Don't dream your life... live your dreams!

venerdì 26 luglio 2019

Recensione PICCOLE GRANDI BUGIE di Liane Moriarty

Buongiorno! Vi capita di leggere un libro da cui è stata tratta una serie tv ma di leggerlo dopo aver visto il telefilm? Ritrovate il piacere della lettura oppure il deja-vu vi rovina tutto? E i personaggi ve li figurate con il volto degli attori della serie? Spero di non  essere l'unica a cui capita perché in questo caso è stato davvero un sovrapporsi di sensazioni tra ciò che leggo e ciò che conosco. Il libro protagonista di oggi è Piccole Grandi Bugie di Liane Moriarty da cui è stata tratta la serie tv Big Little Lies.



titolo Piccole grandi bugie    autore Liane Moriarty     editore Mondadori
data di pubblicazione  28 febbraio 2017     pagine 428

TRAMA - Una cittadina di provincia come tante, fatta di villette, giardini con i giochi e piscine gonfiabili, famiglie sorridenti, madri che chiacchierano all'uscita della scuola. Un luogo in cui è spontaneo conversare con i vicini e trovarsi per una grigliata dietro casa nei pomeriggi estivi. E facile per Madeline, Celeste e Jane diventare amiche. Anche se non potrebbero essere più diverse, e non possono dire di conoscersi davvero. Madeline è divertente e caustica, si ricorda tutto e non perdona nessuno. Il suo ex marito si è appena trasferito con la giovane moglie e la figlioletta nelle vicinanze e, quel che è peggio, la sua primogenita adolescente è già totalmente conquistata dalla nuova matrigna. Com'è possibile? si tormenta Madeline. Celeste è quel genere di bellezza che tutti si voltano a guardare quando cammina per la strada, ha due gemelli e un marito adorabile e bello quanto lei, sono ammirati da tutti, specialmente dai genitori della scuola dei figli. Tanta fortuna non potrebbe avere un prezzo? E quanto sarebbe disposta a pagare, si domanda Celeste. E poi c'è Jane, che si è appena trasferita in città. Una mamma single provata da un passato di tristezze, piena di dubbi e segreti che riguardano suo figlio. Madeline e Celeste prendono subito Jane sotto la propria ala protettrice, senza capire quanto il suo arrivo, e quello del suo imperscrutabile bambino, stia per cambiare per sempre le loro vite. Senza rendersi conto che a volte sono le bugie più piccole, quelle che raccontiamo a noi stessi per sopravvivere, che possono rivelarsi le più pericolose...

RECENSIONE -  In questo libro Liane Moriarty racconta, principalmente di una morte su cui indagare e, per farlo, tesse la trama in cui ci parla di Madeline, Jane e Celeste: Tre mamme che si incontrano portando i figli a scuola e diventano amiche, così amiche da condividere segreti, drammi e bugie. Madeline è la più convinta di tutte loro: ogni cosa assume forma di battaglia per lei che si divide tra figli, marito ed ex-marito e nuova compagna dell'ex. Poi c'è Jane, mamma single di un bimbo speciale, che combatte contro un ricordo tremendo da cui vuole liberarsi per vivere finalmente una vita serena. E c'è Celeste, mamma perfetta: sposata, ricca con due gemelli adorati da lei e da suo marito Perry. Celeste che tutti invidiano ma che, dentro le mura di casa, vive conflitti atroci e si chiede sempre se ciò che le capita sia colpa sua. 

"Come potevano ammettere davanti ad un estraneo ciò che accadeva nel loro matrimonio? L'indecenza di quella situazione. La bruttezza del loro comportamento. Erano una bella coppia..(...) Era scortese ed ingrato che si comportassero in quel modo."

