Il cuore dentro alle cose
Don't dream your life... live your dreams!
domenica 6 novembre 2022
LA PICCOLA ERBORISTERIA DI MONTMARTRE di Donatella Rizzati
giovedì 6 ottobre 2022
Recensione - L'EQUILIBRIO DELLE LUCCIOLE di Valeria Tron
Nuovo post per un nuovo libro! Io credo che esista una sorta di legge per cui dopo un libro scarsissimo si deve trovare un libro che ci riporti in pace ed in positivo con il piacere della lettura. E io l'ho trovato in L'equilibrio delle lucciole di Valeria Tron di cui vi parlo qui.
mercoledì 5 ottobre 2022
Recensione - TUA di Claudia Pineiro
Buongiorno a tutti! La serie dei libri letti si allunga, anche se lentamente, e in questo post vi parlo di un libricino che aspettava nel mio scaffale . Complici le offerte che, regolarmente, le case editrici praticano sull'acquisto unico di due titoli, ho portato a casa il libro di Claudia Pineiro e credo che le paroline magiche che me lo hanno fatto scegliere siano state thriller psicologico scritte nella sinossi.
lunedì 5 settembre 2022
Recensione - CREATURE LUMINOSE di Shelby Van Pelt
Ciao e bentornati lettori! In questo lunedì settembrino sono qui, in perenne ritardo su tutti i miei programmi, per scrivere due righe sul libro che ho terminato un po' di tempo fa. Non mi piace fare le cose all'ultimo momento quando ho scadenze o programmi già fatti ma, complici feste di compleanno da organizzare, vendemmia e altri disguidi sparsi mi ritrovo sempre a fare le cose sul filo di lana! Acciderbolina a me e al caos che sembra governarmi ... ma torniamo a cose più serene perchè il libro che vi presento in questo post è stata una piacevole sorpresa.
" I segreti sono ovunque: Alcuni umani sono pieni zeppi di segreti. Mi chiedo come facciano a non esplodere. Sembrerebbe proprio una delle caratteristiche principali della specie umana: la pochezza spaventosa delle loro capacità comunicative."
"Voi umani. Per lo più siete noiosi e goffi. Ma ogni tanto riuscite ad essere creature straordinariamente intelligenti:"
La storia raccontata da Van Pelt è di quelle che rendono tristi, si parla di perdite, di solitudini e di dolore ma l'autrice lo fa in modo molto fresco, senza mai scadere nell'eccessivo dramma ma lasciando sempre una goccia di speranza. Il polpo accompagna la storia, con la sua visione spiega i fatti in modo disincantato, senza preconcetti, un'analisi lucida e precisa su chi lo circonda e sui fatti che vive.un insolito punto di vista ma molto, molto saggio e io, lo confesso, non me lo aspettavo. Questo libro è senza dubbio un testo che in quattrocento pagine analizza l'animo umano nei momenti difficili e ce lo presenta chiaro, senza nessuno sconto. La vita è così, schietta e diretta e soprattutto senza scorciatoie. Una lettura che, sebbene mi abbia a tratti intristito e anche commosso, consiglio a tutti. Marcellus ha dato a questo racconto un'anima colma di saggezza e di intensità, ha reso le vicende di Tova non solo un racconto di fatti tristemente realistici ma un'occasione per tirare fuori il meglio dalle persone, dal coraggio che possono scovare in sé stesse. Un polpo che vede ben oltre le apparenze usando il suo unico occhio è un amico che vorremmo tutti avere accanto.
venerdì 5 agosto 2022
Recensione - UNA SIRENA A PARIGI di Mathias Malzieu
Oggi due post veloci veloci! Questo è per un libro che, se non fosse per il nome della città nel titolo che mi serve per la challenge delle Ciambelle, non so se avrei mai scelto di leggere. Il libro in questione è Una sirena a Parigi di Mathias Malzieu.
"Fuggire, sfuggire, consacrarsi al proprio sogno fino a trasformarlo in realtà. Un'arte di vivere e resistere perfino in tempo di guerra, soprattutto in tempo di guerra. Un'astuzia, un artificio. Un invito a vedere più che a guardare."
In questa citazione forse si racchiude il senso del libro, l'autore ha preso un suo sogno e trasformato in parole di un libro incurante di tutto il resto.
