chiaro da subito, non vuole nemmeno avere l'opportunità di pensarci su. Tiene come ricordo solo una spilletta che le viene consegnata in clinica e dove sono raffigurati due piedini. Le loro vite vanno avanti, Nadia conosce Aubrey che nel corso del tempo diventa la ragazza e poi la moglie di Luke, la sua amicizia con lei non è tale comunque da farle confessare il loro passato. Lei va via per studiare e per laurearsi finché il padre si fa male e deve tornare per aiutarlo ed accudirlo. Anche se Luke è sposato con Aubrey, lui e Nadia si riavvicinano ma non parlano mai del bambino che insieme hanno concepito e che non è mai nato. Quello che più mi ha colpito in questo libro è la figura costantemente presente di qualche madre... Quella di Nadia che si suicida, quella di Aubrey che non vuole aver nulla a che fare con la figlia, quella di Luke che si adopera per "liberare" il figlio da una ragazza non adatta a lui e gli avvicna la moglie perfetta. ci sono poi le madri che girano attorno alla chiesa del pastore Sheppard, che scrutano i mutamenti e i movimenti dei giovani ragazzi e ne tengono d'occhio le reazioni per sapere tutto di loro. E c'è Nadia, madre mancata, che non ha mai voluto sapere davvero se il figlio che aveva in grembo sarebbe potuto essere una cosa meravigliosa per lei e non ha mai nemmeno voluto parlarne con il padre del bimbo... forse se l'avesse fatto loro avrebbero potuto avere una storia diversa e forse più felice. Perchè in fondo, l'aborto è certamente un diritto acquisito, ma le donne che ne fanno ricorso non possono mai dimenticare di essere state per breve tempo delle madri.
Libro molto intenso, scrittura insolita e ricca di cambi di prospettiva ma molto molto piacevole!