tag:blogger.com,1999:blog-52512469016242729382024-03-14T03:32:05.081+01:00Il cuore dentro alle coseMariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.comBlogger168125tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-82396399419753504602022-11-06T14:34:00.000+01:002022-11-06T14:34:23.792+01:00LA PICCOLA ERBORISTERIA DI MONTMARTRE di Donatella Rizzati<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">Buona domenica lettori! Come procede il vostro week end autunnale? E le vostre letture? Ora che il cambio dell'ora ci costringe a trascorrere più tempo in casa ci può aiutare a dedicare dei momenti aggiuntivi alla lettura di un buon libro ! D'altronde l'immaginario collettivo associa all'autunno la figura di una poltrona con coperta e libro annessi! E io adoro tutto ciò... Per un caso fortuito, il libro di cui scrivo oggi sembra proprio adatto a completare l'insieme perchè ha in copertina l'immagine di tazze da tè old style. Un autunno caldo e coccoloso proprio.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="266" data-original-width="173" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXp9OczVFk0M4zbYd6PpYFPbNx23A4LUPQVFbBy5hXh6xWrUaViH8EeodMbtxhVg6WVSM37y4LePGejLDJOH7RnHMtfnm1QbppIM2Uhy_niFd9ugj5iH2CH-TmjKoZ7HjxYCFs-zNdEtD8vsOX3Nlun8WODVAY1ALa9M30yWci-EilvFNRutbA_73c8A/w260-h400/montmartre.jpg" width="260" /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: courier;">autore D<b>ONATELLA RIZZATI </b>editore <b>MORE STORIES</b></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: courier;">data pubblicazione <b>15 marzo 2016 </b> pagine <b>454</b> prezzo <b>16 euro</b></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: courier;"><b><br /></b></span></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-family: inherit;">TRAMA:</span></b>Esiste un rimedio per il mal d'amore? Viola Consalvi, di professione naturopata, è impaziente di scoprirlo. Nonostante abbia poco più di trent'anni, la vita ha già colpito duro con lei, portandole via il marito. Così anche il suo lavoro in uno studio di medicina olistica ha smesso di interessarla, e quando tutto sembra sul punto di crollarle addosso capisce che la sola cosa da fare è tornare nella città che anni prima l'ha resa felice: Parigi, dove ha frequentato la scuola di naturopatia e dove, nascosto tra i tetti di Montmartre, c'è l'unico luogo in cui si senta davvero al sicuro, l'erboristeria delle sorelle Fleuret-Bourry. È in questo spazio magico, in cui il tempo sembra essersi fermato e le emozioni sono accolte e coccolate, stretta nell'abbraccio della saggia e materna Gisèle, che Viola comincia la sua nuova vita. In un curioso bistrot incontra il giovane Romain, un barista sbruffone e misterioso che, tra continui battibecchi e rappacificazioni, farà di tutto per portare al disgelo il cuore di Viola. Quando Gisèle chiede alla sua giovane collaboratrice di aiutarla a rilanciare il negozio, Viola ha un'intuizione geniale: offrire consulenze di iridologia, una disciplina antichissima e praticata dal suo ex marito, che, partendo dallo studio fisiologico degli occhi, indaga a fondo nell'individuo fino a svelarne la personalità. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>RECENSIONE: </b>il libro di cui vi parlo in questo post non è recente infatti è scritto da Donatella Rizzati - traduttrice di narrativa in lingua inglese e francese - nel 2016 e ristampato nel 2021. Opera unica dell'autrice, parla di una giovane donna che è in balìa di un grande dolore, un lutto che le toglie la voglia di lavorare e il gusto di vivere. Quando decide di tornare a Parigi, città che l'ha vista studentessa felice, ritrova anche un luogo dove è sempre stata bene. la piccola erboristeria a Montmartre gestita da Gisèle. Il ritorno di Viola capita in un momento difficile per il piccolo negozio e per la sua proprietaria e, unendo le loro forze con caparbietà, riescono anche a fare un ottimo lavoro! Il loro quotidiano è costituito dall'interazione con persone diverse che cercano aiuto in una tisana, un rimedio o solo attraverso la rassicurazione che una parola di conforto può dare. Alla storia si aggiungono diversi altri personaggi: c'è Romain, il tenebroso gestore del bistrot frequentato da Viola e Gisèle, che aiuta la giovane a ricucire gli strappi più profondi che la vita le ha causato; Camille, una ragazza che attraverso Viola trova il modo per superare paure e blocchi che le tolgono l'energia della giovinezza. C'è Michel, il marito di Viola, mancato per un male che teneva nascosto ma che le lascia tanto su cui lavorare per continuare ad aiutare gli altri. Jacques e Martìn, padre e figlioletto, ricorrono all'aiuto di Viola per non impazzire e trovano anche una spalla amica su cui poggiare in un momento di difficoltà. Tutto intorno ci sono anche ricette per burri profumati e di tisane di benessere, oltre a spiegazioni sui chakra e su altre conoscenze di naturopatia. Al termine della lettura di questo libro, quello che mi rimane non sono tanto le informazioni sulle cure omeopatiche o fitoterapiche in sè, quanto la consapevolezza che, in fondo, per stare bene o per superare gli ostacoli della vita, serve parlare con qualcuno di che ci sappia "ascoltare". Non è il fiore di Bach che agisce, o non solo quello, ma parlare in merito al problema che intendiamo contrastare. Sicuramente certi rimedi hanno fondamenti nelle discipline olistiche o yogiche ma, alla base di tutto, ci deve sempre essere la consapevolezza del problema da trattare e il parlarne con qualcuno. Viola e Gisèle, in questo romanzo, agiscono come un booster per i prodoti della loro erboristeria e le persone che la frequentano se ne giovano. L'autrice descrive bene questi rapporti, li estrinseca e ce li dispone sotto gli occhi per apprezzare l'operato della natura e dell'uomo, insieme. Le emozioni che si susseguono partono da dei dolori, degli strappi emotivi e delle perdite che solo amicizia, empatia e amore possono lenire e curare. Insieme a qualche tisana calda o a qualche fiore di Bach magari, ma mai senza quel contatto umano che è imprescindibile. L'autrice scrive servendosi di dialoghi veloci, molto agili e rende il racconto fresco e non noioso. le nozioni e le ricette che aggiunge ad ogni capitolo servono per rendere più completo il racconto dal punto di vista della naturopatia ma non alterano il romanzo in sè. Io ho trovatolo scritto della Rizzati una lettura leggera, senza alcuna pretesa e semplice, immediata. Di sicuro non rimarrà impressa in modo particolare ma ho trascorso attimi piacevoli leggendo di Viola, Romain e le strade di Parigi.</div><div style="text-align: justify;">Una lettura da sorseggiare come una tazza di tisana calda all'arancia e cannella... non cura nulla ma si lascia bere con piacere nel tepore di un pomeriggio d'autunno! </div><p></p>Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-49673375615971179092022-10-06T14:45:00.002+02:002022-10-06T14:45:39.891+02:00Recensione - L'EQUILIBRIO DELLE LUCCIOLE di Valeria Tron<p>Nuovo post per un nuovo libro! Io credo che esista una sorta di legge per cui dopo un libro scarsissimo si deve trovare un libro che ci riporti in pace ed in positivo con il piacere della lettura. E io l'ho trovato in L'equilibrio delle lucciole di Valeria Tron di cui vi parlo qui.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWgX4wYpnVjqtwafNXLlRv1Az2lsKxmLypMVWuuWeUBATaUxwUHj7nlJ7rrX_9ukElNYYXA6_WCCSa7AT4gEyJNxf4KiEU6FZNijyCL8qCX6p7A2PG_4j6vhCbv_W0YlWru6SsRxg_JCLaUCkXd6QR3TuHpHjkEKzY2aY67-1sThvtmjTdlX47Nxg7wQ/s266/tron.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="266" data-original-width="171" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWgX4wYpnVjqtwafNXLlRv1Az2lsKxmLypMVWuuWeUBATaUxwUHj7nlJ7rrX_9ukElNYYXA6_WCCSa7AT4gEyJNxf4KiEU6FZNijyCL8qCX6p7A2PG_4j6vhCbv_W0YlWru6SsRxg_JCLaUCkXd6QR3TuHpHjkEKzY2aY67-1sThvtmjTdlX47Nxg7wQ/w257-h400/tron.jpg" width="257" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: courier;">autore <b>VALERIA TRON</b> editore <b>SALANI</b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: courier;">data di pubblicazione <b>1 giugno 2022</b> pagine <b>400</b> prezzo <b>18 euro</b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: courier;"><b><br /></b></span></div><div class="separator" style="clear: both;"><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-family: inherit;">TRAMA - </span></b>Ogni punto di partenza ha bisogno di un ritorno. Per riconciliarsi con il mondo, dopo una storia d'amore finita, Adelaide torna nel paese in cui è nata, un pugno di case in pietra tra le montagne aspre della Val Germanasca: una terra resistente dove si parla una lingua antica e poetica. È lì per rifugiarsi nel respiro lungo della sua infanzia, negli odori familiari di bosco e legna che arde, dipanare le matasse dei giorni e ricucirsi alla sua terra: ‘fare la muta al cuore', come scrive nelle lettere al figlio. Ad aspettarla – insieme a una bufera di neve – c'è Nanà, ultima custode di casa, novant'anni portati con tenacia. Levì, l'altro anziano che ancora vive lassù, è stato ricoverato in clinica dopo una brutta caduta. Isolate dal mondo per quattordici giorni, nel solo spazio di quel piccolo orizzonte, le due donne si prendono cura l'una dell'altra. Mentre Adelaide si adopera per essere utile a Nanà e riportare a casa Levì, l'anziana si confida senza riserva, permettendole di entrare nelle case vuote da tempo, e consegnandole la chiave di una stanza intima e segreta che trabocca di scatole, libri ricuciti, contenitori e valigie, in cui la donna ha stipato i ricordi di molte vite, tra uomini, fiori, alberi e animali, acqua e tempo. Una biblioteca di esistenze, di linguaggi, gesti e voci, dove ogni personaggio è sentimento, un modo di amare. Fotografie, lettere, oggetti che sanno raccontare e cantare il tempo: di guerra e povertà, amori coltivati in silenzio, regole e speranza, fatica e fantasia. Un testamento corale che illumina le ombre e le rimette in equilibrio. La bellezza intensa che respira oltre la vita e rimane in attesa di parole. Tuffarsi nella memoria significa avere il coraggio di inventare un altro finale e vivere oltre il tempo che ci è stato concesso, per ritrovare il luogo intimo di ognuno. La casa.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>RECENSIONE - </b>Nella vita capita di sentirsi sopraffatti dagli eventi, dagli inciampi, dalla fatica e non sempre è sufficiente una vacanza per ricaricarsi. A volte è necessario lasciarsi curare anche dai luoghi che ci sono cari, quelli dove la parola "casa" indica ben più di un edificio. Succede anche ad Adelaide, un'artista che ritorna nel borgo a lei caro, quello della sua infanzia, dove il tempo scorre con un'unità di misura diversa. I ricordi, la vita, i sentimenti... questo misura il tempo che Adelaide trascorre con la zia Nanà e ritrova la voglia e la forza per mettere in ordine la sua vita:il suo amore per il figlio Gioele, la conclusione del rapporto con Edoardo e la riscoperta di nuovi sentimenti necessitano di nuova vitalità e consapevolezza. E Adelaide la ritrova lassù, tra i monti e il silenzio della Val Germanasca in Piemonte, terra aspra e dura che contiene saldamente abitudini, regole e riti. I riti, che non sono semplici gesti ripetuti, ma condivisione sincera e familiare di compiti, azioni o conoscenze. Tutto questo crea la famiglia di cui Adelaide ha bisogno, un nido caldo e rassicurante che le faccia superare i momenti di difficoltà, che le dia la forza di creare una sua densità; una bellissima scoperta di questo libro che mi rimane scritta dentro. L'autrice mi ha dato una tale dose di forza, necessaria in questi periodi, scrivendo proprio questo: una persona non vale quanti anni vive ma per la sua densità che è data dalle tante sfumature ed esperienze accumulate durante l'esistenza. Tutto ciò mi ha illuminata: quando le persone ci lasciano il loro ricordo è dato da ciò che rappresentano per noi, dal carico di insegnamenti e di ricordi che ci lasciano in dote. Il tempo assume tutto un altro valore quindi, non contano gli anni ma quello che ci metti in quel tempo che può essere tanto o niente e questo fa la differenza! </div><div style="text-align: justify;">Che libro è questo di Valeria Tron... l'ho letto, sottolineato, riletto (infatti arrivo sempre al limite con le mie recensioni per la <a href="https://www.duelettriciquasiperfette.com/2022/09/escape-ciambelle-fuga-per-la-vittoria.html" target="_blank">challenge</a> ma questa volta ancora di più!) e ogni pagina è un vero scampolo di paradiso. Un libro di poesia sotto forma di romanzo, per me che sono nostalgica inside, questo libro ha il tepore di una coperta calda stesa sul cuore. Le atmosfere casalinghe, i gesti antichi del fare la legna, di riporre i raccolti in cantine buie, di ordinare in modo preciso le cose, tutto questo mi riporta in mente periodo passati con mia nonna che io ricordo con affetto infinito. Anche lei precisa e metodica, affezionata alle abitudini che infondono certezze ma non ripetitività. Una mia personale Nanà che non ho potuto godere a lungo perchè la vita ha deciso diversamente ma che sono certa sarebbe stata vitale proprio come Adriana e carica di esperienze da tramandare. Per questo la lettura del libro mi ha totalmente coinvolta, le storie di Adelaide, Nanà, Levì, Lena e Daniele non sono solo parole ma vita, sofferenza e sentimento. Quel sentimento - l'amore - che si cerca o si aspetta per una vita e che è forte, radicato e mai violento. L'amore che resiste nel tempo, che nutre lo spirito riempiendone i vuoti e che dona la speranza nel domani, che sovente non arriva mai. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">"<span style="font-family: courier;">Pensi mai che le cose potevano andare diversamente, cioè, nella tua vita, per esempio?...Ci ho pensato. Specie ultimamente. Se faccio il conto rischio di aver perso più del guadagnato. Due cose pesano sulle altre: amore e morte. E' lì che la bilancia piega."</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Questo è un pochino il succo della vita di ognuno, l'equilibrio perfetto così raro da trovare, la capacità di farci stare quanto più amore possibile dentro, prima che la morte arrivi e interrompa tutto. Gli affetti sono indispensabili e non serve siano di sangue, non sempre famiglia è quella in cui si nasce ma quella che accoglie e dona lo spazio giusto per esprimersi e per rifugiarsi in cerca di conforto. Ed è quello che Adelaide trova tra i monti, rifugio e conforto e amore, uno nuovo e timido magari anche impaurito ma carico di speranza. </span></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: courier;">"Impara il tuo spazio."</span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: courier;"> </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Un libro, questo, scritto in modo diretto, scorrevole, in un linguaggio che riesce attraverso le parole a far percepire l'odore, il sapore e anche il gusto di ciò che racconta. Trovo che Valeria Tron abbia scritto qualcosa di molto bello, un testo che parla dell'importanza di fare memoria e che io non mi stancherò mai di condividere! I ricordi, belli ma anche brutti, le emozioni, i vissuti vanno raccontati perché potrebbero essere utili a qualcuno; possono diventare medicina e cura per chi avrà bisogno e non è cosa da poco. Quello che una persona vive non deve perdersi nel tempo ma costruire la densità che rimane oltre la vita. La memoria può essere la pietra che lastrica strade sconnesse e che aiuta i passi incerti di chi non sa dove trovare sostegno e sicurezza.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">L'equilibrio delle lucciole, un libro che consiglio a chi cerca letture di spessore ma al tempo stesso scorrevoli e non tediose, quelle che profumano di sapori familiari e che lasciano tanti spunti su cui riflettere per avere conforto e anche un'iniezione di speranza verso il domani. I tempi attuali ne richiedono parecchia!</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><br /></div></div>Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-23598230848396004892022-10-05T11:40:00.002+02:002022-10-05T11:40:57.790+02:00Recensione - TUA di Claudia Pineiro<p style="text-align: justify;">Buongiorno a tutti! La serie dei libri letti si allunga, anche se lentamente, e in questo post vi parlo di un libricino che aspettava nel mio scaffale . Complici le offerte che, regolarmente, le case editrici praticano sull'acquisto unico di due titoli, ho portato a casa il libro di Claudia Pineiro e credo che le paroline magiche che me lo hanno fatto scegliere siano state <i>thriller psicologico </i>scritte nella sinossi.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJ5qTnjSk2v0uN8bJ49MQu5wCRWjK83mX7scDmHIDohTlCOMTC-nox3szt9eIjaFcRtxYWgZNlSs63Nq7sR0y-b0gb5Sp87pnlNh6q91d0kbNQpC3fohUzvW63gXyH8f2qyxQhbKVf6JjQwT6gX05kDaBgyESxHq35Q3LV17-o3FMf5947pN9Yte_BOw/s499/tua.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="324" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJ5qTnjSk2v0uN8bJ49MQu5wCRWjK83mX7scDmHIDohTlCOMTC-nox3szt9eIjaFcRtxYWgZNlSs63Nq7sR0y-b0gb5Sp87pnlNh6q91d0kbNQpC3fohUzvW63gXyH8f2qyxQhbKVf6JjQwT6gX05kDaBgyESxHq35Q3LV17-o3FMf5947pN9Yte_BOw/w260-h400/tua.jpg" width="260" /></a></div><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: courier; font-size: x-small;">autore <b>CLAUDIA PINEIRO</b> editore <b>FELTRINELLI</b></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: courier; font-size: x-small;">data di pubblicazione <b>24 gennaio 2013</b> pagine <b>142</b> prezzo <b>6,50 euro</b></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: courier; font-size: x-small;"><b><br /></b></span></div><div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;"><b>TRAMA -<span style="font-size: x-small;"> </span></b></span>Buenos Aires. Inés, moglie di Ernesto - irreprensibile dirigente di successo -, trova per caso nella ventiquattrore del marito un biglietto d'amore scritto con il rossetto e firmato "Tua". Una sera decide di seguirlo fino al parco Bosques de Palermo dove lui e la sua amante si sono dati appuntamento. Iniziano a discutere, lui la spinge violentemente, la donna cade, sbatte la testa contro un sasso e muore. Inés torna a casa ben decisa a fare il possibile per coprire il marito, salvare le apparenze e il matrimonio. "Tua" è un thriller psicologico vertiginoso, che incalza il lettore fin dalle prime righe: un meccanismo a orologeria che non risparmia colpi di scena sorprendenti. Il terribile ritratto in giallo di una normale famiglia borghese.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>RECENSIONE - </b> Inizio questa mia recensione specificando che io adoro i thriller psicologici, sono una tipologia di libri che mi ha sempre molto affascinata. In questo lettura la protagonista è Inès, moglie e madre che sembra più occupata a mantenere le apparenze che a cercare di vivere una vita soddisfacente. Ha un marito, Ernesto, un uomo d'affari che adora e una figlia diciassettenne che praticamente non conosce. Inès ha una vita soddisfacente, il rapporto col marito si è raffreddato ma lei spera che sia tutto passeggero. Invece no: scopre un tradimento e da questo parte una curva discendente di eventi che la porteranno ad una scelta a senso unico. Il romanzo di Pineiro è "strano": il succo del libro si scopre già alla seconda pagina e comunque c'è un solo colpo di scena decisivo, circa a metà libro. Per il resto io ho avuto la sensazione di un giro in giostra, accade tutto rapidamente e forse, in modo anche secco, asciutto e senza sentimento. Inès dice di tenere al marito ma non ne percepisco l'amore, la rabbia per il tradimento. Dice di tenere alla figlia e con lei non ha praticamente nessun dialogo, la ragazza vive una vita parallela a quella dei genitori. Ernesto non fa una gran bella figura: marito fedifrago e bugiardo che non riesce ad avere il controllo della sua vita. Insomma: nelle poche pagine di questo libro, di psicologico ci ho percepito quasi niente; tutto è servito subito, senza attese, in modo rapido e asciutto. I ragionamenti, le cause e le scelte sono sempre fugaci, l'autrice non suscita empatia dai lettori, sembra non cercarla nemmeno. La storia è questa e viene servita in poche pagine, punto. La fine delle vicende di Inès ed Ernesto non è nemmeno una sorpresa poi perchè la freddezza che caratterizza la protagonista spiana la strada ad un tale epilogo (basta, non aggiungo altro per non spoilerare!) ma la mia reazione all'ultima pagina è stata quella di sollievo... per aver finito il libro!</div></div><div style="text-align: justify;">Che dire... ci sono libri e offerte che bisognerebbe saper rifiutare, purtroppo non riesco a consigliare questo titolo a nessuno perchè non mi ha lasciato proprio nulla da ricordare. </div>Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-72123819833430118642022-09-05T15:57:00.001+02:002022-09-05T15:59:07.952+02:00Recensione - CREATURE LUMINOSE di Shelby Van Pelt<p style="text-align: justify;">Ciao e bentornati lettori! In questo lunedì settembrino sono qui, in perenne ritardo su tutti i miei programmi, per scrivere due righe sul libro che ho terminato un po' di tempo fa. Non mi piace fare le cose all'ultimo momento quando ho scadenze o programmi già fatti ma, complici feste di compleanno da organizzare, vendemmia e altri disguidi sparsi mi ritrovo sempre a fare le cose sul filo di lana! Acciderbolina a me e al caos che sembra governarmi ... ma torniamo a cose più serene perchè il libro che vi presento in questo post è stata una piacevole sorpresa.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb1BmVIMRhDYQP1HwMruiOu5mUjZxonEip0jgL32vXjFVEFzhOcXyMRINZTqFftHZXY_1wCTdS8Ka1BXlsRygerR12ns1LLh1RhV_OOL3YnGVIRrX0LiTzYpdibDUXHtdfEVlQN4EuPmvdfXrHchZcswzKs8bKhYO104tH4t6hhMhC-C31ZP8dOK6O2g/s346/marcellus.