Recensione - LE BALENE MANGIANO DA SOLE di Rosario Pellecchia
Salve a tutti! In questo venerdì di agosto riprendo in mano il blog per aggiornarvi sulle mie ultime letture. A dire la verità potevo leggere di più ma, a causa dei miei giorni di vacanza e di una congiuntivite allergica stagionale, non sono riuscita a raggiungere obiettivi per me soddisfacenti. Il libro che vi presento in questo post è stata una piacevole scoperta e si tratta di Le balene mangiano da sole di Rosario Pellecchia.
"Il dolore funziona come il bluetooth: impiega un secondo a connettere due persone, e così a Genny sembra di essere già legato a quel ragazzino, perché in fondo a quegli occhi neri scorge una cicatrice... e forse, quella sera, con poche battute ed uno sguardo, quei due si sono riconosciuti, mentre mangiano, bevono Coca Cola e guardano una partita di pallone."
Pellecchia, con questo libro, mi ha fatto scoprire un modo poco conosciuto e molto sottovalutato... i rider sono una categoria che lavora a contatto con la gente, tanta gente., che affida loro le richieste di avere cibo, dolci oppure anche fiori. Per loro conta essere veloci, consegnare tanto. ottimizzare le energie ma devono anche scontrarsi con persone più o meno disponibili, educate, corrette e fare sempre e nonostante tutto un buon lavoro se vogliono guadagnare. Attraverso le trame di questa analisi, Pellecchia ci presenta i sentimenti e i dolori di un ragazzo ventreenne, la sua amicizia con Luca e la sua mamma, il percorso complicato che insieme compiono per rompere i lacci di un passato che fa male. L'autore usa un linguaggio fresco, frizzante e immediato per trascinarci con lui nella storia, per conoscere e affezionarci a Genny e alla sua vita frenetica. Io mi sono divertita, indignata e anche commossa leggendo questo libro; la tenerezza e l'empatia di Gennaro mi hanno davvero fatta sperare che non tutto sia perduto. Si può ancora sperare nel prossimo, si può incontrare all'improvviso un'anima buona che allevia la solitudine o risolve un dubbio. E' un libro, questo, che mi rasserena, che mi riappacifica col le persone e con la vita stessa, mi infonde la segreta speranza che non tutto sia perduto, soprattutto la buona educazione. Genny non consegna pizze soltanto, le consegna interessandosi discretamente a chi le riceve. Credo che fantasticare sulle vite altrui sia un gioco che ha intrigato tutti, piccoli o meno, e che ci fa usare la fantasia per costruire storie intorno a figure che si incrociano ovunque. Ancora io oggi io mi ritrovo a farlo con chi vedo in treno, in fila alla posta o al supermercato. Mi perdo cercando di cucire addosso a chi incontro le storie che mi sembrano più plausibili, partendo da quello che hanno in mano o dentro il carrello per esempio. non saprò mai se ho ragione o meno ma intanto mi guardo attorno, faccio caso a chi mi circonda, non passo indifferente vicino alle persone. lo so che non è niente di che ma credo che l'indifferenza sia una cosa brutta e leggendo il libro di Ross Pellecchia me ne sono ancora di più convinta. A volte basta una parola gentile, un po' di compagnia, una pacca sulla spalla per non annegare nel dolore e nelle difficoltà che la vita mette nel percorso di ognuno. Non serve essere parenti stretti per offrire un gesto a chi ne ha bisogno, a volte anche una cena del delivery può regalare un bonus!
lunedì 6 giugno 2022
Recensione - I QUADERNI BOTANICI DI MADAME LUCIE di Melissa da Costa
Buon lunedì a tutti! E' arrivato il caldo dell'estate, un pochino in anticipo sul calendario, e mi ha causato un repentino calo di energia! Non sopporto davvero l'afa! Vorrei il frescolino autunnale all year long ma mi rendo conto che ciò potrebbe scontentare gli amanti della tintarella e del caldo. Quindi, mi ritiro a soffrire tra le pagine dei miei libri che, bontà loro, alleviano almeno in parte questo mio patire stagionale. Ma veniamo al motivo principale del post di oggi: il libro I quaderni botanici di Madame Lucie e le mie impressioni in merito.
