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domenica 6 marzo 2022

Recensione - LA FELICITA' DEGLI ALTRI di Carmen Pellegrino

Buonasera! In questo periodo non mi è facile fare qualcosa che non sia, semplicemente, vivere, non sono momenti facili per me e, per essere obiettivi, anche per il mondo in generale. Uscire da una pandemia lascia tracce che si ripercuotono anche nella voglia di fare. Soltanto i miei amati libri riescono a donarmi un attimo di leggerezza: quando mi perdo tra le pagine mi diventa tutto più sopportabile. Non riesco a leggere quanto vorrei però... le cose da fare sono sempre molte in quel porto di mare che chiamo casa! 
La mia ultima lettura mi ha donato momenti intensi di riflessione e mi sono proprio gustata un gran bel libro: La felicità degli altri di Carmen Pellegrino non è un libro da leggere con leggerezza ma richiede impegno. Io, infatti, ho letto, riflettuto e riletto tante delle pagine di questo bel romanzo. Uno di quelli che ha preso posto nel mio albo d'oro dei libri letti!  Ora ve ne parlo un po' sperando di incuriosirvi e di farvi venire voglia di conoscerlo meglio e magari di leggerlo!



autore CARMEN PELLEGRINO  editore LA NAVE DI TESEO 
data di pubblicazione 11 febbraio 2021 pagine 160  prezzo 18 euro


TRAMA: "Sono nata in una casa infestata dai fantasmi. Allampanati, tignosi fantasmi da cui non si poteva fuggire. A quel tempo vivevamo nella parte ovest di un villaggio che aveva case tutte uguali, tutte al pianoterra, prima che si elevassero. Mio fratello e io speravamo che le case degli altri fossero infestate quanto la nostra. A dieci anni fui allontanata dal villaggio per pura crudeltà, ma i fantasmi non rimasero a casa.” Cloe è una donna che ha imparato a parlare con le ombre. Un’anima in ascolto, alla ricerca di una voce che la riporti al luogo accidentato della sua origine, al trauma antico di quando, bambina, cercava di farsi amare da chi l’aveva messa al mondo. Nel suo cammino costellato di fragorosi insuccessi e improvvisi passi avanti, Cloe attraversa città, cambia case, assume nuove identità, accompagnata da voci, ricordi, personaggi sfuggenti: Emanuel, il fratello amatissimo; il professor T., docente di Estetica dell’ombra; Madame e il Generale, guardiani della Casa dei timidi, dove la donna era stata accolta a dieci anni. Cloe è uno sguardo che cerca attenzione e verità, il suo viaggio coraggioso è il racconto di un amore e di una speranza che non si spengono, anche quando dentro e fuori di noi non c’è che rovina.

RECENSIONE: Ho comprato questo libro l'anno scorso, poco dopo la sua uscita, tenendolo sempre a portata di mano in attesa del momento giusto. Sembrava che non arrivasse mai, quel momento, forse perché, per leggere libri così, si deve essere "pronti". 
L'occasione mi è stata offerta dalla lettura in comune da fare con la mia compagna di stanza librosa nella challenge delle Ciambelle: lei mi ha aiutato a scegliere la lettura da fare insieme e la scelta è stata questa. Il libro della Pellegrino racconta di Cloe (il vero nome è Clotilde), una protagonista di cui non è chiara l'età che vive una giovinezza triste e piena di sensi di colpa. Si sente colpevole della sorte del fratello Emanuel, si è data colpe che non ha per giustificare l'abbandono da parte della madre. Vive nel ricordo del periodo passato alla Casa dei Timidi sotto l'ala protettrice (ed educante) del Generale e di Madame che le insegnano a cercare la sua strada nel mondo. Cloe pensa di averla trovata: completa gli studi e diventa traduttrice di storie per bimbi ma non dimentica niente. Non scorda la tristezza della sua infanzia, cerca risposte ai suoi interrogativi e a quelli che le pone il suo amico, il professor T. Una figura importante per Cloe, il suo docente di Estetica delle Ombre; insieme a lui filosofeggia di tristezza, di solitudini e di amore. L'amore che le è mancato da bambina, quello che le causa dolore e insicurezze, quello che cerca di colmare con un matrimonio fugace.  Il racconto è una poetica e delicata esposizione della ricerca compiuta da Cloe per trovare pace. I salti temporali della trama, la descrizione dei sogni, della sua infanzia e della sua realtà, fanno di questo libro, un girotondo di emozioni diverse. Io ho potuto percepire l'angoscia, la tristezza, la paura, il dolore, la rassegnazione della protagonista. Tutto ben raccontato per calare il lettore fino in fondo all'anima di Cloe... 
"Dicono che ci sia un posto nel mondo per ciascuno di noi e a quello noi tendiamo senza sosta, anche se non si sa dove sia, anche se non abbiamo le coordinate per raggiungerlo e non ci sono mappe per indicarcelo. Dicono che una volta raggiunto è come l'abbraccio che accoglie, come la parola che lenisce, quando finalmente viene detta."

Questo libro muove qualcosa dentro, almeno con me è successo; motivo questa mia sensibilità con il periodo che sto vivendo, con la fragilità che ho scoperto in me e che mi ha sorpreso. La ricerca di risposte fatta da Cloe, la sua irrequietezza e la sua brama di conoscere per risollevarsi dai ricordi dolorosi e tanto invasivi, mi ha emozionata. Lei si sente come un puzzle smontato: sa che è un unico pezzo ma la sua infanzia ha rovinato tutto. Deve cercare di trovare la chiave, il pezzo centrale da cui ripartire e, via via, attaccarci intorno tutto  il resto. Vivere non deve essere un esercizio faticoso e triste, non si può logorarsi per colpe di altri, essere felici non è obbligatorio ma bisogna almeno provarci. 

"Felicità è una della parole più inseguite, una delle più manipolate, sempre più magnificamente ambigua, definizione che tanto rassicura... Quella di là da venire, la felicitò degli altri, dato che, a ben guardare, la nostra vita è percorsa da un profondo sentimento di tristezza." 

Cloe riparte da dove tutto ha inizio, affronta le ombre del suo passato e, coraggiosamente, cerca di superarle non di evitarle. La sua forza è questa; nonostante tutto ci prova. Un esercizio di stile questo libro, per come è ben scritto e per le citazioni con tanto di bibliografia alla fine che ne aumentano il pregio (una finezza ad uso del lettore che mi piace!), un girotondo di emozioni e di cambi di scena che mi hanno tenuta sempre ben attaccata alla storia. Ho riflettuto tanto su quanto sia importante la stabilità e la serenità dei bambini... sono le basi su cui costruire una vita almeno equilibrata, non si garantisce mai la felicità, nemmeno ai più fortunati, ma almeno non si lasciano vuoti duri da colmare. Essere genitori è il mestiere più difficile e imprevedibile del mondo, non ci sono istruzioni, l'unica cosa da non fare mai è gettare sulle spalle dei figli le proprie frustrazioni o insicurezze perchè nessuno chiede di nascere. Almeno non con un bagaglio tanto pesante da portare. 

Un libro che consiglio a chi cerca emozioni, a chi non ha paura di commuoversi e vuole una storia che lo trascini  nel turbine di eventi e di sentimenti. Un buon libro per  buoni lettori!