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="346" data-original-width="226" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb1BmVIMRhDYQP1HwMruiOu5mUjZxonEip0jgL32vXjFVEFzhOcXyMRINZTqFftHZXY_1wCTdS8Ka1BXlsRygerR12ns1LLh1RhV_OOL3YnGVIRrX0LiTzYpdibDUXHtdfEVlQN4EuPmvdfXrHchZcswzKs8bKhYO104tH4t6hhMhC-C31ZP8dOK6O2g/w261-h400/marcellus.jpg" width="261" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: courier;">autore <b>SHELBY VAN PELT</b> editore <b>MONDADORORI </b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: courier;">data di pubblicazione </span><b style="font-family: courier;">28 giugno 2022</b><span style="font-family: courier;"> pagine </span><b style="font-family: courier;">396</b><span style="font-family: courier;"> prezzo </span><b style="font-family: courier;">22 euro</b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b style="font-family: courier;"><br /></b></div><div class="separator" style="clear: both;"><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-family: inherit;">TRAMA </span></b><span style="font-family: courier;">- </span>Tova Sullivan lavora per l'Acquario di Sowell Bay, una tranquilla cittadina nei pressi di Seattle: pulire i pavimenti durante le ore serali in compagnia delle creature che si muovono silenziose nelle vasche la aiuta a combattere la solitudine dopo la scomparsa di suo figlio Erik, quando era solo un ragazzo. La principale attrazione dell'acquario è Marcellus, un polpo gigante del Pacifico, che dalla sua vasca sembra osservare attento ogni mossa di Tova. Una sera, mentre sta passando lo straccio nell'ufficio del personale, Tova scorge Marcellus impigliato nei fili della corrente e delicatamente cerca di liberarlo. Mentre si domanda come abbia fatto a uscire dalla teca, il polpo stende un tentacolo verso di lei, come per abbracciarla. In quella creatura dotata di tre cuori e di un'eccezionale intelligenza, la donna trova inaspettatamente qualcuno che le assomiglia e la comprende: i due stringono una bizzarra amicizia fatta di complicità e gesti silenziosi. Le cose cambiano quando Tova per un infortunio viene sostituita da Cameron, un giovane appena giunto in città alla ricerca del padre biologico. Marcellus non tarda a capire che i due sono legati da qualcosa, e il suo straordinario intuito lo spinge a intervenire. Un esordio folgorante e commovente, che insegna come a volte guardare al passato possa aiutarci a costruire un futuro diverso. Un'amicizia capace di spezzare la più dura delle solitudini. La corrispondenza misteriosa di due anime speciali, creature imperfette e per questo incredibilmente luminose.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>RECENSIONE - </b>Le lettura di questo libro è stata una curiosità da soddisfare dopo aver letto le recensioni di alcune amiche blogger: troppo insolito il co-protagonista e molto intrigante il dipanarsi della trama per non correre a comprare il romanzo e leggerlo! La storia racconta di Tova Sullivan, una signora che attende la pensione lavorando come donna delle pulizie nell'Acquario di Sowell Bay, vicino a Seattle. La sua vita è una tela piena di strappi emotivi e di cicatrici: suo figlio prima e suo marito poi la lasciano da sola, in una casa troppo grande e con tanta solitudine dentro. Tova trova un amico proprio nell'acquario dove lavora... infatti Marcellus, il polpo gigante del Pacifico che vive nella grande vasca che Tova pulisce ad ogni turno, la cerca e le lascia messaggi. Marcellus non è solo uno dei protagonisti ma è anche una voce narrante del romanzo, il suo punto di vista è determinante per la storia. L'autrice scrive di dolore, di perdite, di sopravvivenza in modo molto delicato quasi poetico e Marcellus aggiunge una dose di incredibile potenza al tutto. Confesso la mia ignoranza circa le capacità dei polpi, non sapevo nemmeno che avessero ben tre cuori ma tutto questo serve ai fini della storia e ne accresce la potenza narrativa, dal mio punto di vista. Infatti è un libro molto insolito, la storia di Tova è commovente e al tempo stesso incuriosisce e chiede rispetto. Perdere un figlio in modo misterioso lascia dubbi che logorano e,quando anche il marito muore, a lei non rimane che trovare un modo per andare avanti. Marcellus sembra capire i suoi stati d'animo, il suo bisogno di sostegno e a modo suo glielo fornisce.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;"><b><blockquote>" I segreti sono ovunque: Alcuni umani sono pieni zeppi di segreti. Mi chiedo come facciano a non esplodere. Sembrerebbe proprio una delle caratteristiche principali della specie umana: la pochezza spaventosa delle loro capacità comunicative."</blockquote></b></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;"><b><br /></b></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Il polpo vede le persone, le osserva e le capisce; Tova entra in sintonia con lui e quando può ne asseconda i comportamenti ma le cose cambiano anche nella solida routine di una signora e di un polpo. Un infortunio costringe al riposo Tova che viene sostituita da Cameron, un ragazzo che cerca le sue origini e uno scopo per la vita. Il destino scrive trame disparate e, anche se con giri immensi, a volte riesce a chiudere i cerchi in modo incredibile.</span><span style="font-family: inherit;"> Il destino, a volte, si serve di chi può aiutarlo e in questo libro Marcellus è un aiutante perfetto! </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;"><b></b></span></div><blockquote><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;"><b>"Voi umani. Per lo più siete noiosi e goffi. Ma ogni tanto riuscite ad essere creature straordinariamente intelligenti:"</b></span></div></blockquote><p> La storia raccontata da Van Pelt è di quelle che rendono tristi, si parla di perdite, di solitudini e di dolore ma l'autrice lo fa in modo molto fresco, senza mai scadere nell'eccessivo dramma ma lasciando sempre una goccia di speranza. Il polpo accompagna la storia, con la sua visione spiega i fatti in modo disincantato, senza preconcetti, un'analisi lucida e precisa su chi lo circonda e sui fatti che vive.un insolito punto di vista ma molto, molto saggio e io, lo confesso, non me lo aspettavo. Questo libro è senza dubbio un testo che in quattrocento pagine analizza l'animo umano nei momenti difficili e ce lo presenta chiaro, senza nessuno sconto. La vita è così, schietta e diretta e soprattutto senza scorciatoie. Una lettura che, sebbene mi abbia a tratti intristito e anche commosso, consiglio a tutti. Marcellus ha dato a questo racconto un'anima colma di saggezza e di intensità, ha reso le vicende di Tova non solo un racconto di fatti tristemente realistici ma un'occasione per tirare fuori il meglio dalle persone, dal coraggio che possono scovare in sé stesse. Un polpo che vede ben oltre le apparenze usando il suo unico occhio è un amico che vorremmo tutti avere accanto. </p><div style="text-align: justify;"><br /></div></div>Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-52703780109464126052022-08-05T22:49:00.002+02:002022-08-06T18:33:13.180+02:00Recensione - UNA SIRENA A PARIGI di Mathias Malzieu<p>Oggi due post veloci veloci! Questo è per un libro che, se non fosse per il nome della città nel titolo che mi serve per la <a href="https://www.labibliotecadieliza.com/2022/03/escape-ciambelle-secondo-trimestre.html" target="_blank">challenge delle Ciambelle</a>, non so se avrei mai scelto di leggere. Il libro in questione è Una sirena a Parigi di Mathias Malzieu.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2FKhkGCw3KcHaztsTEOTlLDM_0DqYJTLkhbyTS1hgGcqwWOnYN0U9u57BKo8WDutdtTliT5XjPQIlihyqnre1BihdrrHwgDhzBpjPzUAivKUmfCVBnANKchrGCYXW5bzYurhxReF_Fbn02H8X7vZ7OO9YnJTAvCMxV4Cc0IBU7BFyIuz0y34idI41pw/s266/sirena.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="266" data-original-width="170" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2FKhkGCw3KcHaztsTEOTlLDM_0DqYJTLkhbyTS1hgGcqwWOnYN0U9u57BKo8WDutdtTliT5XjPQIlihyqnre1BihdrrHwgDhzBpjPzUAivKUmfCVBnANKchrGCYXW5bzYurhxReF_Fbn02H8X7vZ7OO9YnJTAvCMxV4Cc0IBU7BFyIuz0y34idI41pw/w256-h400/sirena.jpg" width="256" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="font-family: courier;">autore <b>MATHIAS MALZIEU</b> editore <b>FELTRINELLI</b></span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="font-family: courier;">data di pubblicazione <b>16 LUGLIO 2020</b> pagine <b>192</b> prezzo <b>16 euro</b></span></div><div style="font-family: courier; text-align: left;"><br /></div><div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;"><b>TRAMA </b></span><span style="font-family: courier;">- </span>Una pioggia ininterrotta si abbatte su Parigi. La Senna è in piena, un'atmosfera apocalittica e surreale avvolge la città. I dispersi sono sempre più numerosi e il fiume trascina oggetti di ogni tipo. D'un tratto un canto ammaliante e misterioso attira l'attenzione di Gaspard Snow che, incredulo, sotto un ponte scopre il corpo ferito e quasi esanime di una sirena. Decide di portarla a casa per prendersene cura e guarirla, ma ben presto tutto si rivela più complicato di quanto non sembri. La creatura gli spiega che chiunque ascolti la sua voce si innamora di lei perdutamente fino a morire, e nemmeno chi, come Gaspard, si crede immune all'amore può sfuggire. Inoltre, come può un essere marino vivere a lungo lontano dall'oceano? Gaspard non si dà per vinto e trova nell'ingegno, nell'estro e nel potere dell'immaginazione gli strumenti per affrontare questa mirabile avventura e difendere un altro grande sogno: salvare il Flowerburger, il suo locale a bordo di una chiatta, un regno di musica, arte e libera espressione.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>RECENSIONE</b> - Questo libro di Manzieu è veloce da leggere, sono veramente poche pagine: la storia mescola realtà e tanta fantasia ambientando le vicende di Gaspard Snow nel 2016. Lui, musicista e proprietario di un localino sulla Senna, incontra e salva una sirena. Questo è il nucleo di una storia leggera e senza tante pretese, sospesa tra la delicatezza poetica di certe descrizioni e la troppa sdolcinata fantasia che, per reggere il racconto, si stempera tra le righe. Una sirena a Parigi è una fiaba, una favola per grandi che io ho letto con poca dedizione, confesso ahimè, perchè non mi sono sentita particolarmente coinvolta nella storia. Troppo poco sviluppata a mio parere, frettolosamente raccontata in certe parti e così molto poco avvincente. mi trovo veramente a disagio a parlarne perchè non ho molto altro da aggiungere. Nella mia libreria ho anche un altro titolo di questo autore che aspetta il suo turno di lettura, ce la farò a dargli una chance? Non lo so... credevo di avere tra le mani un discreto titolo e la mia predisposizione era tutt'altro che ostile ma, con questo caldo, cerco leggerezza si ma non la trasparenza (nel senso del niente proprio!). L'idea poteva funzionare se magari l'autore fosse riuscito, oltre a tracciare una fantasiosa storia d'amore, a svilupparne gli eventi in maniera completa. L'amore, che sembra urlare la sua presenza dovunque,per essere credibile ha bisogno di nascere, crescere e espandersi in modo forse repentino ma non troppo altrimenti perde di credibilità. Questo è un punto che mi ha lasciata in dubbio: troppa fretta e troppa convinzione scontata. </div><div style="text-align: justify;">Non saprei se consigliare o meno questo libro... forse a chi cerca il sentimento nelle favole anche se fantasioso. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;"></span></div><blockquote><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;">"Fuggire, sfuggire, consacrarsi al proprio sogno fino a trasformarlo in realtà. Un'arte di vivere e resistere perfino in tempo di guerra, soprattutto in tempo di guerra. Un'astuzia, un artificio. Un invito a vedere più che a guardare."</span></div></blockquote><p style="text-align: left;">In questa citazione forse si racchiude il senso del libro, l'autore ha preso un suo sogno e trasformato in parole di un libro incurante di tutto il resto. </p></div></div>Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-37221672876968145242022-08-05T14:31:00.005+02:002022-08-05T14:33:20.062+02:00Recensione - LE BALENE MANGIANO DA SOLE di Rosario Pellecchia<p style="text-align: justify;">Salve a tutti! In questo venerdì di agosto riprendo in mano il blog per aggiornarvi sulle mie ultime letture. A dire la verità potevo leggere di più ma, a causa dei miei giorni di vacanza e di una congiuntivite allergica stagionale, non sono riuscita a raggiungere obiettivi per me soddisfacenti. Il libro che vi presento in questo post è stata una piacevole scoperta e si tratta di Le balene mangiano da sole di Rosario Pellecchia.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGSiGEOtFU97P737nVVxqB1p_Fspgxk90bjEA2hrdPCIljbRxh7OQULhBbSYOLSCcssvNu5ZxH1LAduAo1K8t2VlEeX0X9FcgXZxE37777goMf-wUufWdxqbEEo7Q10DgGa8LzPL6RRjXe9pJ2cPwNoZr1Bmh9gZr7uuSBjg-GV9gzZ6TaPyfTpSjugg/s499/Pellecchia.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="319" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGSiGEOtFU97P737nVVxqB1p_Fspgxk90bjEA2hrdPCIljbRxh7OQULhBbSYOLSCcssvNu5ZxH1LAduAo1K8t2VlEeX0X9FcgXZxE37777goMf-wUufWdxqbEEo7Q10DgGa8LzPL6RRjXe9pJ2cPwNoZr1Bmh9gZr7uuSBjg-GV9gzZ6TaPyfTpSjugg/w256-h400/Pellecchia.jpg" width="256" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: courier;">autore</span> <span style="font-family: courier;"><b>ROSARIO PELLECCHIA </b>editore <b>FELTRINELLI </b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: courier;">data di pubblicazione</span> <span style="font-family: courier;"><b>4 marzo 2021 </b>pagine</span> <span style="font-family: courier;"><b>272 </b>prezzo</span> <span style="font-family: courier;"><b>16 euro</b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: courier;"><b><br /></b></span></div><div class="separator" style="clear: both;"><div style="text-align: justify;"><span><b><span style="font-family: inherit;">TRAMA</span><span style="font-family: courier;"> - </span></b></span>Bicicletta, musica nelle cuffie e via, verso la prossima consegna. Napoletano ventitreenne trapiantato a Milano, Gennaro Di Nola detto Genny, di professione rider, si diverte a indovinare il tipo di persona che gli aprirà la porta in base al cibo che ha ordinato. Quei pochi secondi in cui sbircia nella vita degli altri, fermo sul loro zerbino, sono per lui una tentazione irresistibile, ed è difficile che sbagli a tracciare un profilo. Una sera però, contro ogni pronostico, incontra Luca: dodici anni, capelli a spazzola con un po' di crestina, maglia del Napoli e un secchio grande di pollo fritto di Crispy World da mangiare da solo. La madre è uscita, il padre non c'è mai stato: è in un posto lontano a dar da mangiare alle balene, o almeno così gli è stato detto. Un'assenza che si riflette nei suoi occhi nerissimi e profondi, in cui Genny intuisce un dolore che li accomuna. Bastano poche battute perché il ragazzino riesca a convincerlo a entrare in casa per guardare insieme la Champions League in tv. Di partita in partita, nasce così un'amicizia tenera e un po' surreale, nonostante la diffidenza iniziale della madre di Luca, restia a fidarsi di uno sconosciuto. Finché Luca annuncia di voler andare a Napoli con Genny. Sarà una grande avventura e, al tempo stesso, un salto nel passato. Per poter finalmente andare incontro al futuro.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>RECENSIONE - </b>Le balene mangiano da sole è il titolo del libro di Pellecchia, un autore che ho scoperto essere anche speaker radiofonico e giornalista; ha scritto Solo per vederti felice e, dopo circa due anni, Le balene mangiano da sole. Entrambi i titoli sono nelle mie librerie ma ho scelto questo in particolare perchè, per la <a href="https://www.labibliotecadieliza.com/2022/03/escape-ciambelle-secondo-trimestre.html" target="_blank">challenge librosa</a> cui partecipo, mi serviva un titolo pubblicato nel 2021. Il protagonista principale è Genny, un ragazzo napoletano che vive a Milano e che dovrebbe concludere gli studi al Politecnico ma si dedica intensamente al nuovo lavoro di rider. Il suo coinquilino Kalidou l'ha incuriosito a tal punto che ha voluto provarci pure lui. La bici, le cuffie e il telefono sono quanto serve per sfrecciare tra le auto e i pedoni milanesi e consegnare cibo a persone sempre diverse gli mette addosso una curiosità vorace. Lui si immagina le vite delle persone che incontra, ne studia i volti e le case, intesse trame di vita che partono dal tipo di pizza ordinata o dal modo di rispondere al citofono. Non è semplice curiosità la sua. è una specie di confronto antropologico per capire come gira il mondo che parte dal suo bisogno di analizzare tutto. E' felice quando le sue ipotesi trovano riscontro e, quando ciò non accade, pensa a dove può aver sbagliato. Un giorno deve consegnare del pollo fritto ma, quando suona il campanello di destinazione, un ragazzino dodicenne gli spalanca la porta di casa sua invitandolo a vedere la partita del Napoli con lui. Genny si meraviglia e si preoccupa per la ingenua buona fede di Luca. Inizia così una amicizia che, fregandosene della differenza di età, si rivela essere sincera e genuina. Il rider consegna ancora il pollo a Luca, conosce la sua mamma e condivide la passione calcistica con il ragazzo alimentandone la speranza di arrivare a vedere la finale di Champions allo stadio! Gennaro è un ragazzo profondamente maturo e responsabile ma nasconde un dolore grande, che gli squarcia il cuore e che non lo abbandona mai. La vicinanza di Luca gli aprirà la mente e dipanerà tante nubi, l'amicizia di Kalidou e la sua "gang" saranno il carburante per tenere sempre vivo il fuoco della curiosità e dell'entusiasmo verso un lavoro che difficilmente farà diventare ricchi ma che aprirà tante porte sulla varietà del mondo che ci circonda. </div><blockquote><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;">"Il dolore funziona come il bluetooth: impiega un secondo a connettere due persone, e così a Genny sembra di essere già legato a quel ragazzino, perché in fondo a quegli occhi neri scorge una cicatrice... e forse, quella sera, con poche battute ed uno sguardo, quei due si sono riconosciuti, mentre mangiano, bevono Coca Cola e guardano una partita di pallone."</span></div></blockquote><p style="text-align: justify;">Pellecchia, con questo libro, mi ha fatto scoprire un modo poco conosciuto e molto sottovalutato... i rider sono una categoria che lavora a contatto con la gente, tanta gente., che affida loro le richieste di avere cibo, dolci oppure anche fiori. Per loro conta essere veloci, consegnare tanto. ottimizzare le energie ma devono anche scontrarsi con persone più o meno disponibili, educate, corrette e fare sempre e nonostante tutto un buon lavoro se vogliono guadagnare. Attraverso le trame di questa analisi, Pellecchia ci presenta i sentimenti e i dolori di un ragazzo ventreenne, la sua amicizia con Luca e la sua mamma, il percorso complicato che insieme compiono per rompere i lacci di un passato che fa male. L'autore usa un linguaggio fresco, frizzante e immediato per trascinarci con lui nella storia, per conoscere e affezionarci a Genny e alla sua vita frenetica. Io mi sono divertita, indignata e anche commossa leggendo questo libro; la tenerezza e l'empatia di Gennaro mi hanno davvero fatta sperare che non tutto sia perduto. Si può ancora sperare nel prossimo, si può incontrare all'improvviso un'anima buona che allevia la solitudine o risolve un dubbio. E' un libro, questo, che mi rasserena, che mi riappacifica col le persone e con la vita stessa, mi infonde la segreta speranza che non tutto sia perduto, soprattutto la buona educazione. Genny non consegna pizze soltanto, le consegna interessandosi discretamente a chi le riceve. Credo che fantasticare sulle vite altrui sia un gioco che ha intrigato tutti, piccoli o meno, e che ci fa usare la fantasia per costruire storie intorno a figure che si incrociano ovunque. Ancora io oggi io mi ritrovo a farlo con chi vedo in treno, in fila alla posta o al supermercato. Mi perdo cercando di cucire addosso a chi incontro le storie che mi sembrano più plausibili, partendo da quello che hanno in mano o dentro il carrello per esempio. non saprò mai se ho ragione o meno ma intanto mi guardo attorno, faccio caso a chi mi circonda, non passo indifferente vicino alle persone. lo so che non è niente di che ma credo che l'indifferenza sia una cosa brutta e leggendo il libro di Ross Pellecchia me ne sono ancora di più convinta. A volte basta una parola gentile, un po' di compagnia, una pacca sulla spalla per non annegare nel dolore e nelle difficoltà che la vita mette nel percorso di ognuno. Non serve essere parenti stretti per offrire un gesto a chi ne ha bisogno, a volte anche una cena del delivery può regalare un bonus!</p></div>Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-75379491734116666522022-06-06T09:07:00.003+02:002022-06-06T09:10:39.180+02:00 Recensione - I QUADERNI BOTANICI DI MADAME LUCIE di Melissa da Costa<p>Buon lunedì a tutti! E' arrivato il caldo dell'estate, un pochino in anticipo sul calendario, e mi ha causato un repentino calo di energia! Non sopporto davvero l'afa! Vorrei il frescolino autunnale all year long ma mi rendo conto che ciò potrebbe scontentare gli amanti della tintarella e del caldo. Quindi, mi ritiro a soffrire tra le pagine dei miei libri che, bontà loro, alleviano almeno in parte questo mio patire stagionale. Ma veniamo al motivo principale del post di oggi: il libro I quaderni botanici di Madame Lucie e le mie impressioni in merito. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiITQ7Vk0FonLGfGfVxE5owLvhEAoq1Cfu-d0G6LpOQTTOZp4B7gd9DMC-eh8p_I1XMnPd6lZuUZUasFs4-9BJ9Pc34kHBuepuQj8JCN40EejySVmPM7XUp4-wFB1Ywpo9QCfdulEjc4K-i-2becXi_ZeBn4dd7IUSnwXrvFdJy20f4crm0xuF9SH11Eg/s499/melissa%20da%20costa.