Troviamo, tra le pagine, il racconto di violenze domestiche, inganni, invidie e gelosie ma anche episodi di generosità e di amicizia veramente speciali, belli soprattutto perché, questi slanci, accadono tra donne e sono sempre rari! Le tre amiche sopravvivono, a loro modo, alle difficoltà che il mondo ignora ma che causano tristezza e infelicità. Unite, all'inizio solo dal fatto che i figli condividono la scuola e poi dall'affinità che scoprono tra loro, si coalizzano per superare invidie, fatiche e problemi pratici come un albero genealogico da fare all'ultimo secondo per scuola! Come ho scritto sopra, la vicenda che aleggia per tutto il libro è questo misterioso omicidio di cui non si sa nulla, a parte le testimonianze che vengono riportate in ogni inizio o fine capitolo. Bravissima l'autrice a tenerci sulle spine fino alla fine, con un colpo di scena splendido e inaspettato ci svela una serie di interrogativi che il lettore si porta a corredo fin dalle prime righe del romanzo. 

"Aveva progettato di raccontare loro i fatti, ma non di mettere a nudo a sua anima: Avrebbe conservato la sua dignità. Avrebbe mantenuto al sicuro un pezzetto di sé. In quel momento, però , la invase improvvisamente un desiderio appassionato di condividere tutto, di raccontare la verità nuda e cruda, di non tenere niente per sé."

I segreti, le apparenze, gli status sociali non aiutano mai a unire ma, molte volte, tracciano dei confini precisi entro cui si formano i gruppi, le alleanze o le antipatie che  poi regolano i comportamenti di persone che dovrebbero soltanto riuscire a convivere civilmente. Per quanto possa sembrare esagerato, leggendo questo libro, mi sono tornate alla mente molti delle dinamiche che vedo e vivo nei gruppi di genitori a scuola delle mie figlie. Non esagero quando dico che, in quel contesto, le persone tirano fuori il peggio di sé  quando lo scopo dovrebbe essere unicamente il raggiungimento di un clima benefico per i ragazzi e chi lavora con e per loro. Ovviamente il libro è molto più ampio, il tema delle violenze domestiche è dolorosamente trattato ma in modo consapevole, rende benissimo conto del disagio e del senso di colpa che logora più le vittime che i carnefici. Assurdamente attuale questo tema, purtroppo, e riconosco la sensibilità dell'autrice che ha saputo parlarne mescolandoci la leggerezza e l'ironia di alcune situazioni quasi divertenti e comiche. Un libro che racconta quanto sia facile farsi fuorviare da un'immagine di perfezione, di apparenza senza vedere le sfumature che possono essere racchiuse in uno sguardo, in un livido goffamente nascosto, in qualche bugia palesemente troppo menzognera.  Ma le verità sono scomode... e una volta svelate niente può essere uguale a prima.





giovedì 25 luglio 2019

Recensione NINFA DORMIENTE di Ilaria Tuti

Oggi scrivo! Il tempo passa veloce nonostante il caldo e, per la challenge Dalle 3 Ciambelle devo indovinare il titolo e leggere il libro suggeritomi con indizi nel gioco dell'Iimpiccato e io mi cimento con il nuovo di Ilaria Tuti sperando di raggiungere l'obiettivo in modo esatto!



titolo Ninfa dormiente   autore Ilaria Tuti    editore  Longanesi
data di pubblicazione 27 maggio 2019     pagine 478

TRAMA - "Li chiamano «cold case», e sono gli unici di cui posso occuparmi ormai. Casi freddi, come il vento che spira tra queste valli, come il ghiaccio che lambisce le cime delle montagne. Violenze sepolte dal tempo e che d'improvviso riaffiorano, con la crudele perentorietà di un enigma. Ma ciò che ho di fronte è qualcosa di più cupo e più complicato di quanto mi aspettavo. Il male ha tracciato un disegno e a me non resta che analizzarlo minuziosamente e seguire le tracce, nelle valli più profonde, nel folto del bosco che rinasce a primavera. Dovrò arrivare fin dove gli indizi mi porteranno. E fin dove le forze della mia mente mi sorreggeranno. Mi chiamo Teresa Battaglia e sono un commissario di polizia specializzato in profiling. Ogni giorno cammino sopra l'inferno, ogni giorno l'inferno mi abita e mi divora. Perché c'è qualcosa che, poco a poco, mi sta consumando come fuoco. Il mio lavoro, la mia squadra, sono tutto per me. Perderli sarebbe come se mi venisse strappato il cuore dal petto. Eppure, questa potrebbe essere l'ultima indagine che svolgerò. E, per la prima volta nella mia vita, ho paura di non poter salvare nessuno, nemmeno me stessa".

