Don't dream your life... live your dreams!

lunedì 6 marzo 2017

Recensione: L'arte di essere fragili di Alessandro D'Avenia

Bentornati! Questo post mi vede scrivere la recensione del secondo libro che mi è stato assegnato dal sesto giro di ruota della Challenge La Ruota delle Letture ,a cui partecipo con soddisfazione e che mi sta facendo veramente divertire! L'obiettivo a cui devo dare risposta è quello della Copertina Blu e la mia scelta è stata quasi obbligata 😄 infatti ho tirato fuori della mia TBR "L'arte di essere fragili" di Alessandro D'Avenia...
La copertina è di un bellissimo blu notte come si vede dalla foto e io aspettavo da un bel po' di poterlo leggere scegliendolo tra i tanti in attesa!

Descrizione: "Esiste un metodo per la felicità duratura? Si può imparare il faticoso mestiere di vivere giorno per giorno in modo da farne addirittura un'arte della gioia quotidiana?" Sono domande comuni, ognuno se le sarà poste decine di volte, senza trovare risposte. Eppure la soluzione può raggiungerci, improvvisa, grazie a qualcosa che ci accade, grazie a qualcuno. In queste pagine Alessandro D'Avenia racconta il suo metodo per la felicità e l'incontro decisivo che glielo ha rivelato: quello con Giacomo Leopardi. Leopardi è spesso frettolosamente liquidato come pessimista e sfortunato. Fu invece un giovane uomo affamato di vita e di infinito, capace di restare fedele alla propria vocazione poetica e di lottare per affermarla, nonostante l'indifferenza e perfino la derisione dei contemporanei. Nella sua vita e nei suoi versi, D'Avenia trova folgorazioni e provocazioni, nostalgia ed energia vitale. E ne trae lo spunto per rispondere ai tanti e cruciali interrogativi che da molti anni si sente rivolgere da ragazzi di ogni parte d'Italia, tutti alla ricerca di se stessi e di un senso profondo del vivere. Domande che sono poi le stesse dei personaggi leopardiani: Saffo e il pastore errante, Nerina e Silvia, Cristoforo Colombo e l'Islandese... Domande che non hanno risposte semplici, ma che, come una bussola, se non le tacitiamo possono orientare la nostra esistenza.

Recensione: Anticipo subito che la mia recensione potrà sembrare mooolto di parte! Io adoro D'Avenia sia come scrittore (ho letto tutti i suoi libri) che come insegnante e come persona. Non deve sembrar strana allora la mia gioia derivata dal suo nuovo libro tanto atteso. Confesso però che, leggendo le anticipazioni, scoprire che avrebbe trattato del Leopardi mi ha lasciata un pochino perplessa... Ho antiche rimembranze scolastiche del poeta marchigiano che me lo hanno fatto conoscere bene ma anche un po' detestare! In seconda media imparare a memoria la poesia "A Silvia" in pochissimi giorni è stata una sfida non indifferente e dopo quasi trentaquattro anni ancora me la ricordo!!! Comunque sia il libro l'ho letto con un misto di ammirazione e timore: la prima nei confronti di D'Avenia che riesce a rendere semplice qualsiasi argomento e a spiegare, con parole che arrivano all'anima, sentimenti e stati d'animo. Il timore invece era di scoprire un libro noioso o troppo concentrato solo sul poeta. Invece, leggendolo, ho trovato un racconto epistolare tra l'autore e Leopardi in cui si trattano argomenti attuali e molto profondi. D'Avenia ci accompagna alla scoperta di un Leopardi nuovo che, analizzando i suoi scritti, ci aiuta a trovare un senso alla nostra vita, a non sprecarla e a viverla con lo stupore che dovremmo riservare alle cose preziose! Confesso che il libro non l'ho letto "tutto di seguito" ma mi sono riservata il tempo per assimilarne tutti i punti che ritenevo importanti e degni di riflessioni. Ho sottolineato tanto, ho fatto miei pensieri dell'autore di cui avevo bisogno in questo momento e ho amato questo libro! Mi ha lasciato, ora che sono arrivata alla fine, una visone nuova delle cose: dobbiamo avere degli obiettivi e metterci gioia nell'impegno per raggiungerli, un'energia che ci faccia sempre provare meraviglia per le cose belle che ci circondano e per le persone che amiamo... come Giacomo Leopardi, ora l'ho imparato bene, scriveva nelle sue poesie.