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="327" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiITQ7Vk0FonLGfGfVxE5owLvhEAoq1Cfu-d0G6LpOQTTOZp4B7gd9DMC-eh8p_I1XMnPd6lZuUZUasFs4-9BJ9Pc34kHBuepuQj8JCN40EejySVmPM7XUp4-wFB1Ywpo9QCfdulEjc4K-i-2becXi_ZeBn4dd7IUSnwXrvFdJy20f4crm0xuF9SH11Eg/w263-h400/melissa%20da%20costa.jpg" width="263" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: courier;">autore <b>MELISSA DA COSTA</b> editore <b>RIZZOLI</b> </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: courier;">data di pubblicazione <b>8 aprile 2021</b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: courier;">pagine <b>300</b> prezzo <b>18 euro</b></span></div><br /><p style="text-align: justify;">TRAMA - Fuori è l'estate luminosa e insopportabile di luglio quando Amande Luzin, trent'anni, entra per la prima volta nella casa che ha affittato nelle campagne francesi dell'Auvergne. Ad accoglierla, come una benedizione, trova finestre sbarrate, buio, silenzio; un rifugio. È qui, lontano da tutti, che ha deciso di nascondersi dopo la morte improvvisa di suo marito e della bambina che portava in grembo. Fuori è l'estate ma Amande non la guarda, non apre mai le imposte. Non vuole più, nella sua vita, l'interferenza della luce. Finché, in uno di quei giorni tutti uguali, ovattati e spenti, trova alcuni strani appunti lasciati lì dalla vecchia proprietaria, Madame Lucie: su agende e calendari, scritte in una bella grafia tonda, ci sono semplici e dettagliate indicazioni per la cura del giardino, una specie di lunario fatto in casa. La terra è lì, appena oltre la porta, abbandonata e incolta. Amande è una giovane donna di città, che non ha mai indossato un paio di stivali di gomma, eppure suo malgrado si trova a cedere; interra il primo seme, vedrà spuntare un germoglio: nella palude del suo dolore, una piccola, fragrante, promessa di futuro.</p><p style="text-align: justify;">RECENSIONE - La protagonista del libro è Amande Luzin e il co-protagonista è il suo dolore. Questo è di certo il primo pensiero a caldo fatto dopo aver terminato il libro di Melissa da Costa. Ci sono anche i genitori di suo marito, i cognati, la figlia della proprietaria di casa, sua madre ma, intorno ad Amande, per tutto il corso della lettura, ho visto l'ombra del dolore che lei prova per la morte di suo marito Benjamin e della piccolina che portava in grembo Manon. Tutti cercano, a loro modo e con le energie rimaste dallo sforzo di superare loro stessi la tristezza, di aiutare Amande a superare il lutto. Ma tutto sembra inutile: lei riesce solo a caricare poca roba in macchina e cercare rifugio altrove. Lontana dai ricordi, dal quotidiano strazio di rivedere, rifare e condividere le cose che le ricordano il marito e l'arrivo imminente di Manon, Amande trova una casetta in affitto nella campagna francesce, a distanza di sicurezza da Lione e chi ha perso.</p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;"></span></p><blockquote style="text-align: center;"><span style="font-family: courier;">"Una volta(...) c'era un tempo per curare il proprio dolore, per ricordare, per dire addio come si deve. Oggi(...) la società non ha più tempo per il lutto."</span></blockquote><p style="text-align: justify;">La disturba il tentativo di tutti di alleviare il peso del dolore: Amande non vuole superarlo perchè non vuole dimenticare Benjamin e Manon. Sa benissimo che non può continuare a "non vivere": non mangia, dorme poco, non si cura e non apre mai le imposte di casa. Vuole però fare a modo suo, a ritmo suo... chi decide quando è il momento di dimenticare? Chi ha dato una misura standard al grado di sofferenza? E soprattutto: Chi ha deciso qual è il modo per vivere un lutto? Nel libro l'autrice scrive con tanta delicatezza del dolore di Amande, della pena che prova per l'ambivalenza dei sentimenti che la inondano quando arriva la sua nipotina. Davvero non è possibile non avere i lucciconi agli occhi leggendo dello sfinimento a cui la protagonista deve far fronte. Perdere due figure così importanti e amate, in modo tanto repentino, straccia cuore e anima. Il racconto di Melissa da Costa ci rende parte del processo di elaborazione di questa perdita: le fasi sono molte e non sono indolore ma Amande è comunque circondata dall'affetto di tante persone che attendono solo un suo cenno per aiutarla. Nella casetta isolata in cui vive la proprietaria ha lasciato appunti e calendari che spiegano come prendersi cura del giardino e un lunario pieno di curiosità. La giovane incuriosita inizia a leggerli con attenzione e a mettere in pratica quanto scritto da Madame Lucie, rendendo orgogliosa anche sua figlia Julie che diventa presenza stabile nel tempo per Amande. Piano piano, anche un albero decorato o la luna piena possono aiutarla a mettere tutto in ordine e a dare un senso al suo dolore. Non esiste un percorso preconfezionato per superare una tragedia e la perdita di chi ami: Amande ne è convinta e cerca, con i suoi tempi e i suoi modi di ritrovare un motivo per vivere. </p><p><span style="font-family: courier;"><b></b></span></p><blockquote style="text-align: center;"><span style="font-family: courier;">"Non è la vita normale, è un'altra vita che mi sforzo di ricreare, una vita su misura, che si adatterà ai miei passi titubanti e lascerà spazio alle mie due perdite."</span></blockquote><p style="text-align: justify;">In questo libro, che ho letto con molta lentezza per non perdermi nessuna sfumatura e per godermelo il più possibile, ci sono tantissime sottolineature e tantissimi appunti a testimoniare il fatto che c'è molto su cui riflettere e da elaborare. Un libro scritto dall' autrice con tanta sensibilità, senza giri di parole o retorica facilmente stucchevole ma schietto e a tratti anche piuttosto duro. Un romanzo che consiglio davvero a tutti, per ritrovare tenerezza, fiducia e forza negli altri ma soprattutto in tutto ciò che è dentro di noi e che conserviamo (senza saperlo) e potrà diventare una risorsa in tempi difficili. Madame Lucie aveva capito tutto! </p><p><span style="font-family: courier;"><b></b></span></p><blockquote style="text-align: center;"><span style="font-family: courier;">" Celebra ⇝ Condividi ⇝ Lascia andare "</span></blockquote><p></p><p></p><p></p>Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-66458558908773779392022-05-06T09:22:00.003+02:002022-05-06T09:22:27.405+02:00Recensione - LORO di Roberto Cotroneo<p style="text-align: justify;">Buongiorno a tutti e benvenuti tra i pensieri sparsi che, in modo totalmente casuale, lascio tra le paginette del mio blog. Oggi il protagonista è il libro di Roberto Cotroneo che si intitola Loro e la cui lettura è stata posticipata varie volte a favore di altri romanzi. Cercando però un libro con una figura umana in copertina la scelta è caduta proprio su questo e quindi ora vi lascio la mia opinione in merito.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> <img border="0" data-original-height="499" data-original-width="300" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiE-Ystt-fazuSmncjMGNd4yyy2KTZiRC8D1uTjqRz7dNv2V_zi_Tixx2-lbrOWbc7orBqdmDVS4as333z8tN9GVMUm8vYofRZjK4uULq4Jjo6DtiqBeY3ShcZ_mANMeYqeEo_DG-DgcvRMERZ2LAxj8vKHw0ciPZPVrQxdjAMYAKfe90omcYBiEjuWow/w240-h400/loro.jpg" width="240" /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: courier;">autore <b>ROBERTO COTRONEO</b> editore <b>NERI POZZA</b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: courier;">data di pubblicazione <b>3 giugno 2021</b> pagine <b>192</b> prezzo <b>17 euro</b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: justify;">TRAMA - Può il memoriale di una giovane donna sconvolgere a tal punto, da turbare persino coloro che si avventurano abitualmente nei recessi più oscuri della mente? È quanto accade in queste pagine, nelle quali Margherita B. narra dei fatti accaduti nel 2018, quando prende servizio, stando alle sue parole, come istitutrice presso una famiglia aristocratica, gli Ordelaffi, in una magnifica villa progettata da un celebre architetto alle porte di Roma: la casa di vetro. Il compito che le viene affidato è prendersi cura delle gemelline Lucrezia e Lavinia. Nella casa di vetro, tutto sembra meraviglioso quell’estate. Ogni cosa è scelta con gusto, con garbo, con dedizione. Le gemelle, identiche, sono una meraviglia di educazione e di talento. Lucrezia ama il pianoforte, Lavinia l’equitazione. Ma pochi giorni dopo l’arrivo di Margherita cominciano a rivelarsi presenze terrificanti. Sono loro, dicono le bambine, gli antichi ospiti della casa, tornati per riportare in luce l’orrore. "Loro" rivisita le ossessioni che da anni segnano la narrativa di Roberto Cotroneo: il tema della verità e dell’ambiguità, del bene e del male, della violenza, del sacro e della felicità, quando brucia fino a farsi cenere. Le sue pagine, oscure e strazianti, si muovono per territori sinistri, e indagano soprattutto quella terra di nessuno che è la nostra mente. Un romanzo che, nel suo finale del tutto imprevedibile, è un omaggio alla grande letteratura e, nello stesso tempo, un racconto nitido che si muove dentro uno scenario torbido e sa guardare oltre l’ignoto. Alla fine, a prevalere saranno il fallimento di ogni ragione e il trionfo di un mondo che non è di questo mondo. Perché, come ha scritto Nietzsche: «quando scruterai in un abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te».</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">RECENSIONE - La parola che più di ogni altra mi viene in mente per descrivere questo libro è spiazzante. L'autore, che scopro essere un critico letterario e un appassionato di musica, ha scritto un romanzo gotico a tutti gli effetti e mi sono ritrovata ad apprezzarlo pagina dopo pagina. La protagonista, che racconta la sua storia attraverso un memoriale, è Margherita B. e la storia si svolge nel 2018: la famiglia Ordelaffi assume una nuova istitutrice per le gemelle Lucrezia e Lavinia, due bimbe di dieci anni uguali tra loro come solo le gemelle omozigote possono essere. Intorno a loro gravitano altre figure, a tratti oscure e nebulose, come la collaboratrice Giulia, la governante Angelina e il giardiniere tuttofare Gaetano ma pure i padroni di casa, i coniugi Ordelaffi Alessandra e Umberto, sono degli eleganti e compìti enigmi. Margherita considera la signora molto signorile e cortese ma si accorge anche di alcune sue "fragilità" che non sa spiegare. Il signor Umberto, invece, lavora all'estero e quando torna si comporta da perfetto papà gentiluomo, questo non minimizza l'opinione di Margherita che ci sia qualcosa di ambiguo nel suo modo di fare. La casa in cui abitano è una splendida villa che nella sua trasparenza nasconde un mondo di tenebra. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;"></span><blockquote><span style="font-family: courier;">"Ci sono momenti nella vita in cui si cresce e si invecchia in poco tempo. Accade nel dolore, certo, accade anche nello smarrimento, nel fatto che prima il mondo ha la terra e il cielo e poi il mondo ha l'inferno, la terra e il cielo."</span></blockquote></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La sensazione che mi ha accompagnata fino alla fine del romanzo è stata quella di un'angosciante curiosità; procedere nella lettura significa conoscere più particolari, viverne la cronologia e trattenere il fiato. Le atmosfere non sono mai da thriller ma i dubbi, i sospetti, le ansie diventano parte dell'esperienza di lettura fino alla fine. Una conclusione che sconvolge, io mi sono ritrovata a chiudere il libro con questo senso di sorprendente buco nello stomaco. La storia racconta di un rapporto tra le sorelle gemelle così simbiotico che crea disagio quasi, e io mi sono sentita molto di parte come mamma di gemelle (eterozigote e diversissime) e tutto si amplifica. L'autore è stato bravissimo, non è mai stato eccessivo nei particolari ma ha dosato suspence e mistero,; ha saputo creare dettagli, atmosfere e ambientazioni perfette per incollare il lettore. Non è un romanzo che disperde la trama in molte pagine, anzi, poche e ben scritte bastano a trovare una storia che scruta nel torbido e negli incubi di ognuno di noi... in tutti risiede qualcosa di oscuro, di misterioso e insondabile che viene a galla solo quando ci si trova indifesi. Loro sono il legame che unisce le due bambine ma anche l'insieme di quesiti che Margherita cerca di tenere a bada senza farsi trascinare nel gorgo della superstizione, Loro è il gruppo che fa cerchio intorno a Lucrezia e Lavinia, Loro è tutto ciò che la villa, così bella e altera, nasconde alla vista di chi sta fuori e rivela, in modo straordinario, a chi ci vive lasciando un disagio incomprensibile.</div><div style="text-align: justify;">Solo la lettura aiuta e svela... perchè:</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"></div><blockquote><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;">"Quando scruterai a lungo in un abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te" ha scritto Nietzsche. Mi prometta che la sua mente andrà nel posto più lontano da quell'abisso. Solo così riuscirà a salvarsi. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;"><br /></span></div></blockquote><p>Un libro che ho letto con tanti dubbi e che mi ha stupita in modo positivo. Una lettura che consiglio a chi vuole trovare un romanzo che smuove sensazioni, non solo pensieri e parole.</p><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div>Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-70271416827892559322022-04-24T20:11:00.003+02:002022-04-28T15:32:24.280+02:00Recensione - LE LETTERE DI ESTHER di Cecile Pivot <p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Buona domenica! Cari amici di blog oggi vi parlo di un libro speciale, un romanzo che mi ha incuriosita, interessata e anche sorpresa. Il libro mi ha da subito incuriosita perchè ormai, confessiamolo, chi usa più carta e penna per comunicare con gli altri? Chi ha ancora voglia di mettersi un foglio davanti e pensare alle parole giuste da inviare a qualcuno? Una storia che davvero aspettavo di leggere con avidità di lettrice amante della scrittura in tutte le sue forme. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="327" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZQj22RUU7_9KCGfQU6Fb6YZQ7RSbBagSt7MrVgYQpuBRjE8jVzBRP0BrYBMeBeFu-LpsqjvFUYRt46C1LkZVj9sNHj3ASVzLxexv_W7iDeD3_Ns-18C506rCEDgyvf968qATZo_pTZmA0xlHJpsQ6PUjPtvwssBEx2M8Ky51_cEdJcuwe4JPWMfvQ6g/w263-h400/le%20lettere%20di%20esther.jpg" width="263" /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: courier;">autore <b>CECILE PIVOT</b> editore <b>RIZZOLI</b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: courier;">data di pubblicazione <b>11 febbraio 2022</b> pagine <b>288</b> prezzo <b>18 euro</b></span></div><br /><div style="text-align: justify;"><b>TRAMA</b> - “Le lettere mi mancavano. Ormai non ne scriviamo più, le consideriamo una perdita di tempo che ci priva di immagini e suoni.” È per colmare la nostalgia che Esther, libraia di Lille, decide di organizzare un laboratorio di scrittura epistolare. Per lei, che con il padre ha intrattenuto una corrispondenza durata vent’anni, è come riportare in vita un rituale antico: accantonare per un po’ l’immediatezza delle mail e l’infinita catena di messaggi WhatsApp che ogni giorno ci scambiamo, per sedersi a un tavolo, prendere carta e penna, darsi tempo, nel silenzio di una stanza tutta per noi, e raccontarsi. Trovare le parole giuste per qualcuno che ci leggerà, non ora e nemmeno domani. E riassaporare il gusto perduto di una comunicazione più ricca, più sensata. “Da che cosa ti difendi?” è la prima, spiazzante domanda di Esther per i cinque sconosciuti che, rispondendo al suo annuncio, hanno scelto di mettersi in gioco. Attraverso piccoli quadri della loro vita quotidiana e l’intenso scambio epistolare si delineerà poco per volta il ritratto di una classe eterogenea e sorprendente: Samuel, il più giovane, che non riesce a piangere per la morte del fratello; Jeanne, ex insegnante di pianoforte, vedova, che si difende dalla solitudine accudendo animali maltrattati; Jean, un uomo d’affari disilluso che vive per il lavoro e ha perso contatto con le gioie più autentiche; Nicolas e Juliette, una coppia in crisi sulla quale il passato getta ombre soffocanti. Esponendo dubbi e debolezze all’ascolto e alle domande, la scrittura sarà, per loro, lo strumento per rivelarsi l’uno all’altro con sincerità, alleggerendo il cuore. Intriso di tenerezza e umanità, Le lettere di Esther è un elogio alla lentezza, una celebrazione della forza delle parole, un resoconto travolgente delle fragilità umane.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>RECENSIONE</b> - Inizio la mia recensione con la dichiarazione anticipata di amore incondizionato verso le lettere, le cartoline e tutto ciò che implica la scrittura; immaginate, quindi, le mie speranze di trovarmi di fronte ad un romanzo con una trama accattivante e in cui lo scritto epistolare non fosse una scusa per tutt'altro genere di storia. La mia felicità, alla fine del libro di Cècile Pivot, è stata immensa e anche a tratti, umida di lacrime. Nella mia adolescenza e anche giovinezza direi, ho avuto modo di avere degli amici di penna: amiche scozzesi conosciute al mare a Jesolo, cugine di secondo grado che abitano in Australia, compagne di scuola media che, per percorsi diversi, vedevo poco (considerando che la mia giovinezza è tra gli anni 80 e 90, quindi senza cellulari di sorta), partecipanti a gruppi di pen-pal che scrivono da tutte le parti del globo. Di tutti questi, il denominatore comune, sempre presente nei miei ricordi, è l'attesa! Il brivido e l'ansia che provavo aspettando di trovare qualche busta bianca o con i parallelepipedi blu, bianchi e rossi sui bordi la ricordo ancora in modo vivido! Conservo tutto ciò che ho ricevuto, ogni bigliettino, lettera o cartolina ha un posto preciso tra i miei tesori. In questo romanzo, che posso definire epistolare senza temere di sbagliare, la libraia Esther organizza un laboratorio di scrittura che prevede l'invio di lettere tra i partecipanti. All'incontro organizzativo si presentano in sei ma partecipano poi solo in cinque. Un gruppo disparato di persone che hanno voglia, per motivi diversi, di mettersi un pochino in gioco. Partecipa Jean: un uomo d'affari che passa la vita in viaggio, ha un lavoro che lo rende spietato e due figli che quasi non lo conoscono. C'è anche Jeanne, insegnate di pianoforte, vedova e senza figli che patisce la sua solitudine. Il giovane Samuel si iscrive per ammazzare il tempo libero. La sua vita è in una fase di stallo e la perdita di suo fratello è un ostacolo tra lui e i suoi genitori. Poi ci sono Juliette e Nicholas, moglie e marito che partecipano su richiesta della psichiatra che segue la depressione di Juliette e che intende usare il laboratorio di scrittura come strumento di cura. Si unisce al gruppo anche Esther e il quesito di partenza a cui i partecipanti devono rispondere è: Da cosa ti difendi?</div><div style="text-align: justify;">Questa domanda è l'input perfetto per aprire i dialoghi tra i partecipanti, ognuno scrive ad altri due e le lettere diventano il vettore di pensieri veraci, difficili e liberatori. E' incredibile come tutta la trama del libro sia sviluppata quasi solo dalle lettere: in ognuna si raccolgono pezzi di vite, vittorie, sconfitte, dolori, rimorsi e rimpianti. Gioie anche, a volte, che alleviano le difficoltà e che invitano a non fermarsi nella ricerca del proprio mondo sereno. I rapporti tra i partecipanti si stringono, a mano a mono che il tempo passa, nessuno rinuncia a mettersi in discussione anche se il dialogo fa emergere anche punti scomodi. La mia grande soddisfazione è stata seguire con interesse sempre maggiore le vicende dei protagonisti, emozionarmi, arrabbiarmi, rispecchiarmi e commuovermi anche. Il piacere di leggere non è mai sceso, la mia attenzione è sempre rimasta incollata alla storia che evolveva, lettera dopo lettera, rivelando la bravura dell'autrice. Cécile Pivot ha saputo tenere alta l'asticella delle aspettative e ha portato avanti con grande maestria il racconto di sei vite, diverse tra loro in tante cose ma accomunate dalla voglia di mettersi in discussione, di guardarsi dentro e con onesta lucidità ammettere anche le difficoltà o le sconfitte. Un libro perfetto, a mio parere, dalla scrittura agile, mai melensa o eccessiva che conclude il racconto del laboratorio regalando emozioni sincere. Alla fine la mia grande soddisfazione è stata sentirmi quasi "amica" di ognuno dei partecipanti, la loro storia non era solo righe tra le pagine ma veri racconti di vita che racchiudono esperienze reali e veritiere. Consigliato a tutti, proprio a tutti ma, di più, a chi ha nostalgia di carta e penna e di lettere che profumano di vita vera.</div><p></p>Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-7749513213023179132022-04-06T02:28:00.004+02:002022-08-06T18:47:01.226+02:00Recensione - NOTTI BIANCHE di Fedor Dostoevskij<p>Bentornati! Oggi sono qui a scrivere del mio ultimissimo libro letto che non è stato proprio facilissimo terminare! Confesso che la scelta di questo titolo, in questo preciso periodo, è stata molto poco spontanea. In libreria, in ogni libreria da me frequentata in queste settimane, c'è un angolo predisposto con i titoli di scrittori russi. Sono posti in evidenza talvolta, altre volte un pochino meno, ma sono sistemati per dare loro evidenza visto il momento storico delicato e magari si decida di acquistare qualche titolo per colmare lacune letterarie che non è mai una brutta cosa. E così ho fatto anche io... mi serviva un classico da leggere, magari un titolo veloce, non molto corposo perchè il tempo non è mio amico ultimamente e così ho scelto Notti bianche. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJCrIclZw9JGrtncjP6x5SsW_ZTpzQZFP3qLZvmyMTVOcnQLSK4kaHH8n-F0PGKOCaWgaR_cyfDdQzeu9H6fSbHxfwhLA1_GroVvj4SC-vjW-2tO_xTVMCSUN6m0fgP_JZC8ZWfxE7UCSw7ouokTqCthb2Sah-9jPJo8jviVbnAj_2xDYZ5xNt2uqR0w/s499/le%20notti%20bianche.