RECENSIONE - Ninfa dormiente è il secondo libro di Ilaria Tuti e dopo il suo Fiori sopra l'Inferno temevo che non riuscisse ad eguagliarne la bellezza ma mi sbagliavo! La protagonista rimane sempre Teresa Battaglia, commissario esperto nel risolvere i "cold case", vecchi casi che rimangono irrisolti ma che, alla luce di nuove prove o testimonianze, lei e la sua squadra cercano di risalire ai colpevoli. In questo nuovo romanzo il caso riguarda un quadro, la Ninfa dormiente, quando si scopre che è dipinto col sangue vengono incaricati la Battaglia, Marini e il resto della squadra che si mettono alla ricerca di indizi e colpevoli. Una storia che agguanta allo stomaco e non molla la presa, fino alla fine, fino all'ultima riga.

"Massimo sentiva rabbia, ma solo verso sé stesso. Per quello che provava. Per quello che non provava. Per essersi scoperto così diverso da come avrebbe voluto essere."

Adoro la Tuti, una vera maestra nel descrivere i luoghi dove si svolge la storia -le sue adorate montagne friulane- così precisa che sembra di esserci lì, in mezzo a loro, durante le indagini in esterna. Sembra di sentire i profumi dei boschi e di percepirne i segreti nascosti tra i rovi e le pietre della valle, una capacità notevole di incollarci alle pagine del libro e di portarci proprio dove vuole. Io ho pensato più volte di aver capito, di aver risolto il caso e ho anche le motivazioni per giustificare il mio ragionamento ogni volta ma, con sorpresa, il finale è davvero sorprendente. 

"Anche la paura che provava era nuova: si era chiesta per tutta la notte se il sospetto di essere seguita fosse in realtà un effetto della malattia che la stava trasformando in una persona a lei sconosciuta. 
Fobie, paranoie, manie: era questo ciò che restava del suo futuro prima che l'Alzheimer cancellasse ogni emozione e ogni ricordo?"

Il commissario Battaglia è il personaggio chiave, per me, quello che trasmette più emozioni mentre si trova a dover gestire il suo lavoro, le sue malattie e la sua vita privata con  sentimenti che la rendono "umana e fragile". Anche Massimo Marini, il suo vice, questa volta è alle prese con vicende che lo fanno crescere, Teresa lo affianca e lo sostiene spronandolo a diventare uomo, a superare i suoi limiti e la sua fragilità che ha radici ben radicate e coltivate dal tempo trascorso cercando di ignorarle. Ora, con l'aiuto di Teresa prova ad affrontare tutto, un passo alla volta, per liberarsi da incubi e insicurezze. 

"Era la spinta alla vita, così possente in gioventù, a distogliere dalle miserie del passato."

Un viaggio nel tempo il libro della Tuti: quella misura che nasconde misteri e che offre redenzione ma che va affrontata, risolta e superata per dare la possibilità alla vita di procedere. Teresa, Massimo, la Ninfa e chi le gira intorno  devono fare i conti col tempo, con la paura per ciò che è stato e per quello che sarà e rimettere le tessere al loro posto, per dare la luce giusta alle cose che vivono e per trovare, finalmente, pace. Un testo da leggere senza farsi prendere dalla smania di correre verso l'ultima pagina -come ho fatto io invece- perché ci sono le sfumature, le sensazioni, le emozioni che la Tuti trasmette scrivendo, da raccogliere e da portare come ricordo a libro finito. Io ho con me, qui in un punto preciso del mio cuore, lo smarrimento di Teresa, il suo terrore al pensiero di perdere i ricordi. La memoria è fondamentale, nel suo lavoro come nella vita di chiunque, non riconoscere persone o cose o momenti vuol dire non sapere più chi siamo e chi amiamo ed è devastante pensare che possa accadere. Questa è anche una delle mie più grandi paure,  troppi me conosco purtroppo a cui è accaduto e vedere lo smarrimento loro e dei familiari lascia sgomenti.
Teresa Battaglia insegna anche a non darsi per vinti, a non cedere alla rassegnazione anche quando sembra non rimaner altro da fare e con la sua squadra ormai fanno famiglia... una famiglia che affronta e supera, in qualche modo, tutto ciò che si mette di traverso nel loro quotidiano.
Un libro, Ninfa dormiente, molto più "umano" del precedente, molto più focalizzato sui protagonisti che sul giallo da risolvere, secondo me, ma sempre un grandissimo lavoro di studio dell'autrice sotto il profilo geografico e storico e soprattutto psicologico per tessere una trama così equilibrata e incisiva.