Con questo libro raggiungo l'obiettivo Copertina blu per La Ruota delle Letture.
Buon inizio di settimana!

Mariangela

sabato 4 marzo 2017

Recensione: La passione di Artemisia di Susan Vreeland


Libro La passione di Artemisia Susan Vreeland

Buon sabato! Oggi scrivo il post per scrivere le mie impressioni sul libro La passione di Artemisia.

Descrizione: É il 14 maggio 1612 quando mezza Roma accorre nelle sinistre aule dell’Inquisizione per l’atteso giorno del giudizio sulla denunzia che il padre di Artemisia Gentileschi, giovane e brillante artista, ha sporto presso il papa Paolo V. Nell’umida e scura di Tor di Nona, le parole di Orazio Gentileschi rimbombano nella mente di ognuno: «Agostino Tassi ha deflorato mia figlia Artemisia e l’ha forzata a ripetuti atti carnali, dannosi anche per me, Orazio Gentileschi, pittore e cittadino di Roma, povero querelante, tanto che non ho potuto ricavare il giusto guadagno dal suo talento di pittrice».

Ambientato negli splendidi scenari della Firenze, Roma e Napoli seicentesche, popolato di personaggi storici come Cosimo de’ Medici e Galileo, La passione di Artemisia narra della straordinaria avventura della prima pittrice celebrata e riconosciuta nella storia dell’arte: Artemisia Gentileschi, la donna che, in un mondo ostile alle donne, riuscì a imporre la sua arte e a difendere strenuamente la sua visione dell’amore e della vita.

Recensione. Ho scelto di leggere questo libro incuriosita dai pareri positivi delle mie compagne lettrici fatte sulla pagina Facebook della Challenge a cui partecipo e devo dire che ne sono rimasta positivamente colpita. Il libro racconta la storia dell'artista Artemisia, pittrice donna del 1600, vittima di un abuso e costretta a difendersi piuttosto che venire difesa nel processo che ne consegue. 
Non conoscevo la protagonista del romanzo in quanto artista ma leggendo le sue vicende mi sono resa conto che era una donna forte, risoluta e disposta a tanto pur di poter realizzare la sua aspirazione artistica. Lo stupro subìto da parte di un amico di famiglia la costringe ad allontanare il padre, a doversi sposare e a vivere nella rabbia e nel rancore. Crede nell'amore, quello che fa battere il cuore e cerca di risvegliarlo nell'uomo che ha sposato ma Pietro non riesce a perdonarle il fatto di essere più brava di lui nella pittura e la tradisce. Artemisia cresce la sua figlioletta cercando di riversarle nell'animo la passione per l'arte, non si scoraggia e cambia anche città per non farle mancare nulla mai. Palmira cresce curiosa e sveglia, segue la mamma prima a Genova, poi a Roma e infine a Napoli dove si innamora e si sposa, per amore vero; Artemisia rinuncia a vederla diventare artista ma si rallegra di saperla felice e parte per riconciliarsi col padre, vecchio e stanco e per aiutarlo a completare il suo ultimo lavoro. In questo romanzo ci sono moltissimi spunti per riflettere: la condizione della donna sempre vista come inferiore rispetto all'uomo, soprattutto quando vuole realizzarsi nel lavoro. Quando non hanno un uomo accanto riescono a darsi da fare per far crescere i figli, sono disposte a tanti sacrifici ma non a farsi umiliare per salvare le apparenze. L'amore può smuovere le montagne ma non può giustificare la rassegnazione o la sottomissione. Artemisia incarna l'immagine di donna risoluta e capace di coltivare la vera passione che sia per la pittura, per la figlia o per sopravvivere giorno dopo giorno. Libro molto ben scritto e scorrevole da leggere. Lo consiglio veramente.

Con questo libro raggiungo l'obiettivo 15- Leggere un libro storico - della Challenge La Ruota delle Letture dei blog di Laura e Laura.

Buone letture a tutti!
Mariangela