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="308" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJCrIclZw9JGrtncjP6x5SsW_ZTpzQZFP3qLZvmyMTVOcnQLSK4kaHH8n-F0PGKOCaWgaR_cyfDdQzeu9H6fSbHxfwhLA1_GroVvj4SC-vjW-2tO_xTVMCSUN6m0fgP_JZC8ZWfxE7UCSw7ouokTqCthb2Sah-9jPJo8jviVbnAj_2xDYZ5xNt2uqR0w/w248-h400/le%20notti%20bianche.jpg" width="248" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: courier;">autore <b>FEDOR DOSTOEVSKIJ</b> editore <b>EINAUDI i classici</b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: courier;">data di pubblicazione <b>12 maggio 2014</b> pagine <b>158 </b>prezzo <b>12 euro</b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: courier; font-size: x-small;"><b><br /></b></span></div><div class="separator" style="clear: both;"><b><span style="font-family: inherit;">TRAMA - </span></b>La natura lirica, fantastica e fantasmagorica di Pietroburgo è tutta infusa nelle Notti bianche, romanzo pubblicato per la prima volta nel 1848. Il giovane protagonista della vicenda è un sognatore. Immerso in uno sciame di pensieri e fantasticherie, nelle lucide notti estive, il giovane intraprende in solitudine lunghe passeggiate per le vie cittadine fino al sorprendente incontro con Nasten'ka, un altro essere notturno, e al sogno di un'avventura meravigliosa.</div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b>RECENSIONE - </b>Leggere un titolo scelto tra i classici è sempre fonte di cultura, indipendentemente dal fatto che ci piaccia o meno quello di cui racconta il libro; il fatto stesso di essere un "classico" dovrebbe essere indice di una buona opera letteraria. Quando ho scelto Notti bianche cercavo un titolo facilmente fruibile: poche pagine perché ho volumi belli corposi già in attesa in libreria e soprattutto perché durante i mesi scorsi ho già dato in quanto a pagine lette di classici! Ha avuto modo di gustare la lettura di Via col vento e Il conte di Montecristo (versione integrale) che sono volumi sostanziosi in pagine scritte e in qualità di romanzi. Davvero dei capolavori da far conoscere a tutti e da far ri-scoprire al popolo dei lettori cosiddetti navigati che non li hanno ancora potuti apprezzare! Anni or sono ho letto anche Guerra e pace e pure Tolstoj non si risparmia in quanto a parole messe sulla carta! </div><div class="separator" style="clear: both;"> Notti bianche di Dostoevskij è uno dei primi scritti dell'autore russo e io non ho letto altro di questo scrittore prima d'ora. </div><div class="separator" style="clear: both;">La storia ci racconta di un sognatore, un giovane che vaga per le notti di Pietroburgo, un anima solitaria che ritrova un po' di vita incontrando una ragazzina proprio durante il suo vagare notturno. In quattro notti il sognatore sente nascere un barlume di voglia di vivere, di voglia di amare che la giovinetta risveglia con la sua vitalità Lui, rinchiuso in un'esistenza ai margini, timoroso e incapace di slanci vitali si ritrova in vena di fantasticare di una vita diversa, più coraggiosa e più audace ascoltando Nasten'ka e scopre che può essere anche qualcosa di più di un sognatore: un sognatore fantasioso.</div><div class="separator" style="clear: both;"><blockquote><span style="font-family: courier;">"... egli non desidera nulla perché è al di sopra di qualsiasi desiderio, possiede tutto, è sazio, perché è egli stesso l'artefice della propria vita e la crea ogni momento secondo la propria volontà."</span></blockquote><p> La fantasia può aiutarlo ad uscire dal guscio rivestito di solitudine e a fargli affrontare la vita usando la l'immaginazione. Ritrova, il giovane sognatore , persino la voglia di amare. Lei gli racconta dei suoi drammi amorosi e dell'uomo che aspetta invano così il povero amico si illude che quell'amore possa andare anche a lui per non essere sprecato. Arriva purtroppo anche il tragico momento in cui Nasten'ka gli spezza tutte le aspettative facendolo ripiombare nel suo mondo solitario. Il sognatore perde la speranza di cambiare vita e ripiomba nel suo mondo fatto di consapevole solitudine carico solo dei ricordi della beatitudine regalatagli da Nasten'ka in quelle loro poche notti. Come posso definire questo libro e ciò che mi rimane dopo la sua lettura? Come posso raccontare i miei pensieri in merito ad un testo che da voce a chi vive fuori dalla realtà, a chi si sente troppo fragile rispetto alle cose del mondo e sceglie di rimanere ai margini, in un angolo su misura senza dover troppo avere a che fare con la vita vera? Dostoevskij descrive con maestria la vita del sognatore, ciò che lo limita e ciò che cambia al suo incontro che la ragazzina. Con lei raffigura la voglia di vivere, la concreta potenza dei sentimenti che il giovane non conosce. Anzi, solo con la fantasia immagina come può essere amare, vivere senza paura ed essere vitali, non solo vivi. Tanto più è grande la sua speranza di trovare l'amore in Nasten'ka e tanto più è cocente la delusione quando lei lo respinge e capisce che arriva la fine delle illusioni. </p><p><span style="font-family: courier;"></span></p><blockquote><span style="font-family: courier;">"Il mondo della fantasia diventerà sempre più pallido e i sogni appassiranno e moriranno come le foglie gialle dagli alberi"</span></blockquote><p></p></div><div class="separator" style="clear: both;">Quello che ho trovato un punto di forza del romanzo è il linguaggio usato dallo scrittore per descrivere le quattro nottate e le emozioni che si susseguono nel petto del sognatore; non è stata una lettura che scorre fluida, ho dovuto ritornare a leggere alcuni passaggi e con calma assimilarli per poi riuscire a tracciarne un quadro d'insieme. Tanti i dialoghi intensi, le similitudini e le descrizioni precise che l'autore dosa con sapiente arte e non sempre li ho colti nel modo esatto. Alla fine comunque sono contenta di averlo letto: Notti bianche mi ha dato l'illusione che , a volte, saper volare con la fantasia, possa donare qualche attimo di perfezione e di felicità togliendo il velo nero della realtà dalla routine quotidiana. In questo periodo, dove la speranza non è sempre buona compagna, non è cosa da sottovalutare e i dialoghi de Notti bianche hanno una tale potenza e incisività che sono certa mi ritorneranno alla mente spesso. In fondo, l'autore mi trova perfettamente d'accordo quando scrive che anche solo un attimo di beatitudine vale la pena di essere vissuto in una vita intera, per la felicità che porta nel cuore di chi lo prova. E, a volte, viverne anche solo uno, di vera beatitudine al giorno d'oggi è una rarità quindi bisogna imparare a riconoscerli e ad apprezzarli davvero. </div><p></p>Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-14279238133180981612022-04-05T16:26:00.006+02:002022-04-05T16:48:53.653+02:00Recensione - L'EQUAZIONE DEL CUORE di Maurizio de Giovanni<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit; text-align: left;">Buon martedì a tutti! Siamo arrivati già al mese di aprile ma il profumo della primavera ci ha solo sfiorati! E' tornato prepotente il freddo e in me prevale la voglia di calore e di dolce far niente. Stamattina è tempo che mi metta al computer a scrivere i post che ho in agenda da troppi giorni ormai. Oggi vorrei lasciarvi i miei pensieri su uno degli ultimi libri letti in questo periodo e vi parlo di L'equazione del cuore di Maurizio de Giovanni. </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium; text-align: left;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><img border="0" data-original-height="266" data-original-width="177" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhh4eerYyrwsqSeJRNPnJrVYVVplHQCMMGf5ptDJ350nsYRj98HjAZjSaZnIJU-h9y5dRLC3zXJn4mhgI3wrsC3feF1zX4LGk6uCN87h9BGud6oPzZVQjvHh_IeMdbgbUe59d8Vyul4-gsPinX5V4D1fg8yz_01X7Y6sbmyj5_n889j7wBlAb2ZHQVZNQ/w213-h320/de%20giovanni.jpg" width="213" /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: courier;">autore</span><span style="font-family: courier;"> </span><span style="font-family: courier;"><b>MAURIZIO DE GIOVANNI</b> editore <b>MONDADORI</b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: courier;">data di pubblicazione <b>1 febbraio 2</b></span><b style="font-family: courier;">022</b><span style="font-family: courier;"> pagine </span><b style="font-family: courier;">252 </b><span style="font-family: courier;">prezzo </span><b style="font-family: courier;">19 euro</b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><b><br /></b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><b><br /></b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;"><b style="font-size: large;">T<span style="font-family: inherit;">RAMA</span></b><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"> - </span>Dopo la morte della moglie, Massimo, professore di matematica in pensione, vive, introverso e taciturno, in una casa appartata su un’isola del golfo di Napoli. Pesca con metodo e maestria e si limita a scambiare rare e convenzionali telefonate con la figlia Cristina, che vive in una piccola città della ricca provincia padana. A interrompere il ritmo di tanto abitudinaria esistenza la notizia di un grave incidente stradale: la figlia e il genero sono morti, il piccolo Checco è in coma. Massimo deve assolvere i suoi doveri. Crede, una volta celebrata la cerimonia funebre, di poter tornare nella sua isola, e lasciare quel luogo freddo e inospitale. Non può. I sanitari lo vogliono presente accanto al ragazzino che giace incosciente. Controvoglia, il professore si dispone a raccontare al nipote, come può e come sa, la “sua” matematica, la fascinosa armonia dei numeri. Fuori dall’ospedale si sente addosso gli occhi della città, dove lo si addita, in quanto unico parente, come tutore del minore, potenziale erede di una impresa da cui dipende il benessere di molti. Da lì in poi quanto mistero è necessario attraversare? Quanto umano dolore bisogna patire? Per arrivare dove? Maurizio de Giovanni scrive una delle storie che ha sempre sognato di raccontare. E ci consegna a un personaggio, tormentato e meravigliosamente umano, messo dinanzi al mistero del cuore.<br /> </span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;"><b>RECENSIONE</b> - Quanto può essere tranquilla la vita da pensionato di un professore di matematica? Massimo De Gaudio cerca la pace in un'isoletta del golfo di Napoli e vive in solitudine facendo della pesca la sua attività preferita. Ha una figlia, Cristina, che vive al Nord con il suo bimbo Francesco detto Checco; li sente poco e li vede ancora meno, conosce a malapena suo genero ma il gelo lo pietrifica quando riceve la telefonata che nessuno dovrebbe mai ricevere. Sua figlia e suo genero non ci sono più. Un incidente li priva della vita, insieme, il loro bimbo è grave in ospedale e Massimo deve farsi forza e correre da lui; dall'unico affetto che gli è rimasto su questa Terra. Non è facile lasciare la sua isoletta, il suo spazio vitale minimo che lo isola dal resto del mondo e che lo fa sentire tranquillo ma deve dare il suo affetto al piccolo nipotino ferito. Checco ha bisogno di lui anche se Massimo pensa di non avere nulla da offrirgli, non lo conosce quasi, intimamente sa che è giusto essere al suo capezzale. Conosce Alba, la babysitter di Checco, discute con lei quasi ma attraverso le sue parole impara a conoscere meglio sua figlia e la sua famiglia. Stare accanto a Francesco per riportarlo alla vita, risvegliarlo, è una missione per Alba ma anche per Massimo che racconta al nipote il mondo e i suoi affanni attraverso la sua amata</span> <span style="font-family: inherit;">matematica. </span></span></div><blockquote><div style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: courier; font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">"Per tutta la vita si era schierato contro l'irrazionalità delle emozioni, e l'inopportunità dell'immaginazione, lottando strenuamente per la concretezza e la logica..."</span> </span></div></blockquote><div style="text-align: left;"><span style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Come è diverso questo libro da quelli che conosco di de Giovanni! Non ci sono i Bastardi di Pizzofalcone, non c'è il commissario Ricciardi, non c'è Sara Morozzi e la sua "invisibilità", non troviamo Mina Settembre e i suoi bagagli di casi umani... insomma, qui c'è un autore che stupisce davvero. Una trama insolita, non meno coinvolgente ma di sicuro una nuova prospettiva sui sentimenti. Ed è una bella novità, ne sono rimasta affascinata, emozionata e davvero colpita. La severa figura del professor Massimo, una personalità costruita anche dal dolore della perdita della cara moglie, la voglia di stare da solo a godere del tempo che diventa solo suo in un'isola del caldo Sud. Il professore senza il sorriso che riscopre di avere un cuore al cospetto del nipotino ferito ed appeso alla vita solo da un flebile respiro. L'autore intesse una trama fatta di fili di empatia, di tenerezza, di coraggio anche e di un po' di sensi di colpa. Massimo non è stato un padre che dispensa amore a piene mani, lo riconosce, nel momento del bisogno però non si tira indietro, non scappa anche se farlo gli verrebbe proprio bene. Leggere questo libro mi ha stretto il cuore in una morsa: avere un familiare su un letto di ospedale e in fin di vita è una cosa che ho vissuto, poco tempo fa, sulla mia pelle. Non importa se la causa è un incidente o una malattia... quel fatto fa riflettere sul perchè accadono certe cose, su chi si può incolpare per sentirsi meno colmi di rancore e di rabbia. Si cercano appigli per non crollare, le corazze a volte si induriscono e a volte si crepano. Massimo lascia filtrare dalla sua scorza coriacea di "solitario" il sostegno che offre a Checco e ad Alba. Attraverso la sua conoscenza dei numeri stabilisce un rapporto con il nipotino e gli racconta del mondo, di ciò che lo aspetta, di ciò che non deve smettere di volere. Una tenerezza infinita leggere queste pagine, tanto diverse dalle aspettative che, a volte, autori conosciuti creano ad libro nuovo. Una sorpresa positiva leggere di sentimenti, di evidenti dati matematici abbinati al racconto di cose poco logiche come sono proprio le emozioni e rimanerne tanto colpita! Un libro che spiega bene, a parer mio, quanto non serva essere uniti fisicamente per definirsi famiglia. L'affetto, l'amore anche, non conoscono distanze e, senza ipocrisie, non è dato dalla quantità di tempo o di informazioni. L'amore scaturisce spesso a dispetto di ciò che si considera "ovvio" e scava brecce anche nei cuori più chiusi e duri. In fondo, per provare tutto questo, Massimo cita Dirac e la sua equazione....</span></span></div><p></p><blockquote><div style="text-align: left;"><span style="font-family: courier;">"... Se due sistemi interagiscono tra di loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possono più essere descritti come due sistemi distinti, ma diventano un unico sistema."</span></div></blockquote><div style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;">Tutti, nel corso della vita, entriamo in contatto con diverse persone... alcune di loro si stabiliscono tra i nostri affetti, altri no a seconda di quanto peso hanno nei nostri vissuti. E' certo che, comunque, quello che siamo e che proviamo è anche frutto della presenza di chi ci sta accanto, di chi ci vuole bene. Perché, come scrive de Giovanni nel libro...</span></div><p></p><blockquote><span style="font-family: courier;">"... nessuno dipende mai da una persona. Ma da un sentimento sì, senza alcun dubbio." </span></blockquote><div style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span>Con questa affermazione posso concludere la mia riflessione e ribadire, una volta ancora, che certi libri devono essere letti, almeno una volta nella vita. Serve prendere consapevolezza che gli affetti non sono acqua fresca, non si spezzano e non si creano a comando</span> ma esistono e sopravvivono anche alle avversità più difficili della vita o ne decidono la sorte. Leggete L'equazione del cuore, è un libro che svela le dinamiche degli affetti in un modo nuovo e mai scontato. C'è bisogno di questo tipo di letture, in questi periodo piuttosto cupi e solitari. </span></div><p></p>Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-54962030849507160502022-03-06T01:57:00.002+01:002022-04-04T16:12:03.267+02:00Recensione - LA FELICITA' DEGLI ALTRI di Carmen Pellegrino<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Buonasera! In questo periodo non mi è facile fare qualcosa che non sia, semplicemente, vivere, non sono momenti facili per me e, per essere obiettivi, anche per il mondo in generale. Uscire da una pandemia lascia tracce che si ripercuotono anche nella voglia di fare. Soltanto i miei amati libri riescono a donarmi un attimo di leggerezza: quando mi perdo tra le pagine mi diventa tutto più sopportabile. Non riesco a leggere quanto vorrei però... le cose da fare sono sempre molte in quel porto di mare che chiamo casa! </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">La mia ultima lettura mi ha donato momenti intensi di riflessione e mi sono proprio gustata un gran bel libro: La felicità degli altri di Carmen Pellegrino non è un libro da leggere con leggerezza ma richiede impegno. Io, infatti, ho letto, riflettuto e riletto tante delle pagine di questo bel romanzo. Uno di quelli che ha preso posto nel mio albo d'oro dei libri letti! Ora ve ne parlo un po' sperando di incuriosirvi e di farvi venire voglia di conoscerlo meglio e magari di leggerlo!</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="533" data-original-width="376" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhHYyBhG9jjsMYA4iJeplzWxbCKLHXrenVutmzyAJEo2MSLAGBDJvVaCBJZhwDV65o3377uJxlNyEEFpIeqPTuQ3U_kIlJb6-r9jscOH1ISLMDom9PvwFrHbVGrviK30knoqBVdBCvtm3qQzzTRboyosra-4yoiZuWMgqhgjg5cHP_28qkTlDKVpfCKYg=s320" width="226" /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: courier;">autore</span> <span style="font-family: courier;"><b>CARMEN PELLEGRINO</b> editore <b>LA NAVE DI TESEO </b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: courier;">data di pubblicazione <b>11 febbraio 2021</b> pagine <b>160</b> prezzo <b>18 euro</b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: courier;"><b><br /></b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="font-family: courier;"><b><br /></b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><b>TRAMA: </b>"Sono nata in una casa infestata dai fantasmi. Allampanati, tignosi fantasmi da cui non si poteva fuggire. A quel tempo vivevamo nella parte ovest di un villaggio che aveva case tutte uguali, tutte al pianoterra, prima che si elevassero. Mio fratello e io speravamo che le case degli altri fossero infestate quanto la nostra. A dieci anni fui allontanata dal villaggio per pura crudeltà, ma i fantasmi non rimasero a casa.” Cloe è una donna che ha imparato a parlare con le ombre. Un’anima in ascolto, alla ricerca di una voce che la riporti al luogo accidentato della sua origine, al trauma antico di quando, bambina, cercava di farsi amare da chi l’aveva messa al mondo. Nel suo cammino costellato di fragorosi insuccessi e improvvisi passi avanti, Cloe attraversa città, cambia case, assume nuove identità, accompagnata da voci, ricordi, personaggi sfuggenti: Emanuel, il fratello amatissimo; il professor T., docente di Estetica dell’ombra; Madame e il Generale, guardiani della Casa dei timidi, dove la donna era stata accolta a dieci anni. Cloe è uno sguardo che cerca attenzione e verità, il suo viaggio coraggioso è il racconto di un amore e di una speranza che non si spengono, anche quando dentro e fuori di noi non c’è che rovina.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><b>RECENSIONE: </b>Ho comprato questo libro l'anno scorso, poco dopo la sua uscita, tenendolo sempre a portata di mano in attesa del momento giusto. Sembrava che non arrivasse mai, quel momento, forse perché, per leggere libri così, si deve essere "pronti". </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">L'occasione mi è stata offerta dalla lettura in comune da fare con la mia compagna di stanza librosa nella <a href="https://www.lalibridinosa.com/2021/12/escape-ciambelle-si-parte.html" target="_blank">challenge</a> delle Ciambelle: lei mi ha aiutato a scegliere la lettura da fare insieme e la scelta è stata questa. Il libro della Pellegrino racconta di Cloe (il vero nome è Clotilde), una protagonista di cui non è chiara l'età che vive una giovinezza triste e piena di sensi di colpa. Si sente colpevole della sorte del fratello Emanuel, si è data colpe che non ha per giustificare l'abbandono da parte della madre. Vive nel ricordo del periodo passato alla Casa dei Timidi sotto l'ala protettrice (ed educante) del Generale e di Madame che le insegnano a cercare la sua strada nel mondo. Cloe pensa di averla trovata: completa gli studi e diventa traduttrice di storie per bimbi ma non dimentica niente. Non scorda la tristezza della sua infanzia, cerca risposte ai suoi interrogativi e a quelli che le pone il suo amico, il professor T. Una figura importante per Cloe, il suo docente di Estetica delle Ombre; insieme a lui filosofeggia di tristezza, di solitudini e di amore. L'amore che le è mancato da bambina, quello che le causa dolore e insicurezze, quello che cerca di colmare con un matrimonio fugace. Il racconto è una poetica e delicata esposizione della ricerca compiuta da Cloe per trovare pace. I salti temporali della trama, la descrizione dei sogni, della sua infanzia e della sua realtà, fanno di questo libro, un girotondo di emozioni diverse. Io ho potuto percepire l'angoscia, la tristezza, la paura, il dolore, la rassegnazione della protagonista. Tutto ben raccontato per calare il lettore fino in fondo all'anima di Cloe... </div><blockquote><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: courier;"><blockquote>"Dicono che ci sia un posto nel mondo per ciascuno di noi e a quello noi tendiamo senza sosta, anche se non si sa dove sia, anche se non abbiamo le coordinate per raggiungerlo e non ci sono mappe per indicarcelo. Dicono che una volta raggiunto è come l'abbraccio che accoglie, come la parola che lenisce, quando finalmente viene detta."