TRAMA - Fuori è l'estate luminosa e insopportabile di luglio quando Amande Luzin, trent'anni, entra per la prima volta nella casa che ha affittato nelle campagne francesi dell'Auvergne. Ad accoglierla, come una benedizione, trova finestre sbarrate, buio, silenzio; un rifugio. È qui, lontano da tutti, che ha deciso di nascondersi dopo la morte improvvisa di suo marito e della bambina che portava in grembo. Fuori è l'estate ma Amande non la guarda, non apre mai le imposte. Non vuole più, nella sua vita, l'interferenza della luce. Finché, in uno di quei giorni tutti uguali, ovattati e spenti, trova alcuni strani appunti lasciati lì dalla vecchia proprietaria, Madame Lucie: su agende e calendari, scritte in una bella grafia tonda, ci sono semplici e dettagliate indicazioni per la cura del giardino, una specie di lunario fatto in casa. La terra è lì, appena oltre la porta, abbandonata e incolta. Amande è una giovane donna di città, che non ha mai indossato un paio di stivali di gomma, eppure suo malgrado si trova a cedere; interra il primo seme, vedrà spuntare un germoglio: nella palude del suo dolore, una piccola, fragrante, promessa di futuro.
RECENSIONE - La protagonista del libro è Amande Luzin e il co-protagonista è il suo dolore. Questo è di certo il primo pensiero a caldo fatto dopo aver terminato il libro di Melissa da Costa. Ci sono anche i genitori di suo marito, i cognati, la figlia della proprietaria di casa, sua madre ma, intorno ad Amande, per tutto il corso della lettura, ho visto l'ombra del dolore che lei prova per la morte di suo marito Benjamin e della piccolina che portava in grembo Manon. Tutti cercano, a loro modo e con le energie rimaste dallo sforzo di superare loro stessi la tristezza, di aiutare Amande a superare il lutto. Ma tutto sembra inutile: lei riesce solo a caricare poca roba in macchina e cercare rifugio altrove. Lontana dai ricordi, dal quotidiano strazio di rivedere, rifare e condividere le cose che le ricordano il marito e l'arrivo imminente di Manon, Amande trova una casetta in affitto nella campagna francesce, a distanza di sicurezza da Lione e chi ha perso.
"Una volta(...) c'era un tempo per curare il proprio dolore, per ricordare, per dire addio come si deve. Oggi(...) la società non ha più tempo per il lutto."
La disturba il tentativo di tutti di alleviare il peso del dolore: Amande non vuole superarlo perchè non vuole dimenticare Benjamin e Manon. Sa benissimo che non può continuare a "non vivere": non mangia, dorme poco, non si cura e non apre mai le imposte di casa. Vuole però fare a modo suo, a ritmo suo... chi decide quando è il momento di dimenticare? Chi ha dato una misura standard al grado di sofferenza? E soprattutto: Chi ha deciso qual è il modo per vivere un lutto? Nel libro l'autrice scrive con tanta delicatezza del dolore di Amande, della pena che prova per l'ambivalenza dei sentimenti che la inondano quando arriva la sua nipotina. Davvero non è possibile non avere i lucciconi agli occhi leggendo dello sfinimento a cui la protagonista deve far fronte. Perdere due figure così importanti e amate, in modo tanto repentino, straccia cuore e anima. Il racconto di Melissa da Costa ci rende parte del processo di elaborazione di questa perdita: le fasi sono molte e non sono indolore ma Amande è comunque circondata dall'affetto di tante persone che attendono solo un suo cenno per aiutarla. Nella casetta isolata in cui vive la proprietaria ha lasciato appunti e calendari che spiegano come prendersi cura del giardino e un lunario pieno di curiosità. La giovane incuriosita inizia a leggerli con attenzione e a mettere in pratica quanto scritto da Madame Lucie, rendendo orgogliosa anche sua figlia Julie che diventa presenza stabile nel tempo per Amande. Piano piano, anche un albero decorato o la luna piena possono aiutarla a mettere tutto in ordine e a dare un senso al suo dolore. Non esiste un percorso preconfezionato per superare una tragedia e la perdita di chi ami: Amande ne è convinta e cerca, con i suoi tempi e i suoi modi di ritrovare un motivo per vivere.
"Non è la vita normale, è un'altra vita che mi sforzo di ricreare, una vita su misura, che si adatterà ai miei passi titubanti e lascerà spazio alle mie due perdite."
In questo libro, che ho letto con molta lentezza per non perdermi nessuna sfumatura e per godermelo il più possibile, ci sono tantissime sottolineature e tantissimi appunti a testimoniare il fatto che c'è molto su cui riflettere e da elaborare. Un libro scritto dall' autrice con tanta sensibilità, senza giri di parole o retorica facilmente stucchevole ma schietto e a tratti anche piuttosto duro. Un romanzo che consiglio davvero a tutti, per ritrovare tenerezza, fiducia e forza negli altri ma soprattutto in tutto ciò che è dentro di noi e che conserviamo (senza saperlo) e potrà diventare una risorsa in tempi difficili. Madame Lucie aveva capito tutto!
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