"A dispetto del passato. Nonostante l'età. Al di là della vita che si era scelta, al di là di quella che non si era scelta, Teresa Battaglia era -e sempre sarebbe stata- una Madre."

mercoledì 24 luglio 2019

Questa volta leggo... IL SOGNATORE di Laini Taylor

Buongiorno! In questo afoso e umido luglio le mie letture proseguono spedite ma scarseggia la voglia di stare al computer per aggiornare il blog, visto che si trova in un punto molto caldo di casa mia. Cerco di superare le mie difficoltà stagionali e oggi vi racconto di un libro letto ultimamente


Per la rubrica Questa volta leggo... nel mese di luglio la richiesta è  di scegliere un libro che leggeresti solo d'estate e qui io devo fare una premessa doverosa: io non divido le mie letture in base alle stagioni, vado molto liscia e se mi piace qualcosa lo leggo e basta. Non vado in vacanza quindi nemmeno i libri da mettere in valigia sono qualcosa a cui penso. Come ho già letto da altre mie "colleghe" lettrici anche io non ho trovato una lettura che rispetta rigorosamente la richiesta del mese in corso, ho scelto solo un genere che forse non è il mio preferito. Spero di essere comunque in regola.
Il libro protagonista è Il sognatore di Laini Taylor che mi serve anche per la challenge Dalle 3 Ciambelle per il vincolo Animale in copertina.


titolo  Il sognatore    autore  Laini Taylor       editore  Fazi
data di pubblicazione  5 luglio 2018    pagine  524 

TRAMA -  È il sogno a scegliere il sognatore, e non il contrario: Lazlo Strange ne è sicuro, ma è anche assolutamente.certo che il suo sogno sia destinato a non avverarsi mai. Orfano, allevato da monaci austeri che hanno cercato in tutti i modi di estirpare dalla sua mente il germe della fantasia, il piccolo Lazlo sembra destinato a un'esistenza anonima. Eppure il bambino rimane affascinato dai racconti confusi di un monaco anziano, racconti che parlano della città perduta di Pianto, caduta nell'oblio da duecento anni: ma quale evento inimmaginabile e terribile ha cancellato questo luogo mitico dalla memoria del mondo? I segreti della città leggendaria si trasformano per Lazlo in un'ossessione. Una volta diventato bibliotecario, il ragazzo alimenterà la sua sete di conoscenza con le storie contenute nei libri dimenticati della Grande Biblioteca, pur sapendo che il suo sogno più grande, ossia vedere la misteriosa Pianto con i propri occhi, rimarrà irrealizzato. Ma quando un eroe straniero, chiamato il Massacratore degli Dèi, e la sua delegazione di guerrieri si presentano alla biblioteca, per Strange il Sognatore si delinea l'opportunità di vivere un'avventura dalle premesse straordinarie.

RECENSIONE -  Il libro di Laini Taylor fa parte del genere Fantasy e io, confesso umilmente, non  leggo molti titoli di questo filone letterario ma questo mi incuriosiva così tanto che ho già acquistato sia il primo che il secondo della serie. La storia vede come protagonista principale Lazlo Strange, un giovane cresciuto dai monaci nel regno di Zosma, un piccolo orfano che crede nelle favole e ai sogni e che, diventato giovanotto trova lavoro come bibliotecario presso la Grande Biblioteca, l'impiego perfetto per stare in mezzo agli amati libri. Lo appassiona anche tutto ciò che riguarda la città scomparsa di Pianto... i misteri e le leggende che la circondano lo incuriosiscono moltissimo. 