</blockquote></span></div></blockquote><p><span style="font-family: inherit;">Questo libro muove qualcosa dentro, almeno con me è successo; motivo questa mia sensibilità con il periodo che sto vivendo, con la fragilità che ho scoperto in me e che mi ha sorpreso. La ricerca di risposte fatta da Cloe, la sua irrequietezza e la sua brama di conoscere per risollevarsi dai ricordi dolorosi e tanto invasivi, mi ha emozionata. Lei si sente come un puzzle smontato: sa che è un unico pezzo ma la sua infanzia ha rovinato tutto. Deve cercare di trovare la chiave, il pezzo centrale da cui ripartire e, via via, attaccarci </span>intorno <span style="font-family: inherit;">tutto il resto. Vivere non deve essere un esercizio faticoso e triste, non si può logorarsi per colpe di altri, essere felici non è obbligatorio ma bisogna almeno provarci. </span></p><blockquote><p></p></blockquote><blockquote><blockquote><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;">"Felicità è una della parole più inseguite, una delle più manipolate, sempre più magnificamente ambigua, definizione che tanto rassicura... Quella di là da venire, la felicitò degli altri, dato che, a ben guardare, la nostra vita è percorsa da un profondo sentimento di tristezza." </span></p></blockquote></blockquote><p>Cloe riparte da dove tutto ha inizio, affronta le ombre del suo passato e, coraggiosamente, cerca di superarle non di evitarle. La sua forza è questa; nonostante tutto ci prova. Un esercizio di stile questo libro, per come è ben scritto e per le citazioni con tanto di bibliografia alla fine che ne aumentano il pregio (una finezza ad uso del lettore che mi piace!), un girotondo di emozioni e di cambi di scena che mi hanno tenuta sempre ben attaccata alla storia. Ho riflettuto tanto su quanto sia importante la stabilità e la serenità dei bambini... sono le basi su cui costruire una vita almeno equilibrata, non si garantisce mai la felicità, nemmeno ai più fortunati, ma almeno non si lasciano vuoti duri da colmare. Essere genitori è il mestiere più difficile e imprevedibile del mondo, non ci sono istruzioni, l'unica cosa da non fare mai è gettare sulle spalle dei figli le proprie frustrazioni o insicurezze perchè nessuno chiede di nascere. Almeno non con un bagaglio tanto pesante da portare. </p><p>Un libro che consiglio a chi cerca emozioni, a chi non ha paura di commuoversi e vuole una storia che lo trascini nel turbine di eventi e di sentimenti. Un buon libro per buoni lettori!<span style="font-family: courier;"> </span></p><span style="font-family: courier;"></span><p></p>Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-37728312598157298042022-02-06T03:44:00.001+01:002022-03-05T21:36:23.949+01:00Recensione - COSA FARESTI SE di Gabriele Romagnoli<p> Mentre aspetto di sapere quanto durerà l'ultima serata di Sanremo e magari anche di scoprire se ho indovinato chi vincerà il Festival rimango alla tastiera del mio pc per scrivere la seconda recensione che spero sia utile al percorso nella <a href="https://www.lalibridinosa.com/2021/12/escape-ciambelle-si-parte.html" target="_blank">Challenge librosa</a> che mi tiene compagnia quest'anno.</p><p>Il libro che devo leggere deve avere o la copertina arancione o qualcosa di arancione in copertina quindi è stato super facile scegliere il titolo di Romagnoli Cosa faresti se. </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhNHztP7fMihIhyB_jWyiKwR4gLwjQQRfoIy00P9qpaPOWxgDfLLT4lC1rRluPnfsCBuOTnyLa5CpkjocdEBvIAfCMca3xDK-Td-IPiPV22uSG2vrxbdF1VxQFO-u7ictAWp-tSG2zIvqJ1YxxZnWEVx9dl71VdH2utcdVvEEzTa82v7QPP5C2bvv8oaA" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="499" data-original-width="319" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhNHztP7fMihIhyB_jWyiKwR4gLwjQQRfoIy00P9qpaPOWxgDfLLT4lC1rRluPnfsCBuOTnyLa5CpkjocdEBvIAfCMca3xDK-Td-IPiPV22uSG2vrxbdF1VxQFO-u7ictAWp-tSG2zIvqJ1YxxZnWEVx9dl71VdH2utcdVvEEzTa82v7QPP5C2bvv8oaA=w255-h400" width="255" /></a></div><h3 style="text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: courier;"><span style="font-weight: normal;">autore</span> </span><b style="font-family: courier;">GABRIELE ROMAGNOLI</b><span style="font-family: courier;"> <span style="font-weight: normal;">editore</span> </span><b style="font-family: courier;">FELTRINELLI <br /></b><span style="font-family: courier;"><span style="font-weight: normal;">data di pubblicazione</span> <b>15 maggio 2021</b> <span style="font-weight: normal;">pagine</span> <b>176</b> <span style="font-weight: normal;">prezzo</span> <b>16 euro</b></span></span></h3><p></p><p>TRAMA - Cosa faresti se, nel tempo breve di una giornata o di un attimo, dovessi scegliere fra due alternative, ognuna critica, ognuna destinata a ridefinire l’idea di te stesso, a cambiare il destino tuo e altrui? Una scelta irresolubile eppure necessaria, come quella che si trovano costretti a prendere Laura e Raffaele, una coppia che desidera adottare un figlio e si ritrova a decidere in poche ore – una lunga, interminabile notte – se diventare genitori di una bambina gravemente malata. O come capita a Adriano, che un mattino si sveglia e scopre da un video sul cellulare che il figlio ha preso in prestito la sua auto e con essa ha investito una persona, uccidendola senza nemmeno fermarsi a prestare soccorso. Adriano, che da quando ha perso la moglie e il lavoro, è incapace di decidere qualsiasi cosa, esce di casa per cercare fuori da sé, un passo dopo l’altro, una risposta: denunciare il figlio o costituirsi al suo posto per salvarlo? Invece solo un istante è concesso a Giovanni, il tassista Urano 4, per prendere la risoluzione più importante… Seguendo quale ragionamento o intuizione, quale idea del mondo e di sé, Laura, Raffaele, Adriano, Giovanni e gli altri personaggi di questo romanzo – che il lettore scoprirà essere tutti sottilmente legati fra loro – potranno fare la loro scelta? Come arriveranno al catartico finale che li richiama in scena tutti insieme per scegliere ancora, giacché la vita è un percorso segnato da bivi etici? Nel divario fra essere autentici ed essere giusti temono di perdersi, perché ci sono nell’esistenza di ciascuno “deviazioni improvvise, circostanze inattese, scelte improbabili” davanti alle quali è impossibile quanto necessario farsi trovare pronti. Gabriele Romagnoli sonda con la consueta scrittura lucida e paziente la coscienza dei suoi personaggi, esponendola al lettore senza melodramma, senza esibita compassione, e proprio per questo con le loro storie ci interroga, risveglia domande complesse e sollecita i dilemmi morali che ci rendono umani. Cosa faresti se, ti ritrovi a chiederti…</p><p>RECENSIONE - Gabriele Romagnoli è uno scrittore che riesce a colpirmi ogni volta con i suoi libri. Uno di quelli che più mi è rimasto attaccato all'anima è Solo bagaglio a mano. Classe 1960, Romagnoli è un giornalista-scrittore che scuote la tranquillità del lettore con racconti pungenti e colmi di interrogativi. Come in Cosa faresti se, libro diviso in sette storie spalmate per sette giorni dove i protagonisti di ogni racconto vivono degli eventi a cui, inconsapevolmente, risulteranno legati tra loro. Ogni loro azione, decisione, scelta si ripercuote o influisce sulle vite di altri protagonisti. </p><blockquote><p style="text-align: center;"><span style="font-family: courier;">"Non riuscivano a dirlo meglio, ma a volte le cose che non si sanno dire risultano le più comprensibili perché non esiste una precisione per definire certe sensazioni senza farle esplodere, come se l'accuratezza fosse uno spillo su un palloncino.</span></p></blockquote><p>Romagnoli, nel suo libro, pone dei quesiti raccontando le sue sette storie... come ci troveremmo noi nei panni dei protagonisti? Scoprire la malattia rara nella bimba attesa in adozione, sapere che la madre biologica non ha mai voluto sapere nulla della figlia, decidere di sacrificare la propria vita per salvarne un'altra così, all'improvviso o dubitare di un figlio che le avversità di una vita in salita ti mettono contro ma non smettendo mai di volergli bene, sono eventi a cui sapremmo dare un senso? Non è mai facile affrontare le difficoltà ma lo è ancor meno riflettere sulle conseguenze che le nostre azioni hanno nelle vite di chi abbiamo intorno. Ci si pensa mai a questo? A quanto tutto potrebbe cambiare per un no o un si detto o non detto? Siamo esseri indipendenti ma alla fine di stare soli non ne vogliamo sapere. </p><blockquote><p style="text-align: center;"><span style="font-family: courier;">"Entrambi non avevano messo in conto la rotta del destino, capace di curve così decise che ogni desiderio si sarebbe perso nel retrovisore, nella coscienza, come un suono privo di senso, pronunciato prima di avere imparato il linguaggio."</span></p></blockquote><p> Tutto cambia se le azioni o le parole sono diverse, se al posto di rubare la macchina in un momento di rabbia ci si ferma e si riflette, o si urla e si impreca invece di causare incidenti per una decisione presa d'impulso. Oppure se piuttosto di aiutare chi sembra in difficoltà si lascia correre, ci si gira da un'altra parte. Davvero sembra tutto così naturale: dire un si, compiere un'azione al posto del suo esatto opposto, incontrare gente o evitarla... tutto questo provoca reazioni che potrebbero essere completamente diverse e le nostre scelte magari ricadono anche su chi nemmeno ci conosce, Siamo tutti collegati da un filo invisibile, nessuno è libero da influenze che incidono nei percorsi degli altri. Se mi fermo a rifletterci mi chiedo quante volte anche io abbia "toccato" con le mie scelte la vita di altri e se ciò sia stato il meno peggio o almeno spero di non aver influenzato in modo negativo nessuno. Perché, come l'autore spiega bene nel libro, </p><blockquote><p style="text-align: center;"><span style="font-family: courier;">"Si muore come si è vissuti, ma chi sa veramente come abbiamo vissuto?"</span></p></blockquote><p> Una considerazione forte che mi resta alla fine del libro è che in vita non siamo da soli, inevitabilmente tocchiamo o incrociamo altri destini, altri cammini e se ognuno si impegna a fare del proprio meglio le conseguenze possono essere positive o almeno meno peggio possibile. Ognuno di noi lascia impronte dove passa, basta decidere solo quanto profonde. Romagnoli è un artista nell'arte di smuovere dubbi e riflessioni, anche stavolta ricorderò un suo libro per ciò che mi porta a mettere in discussione non solo nei suoi personaggi ma prima di tutto e soprattutto in me stessa.</p><p>Questo è decisamente un libro da consigliare a chi non si mette mai in discussione, a chi non ha mai dubbi... vedere altre prospettive e porsi degli interrogativi a volte ridimensiona tante convinzioni. </p><p> <span style="font-family: courier; text-align: center;"> </span></p>Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-67033310594886387932022-02-05T23:22:00.001+01:002022-03-05T21:36:51.088+01:00Recensione - L'ULTIMA ESTATE IN CITTA' di Gianfranco Calligarich<p> Il libro scelto per la lettura comune, condiviso cioè con la mia "compagna di stanza" Alessandra e valido per la <a href="https://www.lalibridinosa.com/2021/12/escape-ciambelle-si-parte.html" target="_blank">Challenge</a> ciambellosa, è L'ultima estate in città di Gianfranco Calligarich: Un romanzo scritto nel 1973 e sparito successivamente dal panorama editoriale per annii. La Bompiani lo ristampa nel 2016 e lo fa ri-scoprire ai lettori. </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiJnMAx6oBSsz6i2ilETc3SJu2q95oFvDS4Nmx4gZBGAs6V11UEmNhyOFNooeA62pXYlcA_6eSdEpBAb6uFTn4U0qlx71WI2XudQRrYd__aGDwUDEE4o5rWlLd1gJd5f0cj8pqBUQTSNNqwP4HXS1apNzuoL3839N7nT8ltDTselaptcTh45ihwVtXfLg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="499" data-original-width="328" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiJnMAx6oBSsz6i2ilETc3SJu2q95oFvDS4Nmx4gZBGAs6V11UEmNhyOFNooeA62pXYlcA_6eSdEpBAb6uFTn4U0qlx71WI2XudQRrYd__aGDwUDEE4o5rWlLd1gJd5f0cj8pqBUQTSNNqwP4HXS1apNzuoL3839N7nT8ltDTselaptcTh45ihwVtXfLg=w263-h400" width="263" /></a></div><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: courier;">autore<b> GIANFRANCO CALLIGARICH </b> editore <b>BOMPIANI </b></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: courier;">anno di pubblicazione <b>2016 </b> </span><span style="font-family: courier;">pagine </span><b style="font-family: courier;">176 </b><span style="font-family: courier;"> prezzo </span><b style="font-family: courier;">11 euro</b></div><div><br /></div>TRAMA - "Il romanzo è il ritratto ironico, amare e disincantato di un uomo del nostro tempo. A trent'anni, egli si muove a caso tra mestieri discontinui e mediocri, fra convegni e incontri dove i rapporti umani sono effimeri e sfilacciati. L'incontro con una ragazza irrequieta e fragile, che a tratti gli si mette accanto e a tratti compare, e le deliranti divagazioni di un amico distrutto dall'alcool sembrano insediar i nella sua solitudine e accendere in lui una volontà di scelta e un soffio vitale. Ma egli a di essere nel numero di quelli che perdono, per una inettitudine a vivere e per una oscura repulsione verso ogni vittoria. La città che lo accoglie è una Roma inospitale, solenne, vasta e indifferente, e tuttavia prodiga nell'accordare a ogni esule e a ogni randagio qualche zona di protettiva penombra, non amica e non materna ma piuttosto beffardamente complice. La qualità essenziale del romanzo è nell'avere illuminato con disperata chiarezza il rapporto fra un uomo e una città, cioè tra la folla e la solitudine." (Natalia Ginzburg)<p>RECENSIONE - Gianfranco Calligarich nasce ad Asmara da una famiglia di origine triestina, cresce a Milano e si trasferisce successivamente a Roma dove lavora come giornalista e sceneggiatore. Ha pubblicato diversi altri titoli: Posta prioritaria nel 2015, Quattro uomini in fuga nel 2018 e Una vita all'estremo nel 2021.</p><p>L'ultima estate in città è un salto nel buio per me, non conosco l'autore e non ho letto nulla di suo in precedenza ma mi sono buttata volentieri tra le sue pagine, è un libretto snello e la lettura è scorrevole e per nulla noiosa. Il protagonista è Leo Gazzarra, un giovane del Nord che decide di trasferirsi a Roma per cercare una stabilità lavorativa intanto e poi anche, magari, affettiva. Sceglie Roma perchè è vicina al mare che lui tanto ama, dove si rifugia nei momenti (tanti) in cui sente nostalgia ma non sa nemmeno lui di cosa. </p><blockquote><p style="text-align: center;">"<span style="font-family: courier;">Eppure se ripenso a quegli anni non riesco a mettere a fuoco che pochissimi volti, pochissimi fatti perché Roma ha in sé un'ebbrezza particolare che brucia i ricordi. Più che una città è una parte segreta di voi, una belva nascosta."</span></p></blockquote>In città Leo si circonda di amici che condividono con lui la sregolatezza e la vita sempre al limite, senza regole. Trova una casa in prestito, non riesce a trovarsi un lavoro all'altezza di quello a cui aspira; riesce persino a perdere un impiego alla Rai dopo un solo giorno. E' un'anima in pena, sregolato e solo... finchè non conosce Arianna che condivide con lui la confusione e le fragilità. Pensano di essere forti insieme ed invece amplificano le loro debolezze: Arianna confondendo amore e convenienza e Leo affogando tutto nel mondo liquido contenuto nei bicchieri che gli sono tanto amici. Infatti lui esagera spesso e poi sta male, precipitando nell'infinito vuoto della sua anima.<blockquote><p style="text-align: center;"><span style="font-family: courier;">"Riuscivo appena a stare in piedi: L'alcool se n'era andato dalle mie vene lasciando un vuoto che non sapevo come riempire." </span></p></blockquote><p><span style="font-family: inherit;">Se non sapessi dalla scheda libro che questo è stato scritto nel 1973 avrei potuto benissimo pensare che la storia narrata fosse dei nostri giorni. Leo potrebbe benissimo essere un figlio del nostro tempo: un giovane confuso e svogliato che non riesce a darsi da fare per trovare la stabilità necessaria, le sue difficoltà nei rapporti con gli altri, la sua sudditanza di fronte ad una personalità altrettanto fragile e bisognosa come quella di Arianna. Lui si appoggia a lei per un conforto esistenziale e lei usa lui per scappare dalle sue scelte. Calligarich racconta di un uomo in balìa delle sue debolezze; Leo cede ai suoi vizi, cede alla sua indolenza e al richiamo del mare che lo attira come una sirena. Spesso lui usa l'espressione "alzo le vele" per indicare quando vuole andar via, cambiare aria. Non riesce a tenersi un lavoro, non gli interessa la sicurezza di uno stipendio e l'autore riesce a farmi percepire netto e distinto il vuoto che anima Leo, non è un vuoto di valori ma solo un ampio spazio tra la ragione, che sa sempre cosa è bene e cosa è male e il puro istinto che muove il protagonista sempre verso le scelte più comode e più soddisfacenti a breve. Tra queste pagine mi sono lasciata trascinare, senza alcun preconcetto, per vedere dove Leo avrebbe riacquistato il timone della sua vita. Lui però non riesce a fronteggiare gli eventi ma li subisce e Arianna, anima gemella di Leo in quanto ad inquietudine e sregolatezza, amplifica la deriva delle loro esistenze. Questo libretto colpisce per il modo con cui descrive quanto sia fragile ed effimero il potere che crediamo di avere sugli eventi della vita. Serve carattere, serve un pizzico di solidità di valori e di affetti, serve un animo forte che non ceda al richiamo subdolo di debolezze o rimpianti. Non è facile vivere, non è facile amare e sia Leo che Arianna lo dimostrano chiaramente tra le pagine del libro. Leo è la rappresentazione delle fragilità, delle debolezze, del vuoto che regna in chi non trova una destinazione da raggiungere. Come il mare che tanto ama si lascia trasportare dagli eventi, dalle persone che gli girano intorno. Mi chiedo: quanti di noi, segnati da solitudini o abbandoni o da eventi sfortunati, lasciano che la propria vita si avvii verso il declino senza contrastarlo? Succede che lo sconforto vinca spesso sul resto e allora capita si ritrovarsi a dire ciò che pensa il protagonista...</span></p><p></p><blockquote style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;">"</span><span style="font-family: courier;">Uno fa di tutto per starsene in disparte e poi, un bel giorno, senza sapere come, si trova dentro una storia che lo porta dritto alla fine."</span></blockquote><p>Libro consigliatissimo per chi ha perso le speranze e deve cambiare prospettive, non è mai tardi, comunque bisogna almeno provarci! </p>Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-84636240200723685622022-01-04T15:05:00.001+01:002022-01-04T15:05:43.395+01:00Recensione - OLIVA DENARO di Viola Ardone <p> Per Natale le mitiche Ciambelle hanno organizzato anche un Gran Ballo per rallegrare la <a href="https://www.lalibridinosa.com/2021/12/escape-ciambelle-si-parte.html" target="_blank">Challenge</a> in corso. Per parteciparvi, oltre a trovare un abito sufficientemente decoroso, dovevo leggere anche un titolo tra quelli da loro proposti. Io ho scelto di dedicarmi al libro di Viola Ardone Oliva Denaro e qui vi lascio le mie impressioni. </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgQtlDnMVWSNoYXtrGEBUTtBWSGtO8yJj0mb4J-gxyGRR8H0BTn6hDgdF4s4qDF7PNarHYG9qdmUVl7bcVMH9Ts4A4IB8gVXwB1sziXkewAFm0c1cCQ8JItOLJywMOCSLa40q6mWyAtKY7xZjn6UPbubgXq_uUEnL153kDLPB_G8utSidW9K45WkYuG9g=s1570" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1570" data-original-width="1000" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgQtlDnMVWSNoYXtrGEBUTtBWSGtO8yJj0mb4J-gxyGRR8H0BTn6hDgdF4s4qDF7PNarHYG9qdmUVl7bcVMH9Ts4A4IB8gVXwB1sziXkewAFm0c1cCQ8JItOLJywMOCSLa40q6mWyAtKY7xZjn6UPbubgXq_uUEnL153kDLPB_G8utSidW9K45WkYuG9g=w255-h400" width="255" /></a></div><p></p><div style="text-align: center;"><span style="font-family: courier;">autore <b>VIOLA ARDONE</b> - editore <b>EINAUDI </b></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: courier;">data di pubblicazione </span><b style="font-family: courier;">28 settembre 2021 </b><span style="font-family: courier;">- pagine </span><b style="font-family: courier;">312</b><span style="font-family: courier;"> - prezzo </span><b style="font-family: courier;">18 euro</b></div><div style="text-align: center;"><span style="text-align: left;"><br /></span></div><div style="text-align: center;"><span style="text-align: left;"><br /></span></div>TRAMA - La colpa e il desiderio di essere liberi in un romanzo di struggente bellezza. «Io non lo so se sono favorevole al matrimonio. Per questo in strada vado sempre di corsa: il respiro dei maschi è come il soffio di un mantice che ha mani e può arrivare a toccare le carni». Dopo "Il treno dei bambini", Viola Ardone torna con un’intensa storia di formazione. Quella di una ragazza che vuole essere libera in un’epoca in cui nascere donna è una condanna. Un personaggio femminile incantevole, che è impossibile non amare. Un rapporto fra padre e figlia osservato con una delicatezza e una profondità che commuovono.<div><br /></div><div>RECENSIONE - Il libro Oliva Denaro riprende il nome e cognome della protagonista; Oliva è una ragazzina quindicenne che vive con la sua famiglia a Martorana, un paesello siciliano dove tutti sanno tutto di tutti. La sua autrice è Viola Ardone, scrittrice napoletana che insegna italiano e latino nei licei e che ha già pubblicato, sempre per Einaudi, Il treno dei bambini nel 2019. Il titolo che recensisco oggi è stato pubblicato a settembre 2021, è un romanzo di formazione che descrive in modo delicatamente incisivo la condizione femminile nell'Italia degli anni '60. La storia ha come protagonista Oliva, un ragazzina quindicenne che non vuole crescere ma che desidera solo continuare ad andare a caccia di lumache col suo papà, correre a "scattafiato"e difendere con la fionda il suo amico Saro dai soprusi dei bulli. Non vuole diventare donna perché la sua mamma le ha insegnato che le loro vite sono fatte di regole e che </div><blockquote><div>"<span style="font-family: verdana;"> La femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia."</span></div></blockquote><p> Lei si convince che la vita del suo gemello Cosimino è più semplice, in fondo ai maschi si permette di crescere un pochino alla volta e loro non sono brocche, se si rompono si possono aggiustare. A fianco di Oliva, discreto e silenzioso, c'è Salvo Denaro, suo padre. Un papà di poche parole ma concreto, che con i suoi modi di fare delicati ed empatici offre ad Oliva una spalla solida su cui poggiare in questa sua fase di crescita. Nonostante i rimbrotti di Amalia, sua moglie, una tosta calabrese che lo accusa spesso di avere "sangue di cimice", di non essere abbastanza uomo per badare in maniera onorevole alla sua famiglia. Lei, Amalia, è la parte forte della famiglia: lei si adopera per il matrimonio riparatore della figlia maggiore, Fortunata. Le fa sposare un uomo violento, padre del bimbo che lui stesso le fa perdere a furia di botte ma che non scandalizza nessuno perché la brocca rotta è di chi se la piglia.Salvo invece è amorevole, preferisce la saggezza alla violenza, non è mai eccessivo o impulsivo e vuole bene ai suoi figli e Oliva sente il suo affetto. Anche quando diventa oggetto delle attenzioni indesiderate ma forse sottovalutate per ingenuità, di Pino Paternò. Lui è figlio di una famiglia importante (magari non nel senso positivo del termine) del paese, lavora nella pasticceria di famiglia e si incapriccia di Oliva che lo rifiuta come può. Quando accade l'irreparabile e la ragazza subisce la violenza più umiliante e vigliacca, il suo papà le fa scudo e la protegge dal matrimonio riparatore che aggiungerebbe ancora più dolore a quello già nel petto di Oliva. L'unico errore che lei si sente di aver commesso è la languidezza provata per uno sguardo, un sorriso fatto per educazione, un ballo fatto per cortesia nella piazza del paese. Ma si può incolpare una ragazza per questo? Si può dire che, in nome di tutto ciò, l'onorabilità è perduta? Davvero il femminile singolare non esiste? Alle donne non è permesso desiderare qualcosa senza sentirsi "merce avariata"?</p><blockquote><p><span style="font-family: verdana;">"Io una donna femminile singolare non l'ho vista mai. - ... Forse hai ragione tu, Oliva, però la grammatica serve anche a modificare la vita delle persone. - ... Che dipende da noi, il femminile singolare, anche da te."</span></p></blockquote><p> Quello che mi fa riflettere, leggendo il libro, è che non si sta parlando di epoche lontane, di ere antiche ma di una manciata di anni fa. Anni in cui mia mamma era poco più di una ragazzina e ha vissuto (in modo meno pesante per fortuna) tutto questo sulla sua pelle. Cose a cui non pensiamo perché siamo figli di diritti dati per scontati, di agi cui siamo abituati e di cui non conosciamo bene l'origine e la sofferenza costati per conquistarli. Oliva decide di ribellarsi alle regole dell'onore e denuncia chi le ha usato violenza e ne paga le conseguenze ma vuole essere padrona di dire anche dei no. Accanto a lei, sempre solido ma discreto, c'è Salvo: una figura silenziosa ma possente che ho trovato quasi commovente. L'intera famiglia accompagna Oliva nel difficile percorso di "ribellione" scomodo ma liberatorio. Viola Ardone scrive in modo superbo questo romanzo che tratta argomenti così attuali, per certi versi. In un'epoca in cui la donna, nonostante i proclami per diritti sbandierati ma troppe volte calpestati e finisce nelle cronache troppo spesso per violenze legate alla disparità vera, questo libro andrebbe letto da tutti, soprattutto da chi deve crescere i figli e vuole farlo in modo serio, onorevole e rispettoso del prossimo. La trama è ambientata nel ventennio che va dal 1960 al 1981, un ventennio che vede, in ritardo sul buonsenso, l'abolizione del matrimonio riparatore del del delitto d'onore. La scrittrice da voce ad Oliva, alla sua ribellione in modo semplice, seguendo il suo punto di vista trasparente e deciso. Anche se la comunità intorno mormora, i Denaro si uniscono per permettere ad Oliva di risollevarsi da un oltraggio che non ha cercato né assecondato e che non è disposta a riparare perché non vuole solidificare il dolore e l'infelicità. Perché la colpa deve sempre ricadere sulle spalle della ragazzina? L'opinione popolare insegna che, a quei tempi, l'uomo è cacciatore e la donna deve sapersi conservare. Liliana, amica sincera e assolutamente libera da condizionamenti, spiega ad Oliva e ai suoi compaesani che le donne devono insegnare le regole alle figlie ma ai figli anche il rispetto per le femmine, per la parità che meritano, per la libertà che dovrebbe essere un diritto. Questo sarebbe davvero il cambiamento più sovversivo! </p><blockquote><p><span style="font-family: verdana;">" Si guarda al vestito come per verificare. - Lo vedi? Siamo proprio noi le prime. troppo succinto, troppo lungo, troppo stretto, troppo provocante. Ripetiamo le stesse parole dei maschi, invece di provare a modificarle. Quello che è successo a te non c'entra niente con l'amore; l'amore non si impone, si scambia."</span></p></blockquote><p><span style="font-family: inherit;">Oliva affronta con fierezza le conseguenze </span> del suo no, La solitudine, i giudizi, le difficoltà non hanno scalfito la sua sicurezza e la certezza di fare la cosa giusta. Le sue ragioni hanno contrastato bene i disagi subiti.</p><p> Alla fine del libro cosa rimane? Ho provato incredulità e anche io, che non sono capace di gesti eclatanti, ho condiviso in pieno la decisione di dire no alle convenzioni di Oliva. Mi sono teneramente commossa al cospetto di un padre come Salvo. Così poetica e silenziosa la potenza del loro rapporto fatto di poche parole e tanti gesti. La loro fierezza è sempre stata salda, contro tutti e a dispetto di tutti, una complicità che li ha protetti facendosi scudo contro tutto il male che gli si rovescia addosso. E se un groppo in gola mi è venuto è proprio per la potenza della loro solidità; in fondo sarebbe stato più facile e anche in uso al tempo obbligare la figlia a sposarsi. Invece non è mai venuto meno il dovere di lasciarla libera di decidere, di scegliere il suo destino. E di affiancarla silenziosamente, qualunque decisione lei prenda, E questo, davvero, racchiude un bellissimo messaggio d'amore di un padre e una madre verso la figlia. Senza doveri o riparazioni , solo per amore. </p>Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-44188694430636626452022-01-04T09:38:00.004+01:002022-01-04T15:13:49.311+01:00 Recensione - LE STANZE BUIE di Francesca Diotallevi <div style="text-align: left;">Ciao! Torno a scrivere di libri e più precisamente ecco la recensione di quella che è stata la mia lettura in questi ultimi 20 giorni. Si tratta dell'opera prima scritta dalla Diotallevi ma ripubblicata quest'anno dall'editore Neri Pozza che non vedevo l'ora di leggere e che <a href="https://cristinabenedetti.blogspot.com/" target="_blank">Cristina</a> ha scelto per me come obiettivo della nuova <a href="https://www.lalibridinosa.com/2021/12/escape-ciambelle-si-parte.html" target="_blank">Challenge librosa</a> cui partecipo.</div><div style="text-align: left;"> </div><div style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://lh3.googleusercontent.com/-KVVcmc2ABdg/Ycj00UsywnI/AAAAAAAAVNc/gtNrViYbMcwAsMXkJG2_VFvwDmHUN7rZQCNcBGAsYHQ/image.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="499" data-original-width="322" height="400" src="https://lh3.googleusercontent.com/-KVVcmc2ABdg/Ycj00UsywnI/AAAAAAAAVNc/gtNrViYbMcwAsMXkJG2_VFvwDmHUN7rZQCNcBGAsYHQ/w259-h400/image.png" width="259" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: courier;"> </span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: courier;">autore <b>FRANCESCA DIOTALLEVI</b> - editore <b>NERI POZZA</b></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: courier;"> data di pubblicazione <b>14 ottobre 2021</b>- pagine <b>304</b> - prezzo <b>18 euro</b></span></div><br /></div><div style="text-align: left;">TRAMA - Si possono coltivare le passioni in un tempo ingeneroso? Qualcosa di torbido e inesprimibile affiora alla superficie di questo romanzo. Ed è indefinito, difficilmente afferrabile eppure persistente, come il profumo che porta addosso Lucilla Flores, protagonista di questa storia fosca e al tempo stesso delicata e malinconica. Francesca Diotallevi, con una capacità di raccontare fuori dal comune, ci porta in una piccola provincia del Piemonte della seconda metà dell’Ottocento, dentro la casa di un aristocratico dedito a vigneti e poco d’altro. Dove la servitù inganna il tempo di un lavoro sempre uguale con qualche ingenuo pettegolezzo, e dove arriva a servizio un maggiordomo che prende il posto del vecchio zio appena scomparso.Ma nessun dio oscuro e severo sarebbe stato capace di tanto dolore e di tanta ingiustizia: verso una bimba innocente, e verso la moglie del conte, Lucilla, una donna con il volto «velato di oscurità», smarrita dentro un segreto che non le si addice, che non dovrebbe appartenerle, lei, la creatura più lieve, sospesa e innocente che si possa immaginare. Le stanze buie è una dichiarazione d’amore alle passioni, alla poesia, alla bellezza della natura, a quel femminile che ci meraviglia ogni volta che si rivela a noi. La storia di un amore negato, la prepotenza di un mondo chiuso e meschino, capace soltanto di nascondere, di reprimere, di lasciare che esistenze intere si lascino coprire dalla polvere della storia senza riscatto e senza futuro.</div><div style="text-align: left;">Tra queste stanze ferite dal pregiudizio e dall’indifferenza, Francesca Diotallevi trova, però, una luce e una delicatezza quasi preraffaelita e in questo contrasto affila una lama che taglia sempre perfettamente. E mostra che la felicità non è nelle cose del mondo, se il tempo è ostile.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">RECENSIONE - Francesca Diotallevi ha scritto questo libro nel 2013 ma l'editore Neri Pozza l'ha ripubblicato a ottobre 2021 portando questa opera prima in evidenza tra i titoli del periodo. La Diotallevi è una giovane autrice che ho già conosciuto attraverso i suoi libri: uno dedicato alla tata/fotografa Vivian Maier (Dai tuoi occhi solamente -2018) e la storia di una ragazza che vive nei boschi e che per questo viene creduta strega durante la Grande Guerra in una Val d'Aosta fredda e superstiziosa ma solo in apparenza ( Dentro soffia il vento - 2018). </div><div style="text-align: left;">Le stanze buie è un romanzo che però difficilmente si riesce a definire in modo più specifico: non è un mistery, non è romance, non è uno storico anche se descrive fatti accaduti nel periodo che va dal 1864 al 1904. Il libro racconta delle vicende accadute al maggiordomo Vittorio Fubini, le racconta lui stesso in quanto voce narrante, che "eredita" il lavoro a casa del conte Flores per merito di uno zio a cui non è nemmeno così tanto legato e deceduto da poco. In quella dimora si trova a dover affrontare situazioni che mettono in discussione tutti i suoi princìpi nonostante la sua impostata e devota obbedienza al conte.</div><blockquote><div style="text-align: left;"><span style="font-family: verdana;">"Avevo tenuto fede alla promessa fatta al padrone, avevo svolto il mio dovere, eppure non mi sentivo soddisfatto. Mi sentivo colpevole."</span></div></blockquote><div style="text-align: left;">Nella casa vivono anche Lucilla, infelice moglie del conte e Nora la sua piccola bimba, Due figure che Fubini non riesce a capire subito ma che gli riservano sorprese cui non è preparato. Quello che più di tutto fa scricchiolare le sue sicurezze è la sensazione costante di qualcosa di nascosto dietro le porte di quella casa. Qualcosa di misterioso che vorrebbe conoscere ma da cui è tenuto alla larga dal resto del personale della casa, Inquietudini che rendono il suo lavoro uno slalom tra le sensazioni che prova, indeciso se cedervi o se continuare a resistere. </div><blockquote><div style="text-align: left;"><span style="font-family: verdana;">"Nessuno vi farà del male, ve lo prometto. mormorai. Per qualcuno come me, che non diceva mai più del dovuto, era un fatto inusuale. così come era inusuale l'affetto che all'improvviso sentivo di provare per quella bambina. Allora non sapevo che l'amore era così." </span></div></blockquote><p><span style="font-family: inherit;">La trama mi ha affascinata fin da subito, mi sembrava di esserci anche io all'interno di quel palazzo e di subirne il fascino misterioso, inquieto e doloroso. Palazzo Flores, custode di amori negati, di cattiverie perpetrate in nome di un onore distorto. La verità rende liberi ma non sempre si è disposti a riconoscerlo, soprattutto se questo rende fragili, deboli ed esposti. Il conte Flores non ama nessuno, tranne la sua brama di possesso che lo rende insicuro e quindi pericoloso. nemmeno la vitalità della piccola Nora lo muovono a tenerezze paterne, anzi, costringe la moglie a liberarsene trovandole una tata. Lucilla invece è un'anima delicata, fragile e preziosa che non accondiscende alle cattiverie del marito. L'autrice narra con tanta sensibilità i tratti dei protagonisti rendendo noi lettori spettatori partecipi dei loro emozionanti caratteri. Tesse una trama ben articolata, magnetica, che trascina con curiosità tra le righe per arrivare al nocciolo del racconto, per dipanare quel velo di triste mistero che si percepisce da subito ma che sorprende solo al momento giusto. L'atmosfera nel libro mi ha riportato alla mente Downtown Abbey, per un sacco di similitudini qui in versione più "noir". </span></p><p></p><blockquote><span style="font-family: verdana;">" Gli spettri, compresi in quel momento, non esisterebbero se non fossimo noi, col nostro amore, col nostro dolore, a trattenerli qua. Gli spettri vivono dentro di noi. Gli spettri, talvolta, siamo noi."</span></blockquote><p><span style="font-family: inherit;">La scrittrice racconta, in modo egregio a parer mio, le inquietudini e gli sconvolgimenti che i fantasmi del passato portano nelle esistenze di chi ha agito in modo ambiguo nel nome di una rispettabilità di forma ma non assolutamente di sostanza.La sensibilità, a volte, non aiuta a superare o ad affrontare gli eventi di una vita apparentemente agiata. La Diotallevi descrive con una penna magica la personalità di Fubini, un maggiordomo che sembra tanto impostato, ligio a regole e gerarchie ma che mette tutto a rischio per un moto di dolcezza cui non è preparato. Una magia che circonda anche i personaggi di Nora e Lucilla, incastrate in agi che negano qualsiasi loro libera scelta. La malinconica descrizione di un amore proibito (solo del passato?) che racchiude dolcezza e felicità solo apparenti. Ogni cosa si scontra col dolore, con la gelosia e la tristezza di un presente fatto di buio e silenzio. L'autrice, pagina dopo pagina, ci prende per mano e aiuta a scoprire che nulla è perduto se si lascia filtrare la luce, se si smette di nascondere la verità perchè...</span></p><p></p><blockquote><span style="font-family: verdana;">"Non si può vivere chiusi in stanze buie."</span></blockquote><p><span style="font-family: inherit;">Un libro che mi ha fatto far pace con la lettura dopo un periodo non facile per me. I libri non sono mai mancati nelle mie giornate, per la verità, ma avevo un po' perso il gusto di condividere le impressioni</span> che mi suscitano e che lasciano traccia. Se posso essere utile per incuriosire anche solo una persona a leggere un libro con queste mie parole, allora avrò di che esserne fiera. </p>Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-4374094686533959952021-12-12T23:07:00.001+01:002021-12-12T23:26:25.284+01:00Le Ciambelle son tornate! E io tremo di felicità ... <p>Torno a scrivere tra queste paginette del mio blog dopo tanto tempo; mi sono fermata, letteralmente proprio, a novembre dello scorso anno. La vita è imprevedibile, incomprensibile e, a parer mio, molto crudele... me ne sono resa ben conto in questi mesi. Non parlo della pandemia che ci ha resi diffidenti verso il prossimo e ci ha sorpresi più fragili ma di eventi che capitano (so bene che succede) e che spezzano i cuori e lasciano macerie intorno. In questo ultimo anno ho perso speranza, affetti e anche la mia voglia di sorridere. Ho lavorato su me stessa per recuperare energie ma i vuoti pesano, creano scompensi che non sempre si riesce ad appianare. Perfino i miei amati libri si sono sentiti abbandonati... non avevo sufficiente concentrazione per leggere come si deve e come intendo io. </p><p>Il tempo passa, annebbia un pochino i dolori e, anche se a fatica riprendo in mano almeno ciò che mi sta più a cuore. Ed è tra queste cose che metto anche la lettura e il graditissimo ritorno delle mie adorabili Ciambelle (<a href="https://www.lalibridinosa.com/">Laura</a>, <a href="https://www.duelettriciquasiperfette.com/">Stefania</a> e <a href="https://www.labibliotecadieliza.com/">Laura</a>) con una <a href="https://www.lalibridinosa.com/2021/12/escape-ciambelle-si-parte.html">Challenge</a> nuova di zecca e lunga un anno! Uno stimolo senza pari e una compagnia bella vivace che sicuramente mi aiuta a tornare tra le pagine dei libri con la passione che meritano. L'inizio dell'avventura nel Maniero delle Ciambelle è partita ufficialmente il 7 dicembre e ho iniziato il libro per l'obiettivo del primo trimestre con molto interesse.</p><p><span style="background-color: white; color: #222222; font-size: 15px;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; font-family: Verdana, BlinkMacSystemFont, -apple-system, "Segoe UI", Roboto, Oxygen, Ubuntu, Cantarell, "Open Sans", "Helvetica Neue", sans-serif; text-align: center;"><a href="https://lh3.googleusercontent.com/-hG9wNSXJFZk/YbZkVK-2rhI/AAAAAAAAVMU/et50uYiKvE4XjxgI82U8KaLS0x0_s3R7QCNcBGAsYHQ/image.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="250" data-original-width="500" height="259" src="https://lh3.googleusercontent.com/-hG9wNSXJFZk/YbZkVK-2rhI/AAAAAAAAVMU/et50uYiKvE4XjxgI82U8KaLS0x0_s3R7QCNcBGAsYHQ/w509-h259/image.png" width="509" /></a></div><p style="font-family: Verdana, BlinkMacSystemFont, -apple-system, "Segoe UI", Roboto, Oxygen, Ubuntu, Cantarell, "Open Sans", "Helvetica Neue", sans-serif;"><span face="Verdana, BlinkMacSystemFont, -apple-system, "Segoe UI", Roboto, Oxygen, Ubuntu, Cantarell, "Open Sans", "Helvetica Neue", sans-serif" style="background-color: white; color: #222222; font-size: 15px;"><br /></span></p>Appena terminata la lettura provvederò a pubblicare qui il mio pensiero in merito e vi racconterò tutto. Intanto voglio sottolineare la mia gioia per essere di nuovo capace di dedicarmi ad aggiornare il blog. Non sono molto trendy immagino, ci sono altri social molto più immediati per parlare di libri ma io sono convinta che qui ho gli strumenti e lo spazio giusto per esprimermi come meglio posso. <br /><br />Vi aspetto al prossimo post per aggiornarvi sul libro che sto leggendo e, nel frattempo, vi lascio una frase che mi piace tantissimo. A presto! <br /><br />- Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto; io sono orgoglioso di quelle che ho letto (Jorge Luis Borges) -Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-35485078410137706822020-06-26T17:18:00.002+02:002020-06-26T17:18:33.705+02:00Just for you... <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Ciao! Ritorno sul mio caro blog per scrivere due righe di me e di quello che faccio in questo periodo. Ora è arrivato il caldo, finalmente l'estate ha portato via la paura e le incertezze del post-Covid19 e nella ripresa devo segnalare anche due particolari che mi riguardano. Il primo è che, come noterete, scrivo meno recensioni dei libri che leggo. In effetti la quarantena, anziché aggiungere libri letti al mio paniere, mi ha rallentato molto da questo punto di vista. Al tempo stesso però ho ripreso a usare carta, colla e colori in modo molto più costante e produttivo. Oggi vi faccio vedere una card, nata per caso e per un esperimento, molto colorata e vivace. Colore ed energia è ciò che ci vuole per augurare una buona estate, per dire un Grazie o per offrire un pensiero gentile. </div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-IaaEeT0ptek/XvYOnlzC_aI/AAAAAAAAUi0/KaFyR1HQeRYld6KKLsuVRJG0nyZ7_51qACLcBGAsYHQ/s1600/challengecard.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1440" data-original-width="1072" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-IaaEeT0ptek/XvYOnlzC_aI/AAAAAAAAUi0/KaFyR1HQeRYld6KKLsuVRJG0nyZ7_51qACLcBGAsYHQ/s400/challengecard.jpg" width="297" /></a></div>
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Spero di riprendere a postare i miei lavori in maniera più costante... so che lo dico sempre e poi mi perdo ma davvero voglio riprendere in mano le cose belle e che mi fanno stare bene. Come scrivere i miei pensieri nella mia casetta virtuale. A presto!<br />
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Partecipo a:<br />
<a href="https://lovetocraftchallengeblog.blogspot.com/2020/06/ltccb-47-june-anything-goes.html">https://lovetocraftchallengeblog.blogspot.com/2020/06/ltccb-47-june-anything-goes.html</a><br />