"... maestro Hyrrokkin riassunse la sua lezioncina <<La vita non ti capiterà addosso, ragazzo>>, disse. <<Sei tu che devi farla capitare. Ricorda: lo spirito diventa abulico quando trascuri le passioni>>".

Un giorno a Zosma arriva un gruppo di persone che gli parlano della possibilità di ritrovare la città perduta e può lui lasciarsela sfuggire? Laslo parte con Eril-Fane per aiutare il gruppo a rinverdire i fasti di Pianto e a svelarne i misteri anche grazie al potere dei sogni che lui conosce molto bene. Devo far presente che partivo un po' scettica rispetto a questo libro: credevo che fosse decisamente sopravvalutato e invece mi sono dovuta ricredere. I personaggi che la Taylor racconta sono dei veri e propri "miti", perfetti nell'incarnare quello che l'autrice intende fare di loro. Troviamo il "rovescio" di Laslo, Thyon Nero: cattivo, perfido, arrogante e profondamente crudele tanto quanto Lazlo è umano e buono. Troviamo Sarai, la giovane blu, la musa che nasconde dolore e sofferenza. E poi ci sono Ruby, Minya e Feral.  Ma è il Sognatore a tracciare la via verso le risposte che cerca da sempre... chi è veramente Lazlo?

"Un uomo dovrebbe avere le zampe di gallina per aver scrutato troppo l'orizzonte" , aveva detto il vecchio bibliotecario, "non soltanto per aver letto con poca luce".

 Raccontarvi di più  della trama ruberebbe la sorpresa a chi non ha ancora letto il libro e chi invece lo conosce sa benissimo con quanta curiosità si divorano le pagine rapiti dalla scrittura della Taylor. Ogni pagina è un susseguirsi di emozioni che partono lente nella prima fase per poi crescere sempre più riga dopo riga. Il mondo onirico che l'autrice descrive mi ha lasciata senza parole... io credo molto nei sogni e nel loro potere (che per qualcuno magari non esiste ma sono certa che, anche solo donando un sorriso ripensandoci, il sogno migliora le nostre giornate) e Laini ne esalta i significati in questo libro. Trovo che la magia che avvolge i personaggi sia qualcosa di raro che rende tutto uniforme alla trama, una bravura da riconoscere sicuramente all'autrice. Impossibile non appassionarsi alle vicende di Lazlo, a non parteggiare per lui e a non disprezzare Thyon! La narrazione non perde mai la sua intensità e tiene il lettore in costante tensione, la giusta sensazione che dovrebbe donare un buon libro di fantasy. Direi che allora questo libro merita davvero un giudizio positivo perchè ha convinto pure me che non sono proprio una vera amante del genere. Sono sicura che molto lo si deve ai messaggi che la Taylor lancia dalle pagine del Sognatore: mai smettere di credere nei sogni e nel loro potenziale, cercare sempre di tirare fuori il nostro vero io e soprattutto dare valore ai libri! E io, questi pensieri, li sottoscrivo in pieno tutti! Mi piace davvero tanto trovare dei libri che rinforzano quelli che sono i miei convincimenti, le cose a cui tengo e i pensieri che approvo; una lettura m deve lasciare anche degli spunti su cui riflettere oltre che il ricordo di una bella trama o dei personaggi avvincenti. Con Il sognatore ritrovo tutto questo oltre ogni aspettativa e non ci contavo molto quindi sono proprio soddisfatta di averlo scelto e spero di riuscire ad incastrare il seguito tra le mie prossime letture!

"L'azoto distillato dal mio spirito non ha avuto alcun effetto. Quindi te lo chiedo ancora una volta, Lazlo Strange... Chi sei tu?"

Aspetto le vostre opinioni e vi lascio il calendario per il mese di luglio... altri libri interessanti vi aspettano! A presto.