<a href="https://www.facebook.com/media/set/?set=oa.3300524953332439&type=3">https://www.facebook.com/media/set/?set=oa.3300524953332439&type=3</a>Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-15052293744141633652019-12-27T16:58:00.002+01:002019-12-28T23:22:29.874+01:00Recensione UN REGALO CHE NON TI ASPETTI di Daniel Glattauer<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Buon pomeriggio! Ritorno a scrivere un altro post veloce perché il tempo, ultimamente, non è mio amico e devo recuperare quello perso nei giorni precedenti. In questa mia nuova recensione vi parlo di un libro che sostava da molto tempo nella mia libreria in attesa del suo momento.</div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-7KgwUDndwVY/XgYfsV2pHzI/AAAAAAAASaA/J6pM7K-G4OQfJMvB1FJAQ3M1O1WerzwXwCLcBGAsYHQ/s1600/regalo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="319" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-7KgwUDndwVY/XgYfsV2pHzI/AAAAAAAASaA/J6pM7K-G4OQfJMvB1FJAQ3M1O1WerzwXwCLcBGAsYHQ/s400/regalo.jpg" width="255" /></a></div>
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titolo <b>Un regalo che non ti aspetti </b> autore <b>Daniel Glattauer</b> editore <b>Feltrinelli</b></div>
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data di pubblicazione <b>5 novembre 2014</b> pagine <b>285</b></div>
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TRAMA -<b> </b>A Gerold Plassek piacciono le cose semplici. Lavora come giornalista per un quotidiano freepress, dove si occupa, senza troppe ambizioni, di cronaca locale. E trascorre gran parte del suo tempo da Zoltan, il bar sotto casa diventato ormai una specie di prolungamento del suo salotto. Una vita facile, basata su tre principi cardine: faticare il meno possibile, stare nell'ombra e trincerarsi dietro a una rassicurante routine. Quando un'ex fidanzata gli chiede di occuparsi per qualche mese del figlio quattordicenne Manuel, Gerold è tutt'altro che felice. Avere un adolescente tra i piedi mina il suo equilibrio, tanto più che la donna gli confessa senza troppi preamboli che il figlio è anche suo. Ignaro di tutto, Manuel passa i suoi pomeriggi nell'ufficio del padre, che si finge indaffaratissimo... a far niente. Ma un giorno la situazione si complica. Dopo l'uscita di un articolo di Gerold su un rifugio per senzatetto, il centro di accoglienza riceve una donazione anonima. Nella busta, diecimila euro e il ritaglio del giornale. La stessa cosa si ripete a ogni pezzo successivo, tanto che, da sconosciuto giornalista, Gerold diventa suo malgrado sempre più popolare. Ma chi è il misterioso benefattore? Che motivazioni ha? E Manuel e Gerold, uniti da questa impresa, riusciranno a dargli un volto?</div>
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RECENSIONE - Questo libro è stato uno dei molti acquisti fatti in maniera impulsiva: entro in libreria, scorro gli scaffali, leggo le sinossi e decido cosa acquistare. Molte volte mi oriento con i consigli di blogger che seguo o con i passaparola, in questo caso invece nulla di tutto ciò, l'ho preso senza un motivo preciso. Curiosità, questo credo sia il motivo principale che poi è sfumata nel tempo vista la durata della sua permanenza in TBR. </div>
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In questo strano dicembre l'ho letto, finalmente, e racconta la storia di Gerold, giornalista senza particolari ambizioni che sopravvive scrivendo articoli per giornali gratuiti. il suo hobby preferito è stare al bar, bere e passare il tempo con altri compagni di bevute e non preoccuparsi di molto altro. Un giorno una sua vecchia fiamma gli comunica che deve occuparsi di Manuel e che lui è anche suo figlio. Gerold è costretto a rivedere il suo consolidato stile di vita per farci entrare anche un adolescente che ignora chi sia suo padre. Insieme trovano il modo di sopportarsi ma iniziano così a conoscersi, a condividere momenti di vita e a fare scelte condivise. Quando Gerold pubblica articoli in cui sottolinea situazioni di bisogno, oppure storie di famiglie in difficoltà o di attività benefiche a rischio di chiusura, si ritrova a smuovere una serie di misteriose donazioni che riportano sempre a lui e a ciò che scrive. Attraverso situazioni esilaranti, momenti di imbarazzo, parole di conforto e molte di sconforto, Gerold si attiva per essere un buon padre e per non soccombere all'alcol e all'apatia arrivando ai festeggiamenti di un nuovo Natale insolito per lui e per la sua famiglia disastratamente allargata. Un libro scritto in modo scorrevole, un ritratto di un uomo che si ritrova il peso di cose inaspettate da affrontare e che vorrebbe solo vivere alla giornata. Gerold cerca di maturare, di crescere insieme a Manuel in modo più maturo, si da una scossa per vedere la sua vita emergere dal piatto e sonnolento stile di vita che lo ha sempre accompagnato. Un libro che fa sperare nella buona occasione, nel colpo di fortuna che arriva prima o poi per chiunque. basta solo non arrendersi, non buttarsi via nei bar o non smettere mai di sperarci. </div>
Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-61986441217392774992019-12-27T15:33:00.003+01:002019-12-27T15:33:37.539+01:00Recensione VOLEVO ESSERE UNA VEDOVA di Chiara Moscardelli<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Buongiorno e Buone Feste! Riemergo da alcuni giorni intensi, Natale è sempre una gran festa per me e i miei parenti e cerchiamo di viverla veramente al meglio. Io, di mio, riesco sempre a ridurmi all'ultimo minuto nei preparativi e non per pigrizia ma perché mi si accavallano richieste e richieste di favori a cui non so dire di no. Dovrei conoscermi abbastanza bene e decidermi ad iniziare la programmazione del Natale già verso agosto! La conseguenza più evidente di questa mia scarsissima capacità di organizzazione è il ridotto tempo che dedico alle letture, con mio grande dispiacere e con molto senso di colpa. Oggi vi parlo di un libro che ho iniziato e finito in tempo record; era in attesa da un sacco di tempo e l'ho recuperato perché risponde a uno degli obiettivi della <a href="https://www.lalibridinosa.com/2019/08/dalle-3-ciambelle-lestate-sta-finendo.html">challenge delle 3 Ciambelle</a> che mi chiede di leggere un libro con un verbo nel titolo. </div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-vHvnuqdTr7w/XgSNMnkO_lI/AAAAAAAASZc/Zmw-kZKmSCY4PqXptBiAOaHnI5y5FQb9wCLcBGAsYHQ/s1600/moscardelli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="319" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-vHvnuqdTr7w/XgSNMnkO_lI/AAAAAAAASZc/Zmw-kZKmSCY4PqXptBiAOaHnI5y5FQb9wCLcBGAsYHQ/s400/moscardelli.jpg" width="255" /></a></div>
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titolo <b>Volevo essere una vedova </b> autore <b>Chiara Moscardelli </b> editore <b>Einaudi</b></div>
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data di pubblicazione <b>21 maggio 2019 </b> pagine <b>210</b></div>
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TRAMA - Che fine ha fatto Chiara, l'aspirante ma mancata gatta morta? L'abbiamo lasciata a trent'anni, senza uno straccio di fidanzato, e la ritroviamo a quarantacinque, ancora single. Com'è potuto accadere? Com'è arrivata a questa età senza sposarsi, fare figli, adeguarsi alla vita che sua madre e le zie, anche quelle degli altri, prevedevano per lei? Per capirlo Chiara si racconta, ai lettori e all'analista, ripercorrendo gli ultimi dieci anni: il trasferimento a Milano, dove sperava di accasarsi e invece ha trovato sciami di gay, il lavoro in una città che per certi versi le è ostile, i disastri sentimentali e il fatto che tutti, ma proprio tutti, persino il dentista o l'ortopedico, continuino a chiederle perché sia sola. Così, pur di non essere sottoposta al solito strazio, all'ennesima visita medica decide di spacciarsi per vedova, guadagnandosi uno status finalmente accolto dalla società. Se è vedova, allora qualcuno se l'era presa, anche se poi è morto!</div>
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RECENSIONE - Volevo essere una vedova è l'ultimo libro scritto da Chiara Moscardelli ed è anche quello che mi mancava per poter dire di aver letto tutto ciò che questa autrice ha pubblicato. La storia racconta le vicende di Chiara, quarantacinquenne ancora single che crede nell'amore ma che si stufa di doversi giustificare per il fatto di non essere ancora "accoppiata". Nel libro si leggono le sue vicende, a tratti divertenti ma anche molto realistiche e profonde, impariamo a conoscere Chiara attraverso quello che vive, prova e pensa. Viene naturale provare una sottile empatia nei suoi confronti, soprattutto se ci si ritrova in quello che le succede, in quelle occasioni in cui quasi le sembra di dover scusarsi per la sua condizione di single. La Moscardelli ha la capacità di scrivere cose tanto vere in modo veramente tanto ironico, riesce a buttarti la verità di certe situazioni direttamente in faccia senza risultare fastidiosa. Io credo che il suo ultimo libro sia un'analisi lucida e schietta di come la società cataloga le donne in base alla loro condizione, al loro stato civile. Cosa molto antipatica e fuori dal tempo ormai, in fondo, nessuna legge obbliga all'accoppiamento forzoso. Chiara le prova tutte per cercare un'"anima gemella" giusta, quella che la convinca che il Principe Azzurro esiste davvero e anche per lei. Gli incontri con l'analista, cui si sottopone sfoderando una certa dose di ironia, la aiutano a vedere i fatti da un nuovo punto di vista: non è necessario avere un compagno per essere accettati! In questo libro il messaggio chiave è, alla fine, che per le donne la felicità non deve dipendere dall'Amore. Se arriva va benissimo altrimenti va bene uguale, una donna è già completa da sé, il principe casomai può portare colore e calore ma non sicuramente valore! <br />
Un libro che vale la pena leggere, lo consiglio alle donne che hanno bisogno di una dose di autostima e di sano "egoismo", nessuno deve per forza indurre alla vedovanza come paravento... anche se quando ci vuole, ci vuole! Moscardelli docet. </div>
Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-57386927216551569222019-10-26T01:05:00.002+02:002019-10-26T01:05:57.654+02:00Recensione SARA AL TRAMONTO di Maurizio De Giovanni<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Buonasera! Proseguono i post con i resoconti delle mie ultime letture e in questo vi parlo di un libro di De Giovanni. L'autore che conosco per il suo libro sui Bastardi di Pizzofalcone di cui vi parlo <a href="https://ilcuoredentroallecose.blogspot.com/2019/01/recensione-souvenir-per-i-bastardi-di.html">qui</a> ha scritto anche dei titoli che raccontano la storia di Sara. In particolare ho scelto Sara al tramonto perchè volevo partire dall'inizio e capire bene le sue vicende per, eventualmente, continuare con la lettura di Le parole di Sara, uscito proprio a marzo di quest'anno. </div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-4L3_-YLABzo/XbNTzZ0EjgI/AAAAAAAARtE/nrNDEaJEEfkubNg2ac1VDipbVeK3L2x6ACLcBGAsYHQ/s1600/degiovanni.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="327" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-4L3_-YLABzo/XbNTzZ0EjgI/AAAAAAAARtE/nrNDEaJEEfkubNg2ac1VDipbVeK3L2x6ACLcBGAsYHQ/s400/degiovanni.jpg" width="261" /></a></div>
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titolo <b>Sara al tramonto</b> autore <b>Maurizio De Giovanni</b> editore <b>Rizzoli</b></div>
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data di pubblicazione <b>10 aprile 2018 </b> pagine <b>360</b></div>
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TRAMA - Sara non vuole esistere. Il suo dono è l’invisibilità, il talento di rubare i segreti delle persone. Capelli grigi, di una bellezza trattenuta solo dall’anonimato in cui si è chiusa, per amore ha lasciato tutto seguendo l’unico uomo capace di farla sentire viva. Ma non si è mai pentita di nulla e rivendica ogni scelta. Poliziotta in pensione, ha lavorato in un’unità legata ai Servizi, impegnata in intercettazioni non autorizzate. Il tempo le è scivolato tra le dita mentre ascoltava le storie degli altri. E adesso che Viola, la compagna del figlio morto, la sta per rendere nonna, il destino le presenta un nuovo caso. Anche se è fuori dal giro, una vecchia collega che ben conosce la sua abilità nel leggere le labbra – fin quasi i pensieri – della gente, la spinge a indagare su un omicidio già risolto. Così Sara, che non si fida mai delle verità più ovvie, torna in azione, in compagnia di Davide Pardo, uno sbirro stropicciato che si ritrova accanto per caso, e con il contributo inatteso di Viola e del suo occhio da fotografa a cui non sfugge nulla. Maurizio de Giovanni ha dato vita a un personaggio che rimarrà tra i più memorabili del noir italiano. Sara, la donna invisibile che, dal suo archivio nascosto in una Napoli periferica e lunare, ci trascina nel luogo in cui tutti vorremmo essere: in fondo al nostro cuore, anche quando è nero.</div>
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RECENSIONE - In questo nuovo personaggio che esce dalla penna di De Giovanni io ci ho visto tanta malinconia. Sara Morozzi è una donna schiva, silenziosa, quasi invisibile sia per indole che per lavoro. Lei è stata poliziotta, ora è in pensione e ha lavorato per un'unità speciale che ha saputo sfruttare le sue doti particolari per ascoltare le persone, intercettare i sussurri e il non detto di tutti quelli che hanno qualcosa da nascondere o da decifrare. La vita di Sara non è stata semplice: per seguire il suo cuore ha compiuto la scelta più dura per una madre ma, per i misteriosi casi della vita, ora le è offerta la possibilità di riparare, in qualche modo a tutto quello che è stato. Viola, la compagna di suo figlio che non c'è più, aspetta un bimbo e Sara vuole far parte della loro esistenza. </div>
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Intanto le capita di ritrovare la sua collega Teresa che le chiede aiuto per un caso non del tutto risolto, un ritorno sul campo necessario per salvare un bimba. In questa operazione viene affiancata dallo sgangherato ispettore Pardo che non le ispira molta simpatia. Ad aggiungere talento però ci pensa Viola, che aiuta Sara forte della sua capacità giornalistica. A far da cornice alla vicenda mi è sembrato di percepire l'aria inconfondibile di Napoli, città scenario perfetta direi per questo libro, sfumata, nebbiosa e nonostante questo comunque viva.</div>
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<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;"><b>"La gente, rifletté Sara resistendo al sonno, si aggrappa. Non fa altro, alla fine. Si aggrappa a una persona, a un animale, a un ricordo. Si aggrappa alle bollette, al mutuo, alle vacanze. Si aggrappa per non affondare, fissando gli occhi su qualcosa di vicino per non dover guardare lontano, dove risiede solo l'abisso."</b></span></div>
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<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;"><b><br /></b></span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Raccontando le vicende di Sara, De Giovanni ci guida attraverso gli abissi che l'animo umano purtroppo, a volte, genera. Ci mostra quanto Sara riesca a scavare nelle vite delle persone per ricostruire verità taciute o nascoste. Inevitabilmente questa ricerca si riversa anche nella sua vita e pure in quella di Pardo, entrambi hanno bisogno di ricominciare a trovare un motivo per vivere e non per sopravvivere. Le indagini che compiono insieme ottengono anche questo risultato, li fanno lavorare su loro stessi e ritrovare la voglia di andare avanti. Dopo tante difficoltà una buona notizia.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">De Giovanni, con Sara, ha rischiato molto: non è automatico che dopo aver scritto dei Bastardi di Pizzofalcone si riesca a replicare con successo e buona scrittura un personaggio femminile così intenso e complesso ma lui ci è riuscito alla grande. Sara al tramonto è un buon libro, da leggere aprendo la mente per percepire i dettagli che ci presenta, pagina dopo pagina. </span><br />
<span style="font-family: inherit;">Una lettura che sono felice di aver scelto, nonostante il testo non sia proprio recente ma ultimamente sembro cercare libri anche datati per smaltire tutti quelli </span><span style="font-family: inherit;">in attesa .</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>"Sara al tramonto era diversa. Sara al tramonto aveva nel cuore una porta aperta in cima ad una scala a chiocciola, e quella porta era la sua debolezza." </b></span></div>
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<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b><br /></b></span></div>
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<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;"><b><br /></b></span></div>
Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-57848375285280844082019-10-25T21:52:00.000+02:002019-10-25T21:52:00.617+02:00Recensione IL MANOSCRITTO di Franck Thilliez<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Buon pomeriggio! Il libro protagonista oggi è un vero thriller, uno di quei libri che inizi e non riesci più a posare finché non scopri tutto: chi, cosa, dove e perché sono le domande che girano nella testa leggendo questo scritto di Thilliez. Ed è davvero un'impresa per me, ora, parlarvene senza fare alcun tipo di spoiler! Ci provo e vediamo come va...</div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-lNCxKKEf3fw/XbIy_h4QW6I/AAAAAAAARsE/a0mb3RzpTRURlIhAdtm02yBywrD4X0W4QCLcBGAsYHQ/s1600/il%2Bmanoscritto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="266" data-original-width="176" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-lNCxKKEf3fw/XbIy_h4QW6I/AAAAAAAARsE/a0mb3RzpTRURlIhAdtm02yBywrD4X0W4QCLcBGAsYHQ/s400/il%2Bmanoscritto.jpg" width="264" /></a></div>
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titolo <b>Il manoscritto </b> autore <b>Franck Thilliez </b> editore <b>Fazi</b></div>
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data di pubblicazione <b>5 settembre 2019 </b> pagine <b>478</b></div>
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TRAMA - Léane Morgan è considerata la regina del thriller, ma firma i suoi libri con uno pseudonimo per preservare la propria vita privata, che ha subito un profondo sconvolgimento: sua figlia Sarah è stata rapita quattro anni prima e la polizia ha archiviato il caso come omicidio a opera di un noto serial killer, pur non essendo mai stato ritrovato il corpo della ragazza. Dopo la tragedia, del suo matrimonio con Jullian non è rimasto che un luogo, la solitaria villa sul mare nel Nord della Francia che Léane ha ormai abbandonato da tempo; ma quando il marito viene brutalmente aggredito subendo una perdita di memoria, lei si vede costretta a tornare in quella casa, carica di ricordi dolorosi e, adesso, di inquietanti interrogativi: cosa aveva scoperto Jullian, perso dietro alla ricerca ossessiva della verità sulla scomparsa della figlia? Intanto, nei dintorni di Grenoble, viene ritrovato un cadavere senza volto nel bagagliaio di una macchina rubata: potrebbe forse trattarsi di un'altra vittima del presunto assassino di Sarah. Le intuizioni del poliziotto Vic, dotato di una memoria prodigiosa, permetteranno di incastrare alcuni tasselli del puzzle, ma altri spaventosi elementi arriveranno a confondere ogni ipotesi su una verità che diventa sempre più distante, frammentaria e, inevitabilmente, terribile.</div>
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RECENSIONE - Leggere Il manoscritto è stata un'esperienza incredibilmente angosciosa... questo è uno dei libri gialli più ben scritti che io abbia mai letto. E ne ho letti parecchi!<br />
Franck Thilliez, autore francese che assolutamente non conoscevo, ha scritto un libro matrioska. un romanzo che racconta di un romanzo che nasconde una storia crudele, cruda e davvero ansiogena. Il racconto parte dal ritrovamento di un manoscritto, una stesura scritta da Caleb Traskman cui manca la parte finale ma che il figlio vuole completare e pubblicare. Non sarà facile trovare un modo per chiudere il racconto degno dell'autore ma bisogna tentare e magari riuscire a creare abbastanza suspance per mimetizzare il cambio di mano. La vicenda ha come nodo principale la scomparsa di Sarah, figlia di Jullian e Leane. Questo fatto crea reazioni a catena devastanti e la coppia di coniugi fatica a rimanere salda, oltre le apparenze e oltre i sospetti. Ogni pagina racconta di abissi in cui gli uomini possono sprofondare e neppure la bravura di due poliziotti - Vic e Vadim - riesce a evitare epiloghi impensabili. Tra queste pagine si legge davvero di ogni tipo di crudele e tragica disumanità e, al tempo stesso, io ci vedo raccontate le paure più profonde di ogni uomo: la morte, la scomparsa di un figlio, l'abbandono... Tutto, per Thilliez, concorre ad aumentare gli interrogativi; ad ogni pagina sembra di capire tutto e la pagina successiva ogni cosa viene rimescolata. Un lettore di thriller si aspetta da un buon libro giallo che il grado di tensione rimanga sempre alto, dall'inizio alla fine, e qui non c'è dubbio davvero su questo. L'autore è un vero genio che scompiglia le cose da subito. Leggere di uno scrittore che ritrova un manoscritto incompiuto che parla di una scrittrice protagonista di un misterioso caso, beh, mi sembra proprio un modo perfetto per intrigare il lettore. In ogni modo le tracce, gli indizi, le vicende paiono suggerire direzioni per la soluzione ma subito dopo arriva il colpo da maestro che ribalta i fatti e si ritorna a leggere con la fretta di arrivare alla soluzione. Un finale d'effetto, degno di un tale libro, quello che arriva all'ultima pagina. Il libro merita il mio applauso più caloroso perché regala momenti di lettura appassionata, curiosa e impaziente. La conclusione è solo il premio effimero infatti io considero un gran privilegio anche solo aver letto questo libro, aver goduto di momenti di reale e intrigante piacere pagina dopo pagina. Chi è appassionato di libri gialli spero mi conforterà in questo e condividerà con me questo pensiero. Un vero genio diabolico questo Thilliez, raramente si leggono libri così intriganti e coinvolgenti dalla prima all'ultima pagina! </div>
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Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-44053742252590511352019-10-25T16:58:00.001+02:002019-10-25T16:58:52.271+02:00Recensione SE SON DONNE FIORIRANNO di Margherita Belardetti<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Oggi presento una lettura che ho fatto in questo ultimo periodo, un libro scelto di pancia, scorrendo i titoli in libreria. Questo, i particolare, ha catturato la mia curiosità quasi da subito: sarà che a casa mia le donne sono in maggioranza (io e tre figlie!), sarà che la copertina mi è sembrata molto originale, sta di fatto che non ho riflettuto molto per decidere l'acquisto. Completamente a scatola chiusa però ... non conosco l'autrice, non l'ho visto sui social, proprio una totale sorpresa. </div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-G5R4wRNFYC4/XbI1gqAUtyI/AAAAAAAARsQ/U3qhclz7hfQ9e7taCA3tU7jYUIj1w-qDACLcBGAsYHQ/s1600/donne.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="325" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-G5R4wRNFYC4/XbI1gqAUtyI/AAAAAAAARsQ/U3qhclz7hfQ9e7taCA3tU7jYUIj1w-qDACLcBGAsYHQ/s320/donne.jpg" width="208" /></a></div>
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titolo <b>Se son donne fioriranno</b> autore <b>Margherita Belardetti</b> editore <b>Piemme</b></div>
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data di pubblicazione <b>30 aprile 2019 </b> pagine <b>285 pagine</b></div>
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TRAMA - Ogni stagione della vita ha una sua luce. Elisa, sessantenne di fresca data, bibliotecaria in pensione, è l'ex moglie di un avvocato in carriera che ha buttato la grisaglia alle ortiche. Madre appassionata di una figlia ormai adulta e residente in una grande città del nord Europa, nonché affettuosa proprietaria di una gatta psicolabile, Nina - detta Prozac nei periodi di turbe -, vive le sue giornate con spirito da ragazza. Mille progetti sempre interrotti e una buona dose di improvvisazione: riordina casa, rimesta nei ricordi, osserva e commenta quanto le accade intorno, si accalora in consigli e rabbuffi alla figlia, sogna le gite in montagna che una caviglia rotta la costringe a rinviare e, quando questo suo tempo a singhiozzo glielo permette, scrive. Anche l'amore, mascherato dalle difese e dagli impacci dell'età matura, si riaffaccia nella vita di Elisa. Prende le vesti di tre campioni maschili che più diversi non potrebbero essere, ma che le permettono di riassaporare tutto il corredo emotivo che pareva dimenticato - batticuori, aspettative, rabbia, eros, indignazione, sfottò. Insieme al teatro amoroso, però, in lei si fa strada una consapevolezza nuova: non sarà nella relazione con un uomo il suo compimento. E nemmeno nel ruolo di madre. Perché anche Elisa sta crescendo: infatti è solo una distorta visione delle cose a far sì che oggi l'invecchiare sia dipinto come decadenza, quando invece è una forma alta di crescita, di messa a fuoco di se stessi. E così Elisa scopre che la aspetta una nuova fioritura: un tempo tutto suo, per mettere a frutto i talenti accantonati - a malincuore - per tutta la vita.</div>
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RECENSIONE - Inizio subito con una mia considerazione che devo esternare già dall'inizio: questo libro mi è piaciuto proprio tanto! </div>
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La storia vede la protagonista Elisa, sessant'anni solo sulla carta e pensionata di fatto, attraverso mille impegni, attività, persone che incrocia per poco o da una vita intera, riflettere su quanto possa essere bello anche invecchiare. Ma bisogna farlo senza ansie, senza riflettersi in altri, senza voler raggiungere effimere versioni mascherate di se stessi. Elisa racconta la sua evoluzione, la sua ri-nascita come donna consapevole: non più solo moglie, mamma, figlia, amante ma Elisa con tutto quello che ha dentro. Una scoperta maturata, non improvvisa ma generata da vicende elaborate con la testa non solo con il cuore.<br />Sua figlia Lena, ormai grande e indipendente, non ha più bisogno della mamma ma di lei come figura di riferimento per un consiglio, per una confessione, per una pacca sulla spalla. Elisa non si aspetta di perdere il suo ruolo così presto, di non essere più utile come un tempo, di dover accettare tutto ciò. </div>
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<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>"Le cose fatte e finite mi incutono rispetto: hanno conquistato un equilibrio prezioso, un'illusione di stabilità che non mi piace turbare."</b></span></div>
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<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b><br /></b></span></div>
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<span style="font-family: inherit;">I suoi amori passano, mutano di intensità ed Elisa, alla fine, si ritrova a far conto solo su sè stessa. Deve imparare a ragionare per lei e per la sua serenità, senza programmi e senza eccezioni.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">L'autrice scrive di Elisa in un modo molto preciso, con un linguaggio insolito - forbito e ricco di termini ricercati - che aggiunge interesse alla storia. Le pagine scorrono in modo fluido, la ricerca di stabilità nella vita di Elisa cattura e intriga. Niente è di troppo in questo libro, nessuna riga risulta eccessiva o superflua, tutto concorre per portare chi legge verso la nuova serenità che la protagonista cerca analizzando anche episodi di vita passata. Il racconto si lega tra presente e passato in maniera molto ben intrecciata; ogni dettaglio o ricordo diventa un tassello da incastrare nella descrizione di Elisa e del suo carattere.</span></div>
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<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>"Il crepacuore è proprio questo: strappi, erosioni infinitesimali, minuscoli lutti taciuti, ed è una faccenda di madri. Alla fine, interamente ricoperto di screpolature, come un dipinto antico di craquelure, il cuore si infragilisce."</b></span></div>
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<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b><br /></b></span></div>
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Consiglio di cuore questo libro a tutti, a noi donne soprattutto, anche se ancora non siamo da pensione, perchè fa sempre bene sapere che il nostro valore non è legato alla giovinezza o al lavoro ma possiamo dare tanto sempre. Un valore aggiunto di questo libro è anche dato dalla scrittura della Belardetti: ricercata e mai banale. Vi basti sapere che ho rispolverato il vocabolario leggendo il suo libro e mi sono scritta le note dei vocaboli che non conoscevo. Erano anni che non mi capitava una cosa del genere e mi è piaciuta perchè ho imparato parole nuove... ditemi voi se sapevate di andare ogni mattina dal prestinaio a far scorta di pagnotte? Ecco, ora lardellerò i miei discorsi con tanti termini nuovi ^_^</div>
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P.S.: Mi sono documentata su Margherita Belardetti e questa è la sua prima opera! Aspetto qualcosa di altrettanto interessante molto presto, mi auguro! </div>
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<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>"...E l'amore, lasciamelo dire, è una costruzione magistrale, un castello di carte delicato, ma molto più magistrale è costruire se stessi con pilastri di cemento armato e sapere che su quelle fondamenta poggerai per tutta la vita!"</b></span></div>
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Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-24104326984549076722019-10-25T01:16:00.000+02:002019-10-25T01:23:38.461+02:00Recensione LA SPOSA SCOMPARSA di Rosa Teruzzi<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Buongiorno e bentornati! Oggi vi scrivo di un libro non proprio recente ma che aspettavo da tempo di poter leggere. L'occasione è arrivata per merito della "Pizza sbagliata" nella <a href="https://www.lalibridinosa.com/search/label/dalle%203%20ciambelle">challenge librosa</a> che sto seguendo: la richiesta è quella di leggere un libro con meno di 200 pagine e, quindi, ecco la mia scelta cadere sul primo libro della serie che vede protagoniste Libera e le donne della sua famiglia!</div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-k-VkcbsBoT0/XbFeUF58sKI/AAAAAAAARrs/n4TMF6lUANUoQpn4zCo5uuRPK4nFLQJfQCLcBGAsYHQ/s1600/teruzzi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="348" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-k-VkcbsBoT0/XbFeUF58sKI/AAAAAAAARrs/n4TMF6lUANUoQpn4zCo5uuRPK4nFLQJfQCLcBGAsYHQ/s400/teruzzi.jpg" width="278" /></a></div>
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titolo <b>La sposa scomparsa </b>autore <b>Rosa Teruzzi</b> editore <b>Sonzogno</b></div>
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data di pubblicazione <b>8 settembre 2016</b> pagine <b>171</b></div>
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<b><br /></b></div>
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TRAMA - Dentro Milano esistono tante città, e quasi inavvertitamente si passa dall'una all'altra. C'è poi chi sceglie le zone di confine, come i Navigli, a cavallo tra i locali della movida e il quartiere popolare del Giambellino. Proprio da quelle parti Libera quarantasei anni portati magnificamente ha trasformato un vecchio casello ferroviario in una casa-bottega, dove si mantiene creando bouquet di nozze. È lì che vive con la figlia Vittoria, giovane agente di polizia, un po' bacchettona, e la settantenne madre Iole, hippie esuberante, seguace dell'amore libero. In una piovosa giornata di luglio, alla loro porta bussa una donna vestita di nero: indossa un lutto antico per la figlia misteriosamente scomparsa e cerca giustizia. Il caso risale a tanti anni prima e, poiché è rimasto a lungo senza risposta, è stato archiviato. Eppure la vecchia signora non si dà per vinta: all'epoca alcune piste, dice, sono state trascurate, e se si è spinta fino a quel casello è perché spera che la signorina poliziotta possa fare riaprire l'inchiesta. Vittoria, irrigidita nella sua divisa, è piuttosto riluttante, ma sia Libera che Iole hanno molte buone ragioni per gettarsi a capofitto nell'impresa. E così, nel generale scetticismo delle autorità, una singolare équipe di improvvisate investigatrici a dispetto delle stridenti diversità generazionali e dei molti bisticci che ne seguono riuscirà a trovare, in modo originale, il bandolo della matassa.</div>
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RECENSIONE - Rosa Teruzzi è un'autrice, esperta di cronaca e di indagini, che scrive storie di misteri e di vita ambientate a Milano. Le protagoniste sono donne legate a stretto filo dal fatto di essere madre figlia e nipote: Iole non è la classica nonna che fa la calza ma è vivace, forse un pochino troppo spumeggiante e rimprovera la figlia Libera di non godersi la vita come dovrebbe. Libera ama leggere libri e, per vivere, compone bouquet per le spose nella sua bottega, un piccolo angolo nel casello ferroviario dismesso in cui abita con mamma e figlia. Vittoria, la terza donna di casa, fa la poliziotta e cerca di tenere rigorosamente in riga madre e nonna. Il piglio investigativo non è solo dono di Vittoria ma anche Iole e Libera si mettono a disposizione di chi confida loro i dubbi circa vecchi casi irrisolti. che lasciano dolore e angosciosi interrogativi. In questo primo volume che le vede protagoniste, l'insolito trio si dedica alle indagini, alquanto sgangherate ma non per questo meno efficaci, per trovare soluzione alla misteriosa scomparsa di una ragazza.<br />
<br />
<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;"><b>"Succede spesso così, dopo una tragedia, pensò: il dolore non cementa l'unione dei sopravvissuti ma mette quelli che si rassegnano contro chi si ostina a combattere, facendone dei nemici. E' il danno collaterale di tante disgrazie ..."</b></span><br />
<br />
La Teruzzi dimostra un talento particolarmente spiccato nel tratteggiare i contorni di queste tre figure femminili molto diverse tra loro ma perfettamente incastrate l'una con l'altra. Iole, Libera e Vittoria sono la rappresentazione di tre modi diversi di intendere la vita: chi la prende di petto e gode di ogni momento come la più anziana del gruppo; chi la vive con curiosità ma tenta sempre di scappare da tutto quello che porta scompiglio in una vita calma e quasi piatta come Libera. E infine c'è chi ha regole che rispetta sempre, andando anche oltre ciò che potrebbe portare gioia, spensieratezza e anche alleggerire la quotidianità, in nome di un rigore morale e professionale che non cede mai come Vittoria.<br />
<br />
"<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;"><b>Libera osservava, come una spettatrice a teatro, quella commedia che conosceva così bene: sua mamma , la sfacciata, e sua figlia, la sfinge, che si tenevano testa reciprocamente: due autentiche femmine alfa, ognuna a modo suo."</b></span><br />
<span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace;"><b><br /></b></span>
Insomma, in questo romanzo ciò che colpisce non è solo il giallo da risolvere ma più di tutto ciò che esalta la lettura è proprio leggere le vicende delle tre donne: tra sotterfugi, confessioni, segreti e parrucche, è davvero una ventata di vitalità scoprire come le intrepide investigatrici si attivano per investigare in modo ruspante e creativo. Questo libro è ben molto ben scritto: Rosa Teruzzi usa un linguaggio chiaro ma ugualmente preciso e chi legge non ha difficoltà a seguire il mistero della ragazza scomparsa e a voler azzardare ipotesi sul colpevole, ovviamente niente è come sembra e anche la soluzione sarà sorprendentemente d'effetto. Ho adorato ogni riga letta e, sinceramente, devo sbrigarmi a recuperare gli altri libri che seguono per sapere come evolveranno le avventure delle nostre care protagoniste e sono certa che ritroverò il carisma e la verve di Iole, Libera e Vittoria. </div>
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Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5251246901624272938.post-5001323671533922702019-09-27T07:00:00.000+02:002019-09-27T07:40:13.454+02:00Questa volta leggo... I LEONI DI SICILIA - la Saga dei Florio di Stefania AuciBuongiorno! Oggi è il mio turno per presentarvi un libro per la rubrica <a href="https://www.facebook.com/groups/1585862144861426/">Questa volta leggo...</a> che mi chiede di recensire un libro comprato/regalato in vacanza.<br />
<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-I8Hs5pXZ6eA/XY1T8P8LqGI/AAAAAAAARP0/gtPPg7XOaqYXi3rRzps502xy_d1BSfT6wCLcBGAsYHQ/s1600/questa%2Bvolta%2Bleggo....jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="348" data-original-width="640" height="108" src="https://1.bp.blogspot.com/-I8Hs5pXZ6eA/XY1T8P8LqGI/AAAAAAAARP0/gtPPg7XOaqYXi3rRzps502xy_d1BSfT6wCLcBGAsYHQ/s200/questa%2Bvolta%2Bleggo....jpg" width="200" /></a></div>
<br />
Devo fare una doverosa premessa: io non ho fatto vacanze ma solo giretti dalla mattina alla sera, il mio libro quindi è un acquisto fatto durante una di queste gite giornaliere e spero che possa valere ugualmente. Vi dico anche che quello da me scelto è un gran bel libro, di cui sicuramente avrete sentito parlare tanto. I leoni di Sicilia - La saga dei Florio è anche il titolo imposto, da indovinare, per la <a href="https://www.lalibridinosa.com/search/label/dalle%203%20ciambelle">challenge librosa</a> cui partecipo.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-0KQR_GWcpiw/XYy82m266qI/AAAAAAAARPo/jmME4OlJpOQ9j9rpZVQvWiM0o4d-DLEFACLcBGAsYHQ/s1600/sicilia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="333" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-0KQR_GWcpiw/XYy82m266qI/AAAAAAAARPo/jmME4OlJpOQ9j9rpZVQvWiM0o4d-DLEFACLcBGAsYHQ/s400/sicilia.jpg" width="266" /></a></div>
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titolo <b>I leoni di Sicilia</b> - <b>La saga dei Florio </b> autore <b>Stefania Auci </b>editore <b>Nord</b></div>
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data di pubblicazione <b>6 maggio 2019</b> pagine <b>437</b></div>
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TRAMA - Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, i Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli Paolo e Ignazio rendono la loro bottega di spezie la migliore della città, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione... E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo slancio continua, inarrestabile: nelle cantine Florio, un vino da poveri - il marsala - viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re; a Favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno - sott'olio e in lattina - ne rilancia il consumo in tutta Europa... In tutto ciò, Palermo osserva con stupore l'espansione dei Florio, ma l'orgoglio si stempera nell'invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque «stranieri», «facchini» il cui «sangue puzza di sudore». Non sa, Palermo, che proprio un bruciante desiderio di riscatto sociale sta alla base dell'ambizione dei Florio e segna nel bene e nel male la loro vita; che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche fragili e - sebbene non lo possano ammettere - hanno bisogno di avere accanto donne altrettanto eccezionali: come Giuseppina, la moglie di Paolo, che sacrifica tutto - compreso l'amore - per la stabilità della famiglia, oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile.</div>
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RECENSIONE - In questo libro bello corposo c'è racchiusa, oltre alla storia della famiglia Florio come già dice pure il sottotitolo, una grande parte della storia italiana e non solo dell'800. Le lotte per l'indipendenza dalla monarchia, i re che sembrano illuminati ma che vengono anche sopraffatti dalla voglia di libertà che la gente cerca da tanto. Un ripasso storico che mi fa molto riflettere in questi tempi, c'è bisogno di ricordare che in altri tempi c'è chi si è battuto per un'unità e una coesione che ora ha perso valore e sembra non contare più per nessuno. Stefania Auci ha scritto un meraviglioso romanzo che, partendo dalle vicende di una famiglia storica - i Florio - descrive il contesto in cui si dipana ogni loro movimento. Partiti dalla Calabria, lasciano la terra natale in cerca di fortuna e la Sicilia sembra il posto più adatto ai loro commerci. Purtroppo in ogni cambiamento c'è qualcuno che subisce e in questa storia è Giuseppina, la moglie di Paolo Florio che parte malvolentieri da casa sua. Si adatta, come ogni donna dell'epoca era abituata a dover fare, conta nel sentimento che comunque non le viene mai ricambiato. Neppure la nascita del figlio allevia il senso di vuoto che non la abbandona mai. L'unico che può alleviare la sua solitudine e offrire un pochino di sostegno è il cognato Ignazio, lui la aiuta ad accettare il trasferimento e a ritrovare un po' di pace e ricominciare una vita in terra siciliana. Il commercio di spezie procede, a volte a stento a volte speditamente ma gli orizzonti si espandono e i Florio riescono ad allargare i loro ambiti. Nel frattempo la famiglia attraversa lutti, amori, nascite e rinascite. Un romanzo grandioso, una storia familiare che esalta il potere della famiglia intesa come clan, come energia esplosiva per ottenere un riscatto sociale tanto agognato. Vincenzo, figlio di Paolo e Giuseppina mette tutto il suo vigore di giovane forte e scaltro nell'ampliamento l'attività di famiglia nonostante gli avvenimenti storici non siano sempre favorevoli. Altrettanta energia la dedica all'amore della sua vita, Giulia, che però farà anche soffrire in modo pesante. Leggere questa storia offre al lettore un racconto che sembra farci scorrere gli eventi dinanzi, come davanti al grande schermo di un cinema. La Auci ricostruisce in modo certosino i dettagli dei luoghi, dei profumi, degli avvenimenti politici e storici che ci danno esattamente l'idea di come funzionavano i commerci all'epoca. E non solo: ci spiega benone come gli affetti, la posizione sociale e il denaro siano sempre gli indicatori maggiori per stabilire quanto vale ogni persona. La gente mormora, la gente deve vedere... successi o fallimenti che stabiliscono potere o l'incapacità di un individuo. Ho letto questo libro praticamente in due giorni, le pagine scorrono veloci e tanta è la curiosità di sapere, di conoscere l'evolversi delle vicende in casa Florio. Nulla è scontato, tutto è in fermento e la curiosità accompagna il lettore pagina dopo pagina, fino alla fine che è un altro colpo da maestro. Credo di non aver provato una tale sensazione di grandiosità dall'epoca dell mia lettura del Gattopardo e, personalmente, questo libro me lo ricorda molto: il senso di maestosità e di grandezza dedicata al concetto di famiglia mi colpisce in entrambi, anche se i Florio fanno quanto in loro potere per espandersi tanto quanto la famiglia del principe di Salina si rifiuta di adattarsi ai cambiamenti. Comunque due libri in cui l'elemento principale, a mio avviso, risulta essere il legame familiare che anima e sospinge oppure soffoca ma che è l'ingrediente predominante nel periodo storico in cui la Auci ambienta la saga dei Florio. Un libro super consigliato a tutti coloro che apprezzano le storie concrete e di valore.</div>
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Vi lascio qui sotto il calendario delle recensioni di questo mese..</div>
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Se cercate libri e recensioni interessanti per scoprire nuove letture vi consiglio di fare un giretto tra i blog delle mie compagne di rubrica! Buonissime letture a tutti.</div>
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Mariangelahttp://www.blogger.com/profile/17584246751218878239noreply@blogger.com18