Eccomi di nuovo voi... sembra che i miei post viaggino in coppia: non è un caso, scrivo le recensioni nei momenti "freschi" di questa estate eccessivamente calda e così succede che, quando sono al pc, io trascriva i miei pensieri sui libri letti per più di una lettura. In questo mio post vi parlo di un libro emozionante e intenso, commovente e pieno di umane fragilità. Simona Sparaco ha toccato le corde sensibili del mio cuore e vi racconto perché.
titolo Nel silenzio delle nostre parole autore Simona Sparaco editore DeA Planeta
data di pubblicazione 14 maggio 2019 pagine 280
TRAMA - E' quasi mezzanotte e una nebbia sottile avvolge la metropoli addormentata. In un palazzo di quattro piani, dentro un appartamento disabitato, un frigorifero va in cortocircuito. Le fiamme, lente e invisibili dall'esterno, iniziano a divorare ciò che trovano. Due piani più in alto, Alice scivola nel sonno mentre aspetta il ritorno di Matthias, il ragazzo che ama con una passione per lei nuova e del quale non è ancora riuscita a parlare a sua madre, che abita lontano e vorrebbe sapere tutto di lei. Anche Bastien, il figlio della signora che occupa un altro degli interni, da troppi mesi ormai avrebbe qualcosa di cruciale da rivelare alla madre, ma sa che potrebbe spezzarle il cuore e non trova il coraggio. È un altro tipo di coraggio quello che invece manca a Polina, ex ballerina classica, incapace di accettare il proprio corpo dopo la maternità, tantomeno il pianto incessante del suo bambino nella stanza accanto. Giù in strada, nel negozio di fronte, Hulya sta pensando proprio a lei, come capita sempre più spesso, senza averglielo mai confessato, ma con una voglia matta di farlo. Per tutti loro non c'è più tempo: un mostro di fuoco sta per stravolgere ogni prospettiva, costringendoli a scelte estreme per colmare quei silenzi, o per dare loro un nuovo significato. Simona Sparaco indaga i momenti terribili in cui la vita e la morte si sfiorano diventando quasi la stessa cosa, e in cui le distanze che ci separano dagli altri vengono abbattute dall'amore più assoluto, quello che non conosce condizioni. Vincitore del premio DeA Planeta 2019.
RECENSIONE - La storia che Simona Sparaco racconta in questo libro prende spunto da una tragedia realmente accaduta nel 2017, Londra, dove la Grenfell Tower bruciò le vite e i sogni di molte persone. L'autrice si ispira a quel fatto di cronaca tanto eclatante per scrivere un romanzo che parla di maternità, di legami familiari, di conflitti e di redenzioni. Tutto si svolge a Berlino dove, nello stesso stabile vivono Alice e Mathias. Lei, italiana di Tivoli, figlia di una madre apprensiva e condizionante, studia in Germania grazie all'Erasmus e da qualche settimana vive col suo ragazzo i quel palazzo dove abita anche Polina, ballerina russa che ha appena partorito un bel bimbo. Polina ha tanti dubbi, non crede di essere capace di fare la mamma e non sa vedere in Janis il figlio che lei ha generato. Lo tiene quasi a distanza forse per paura di affezionarsi, lei da sola che futuro può offrire ad una così piccola creaturina? Guarda spesso fuori dalla finestra di casa sua, con pensieri che vagano per conto loro e con idee che non prevedono ritorni; fortunatamente, in quel palazzo, sembrano esserci degli angeli e persino un pezzo di torta al cioccolato può salvare dai tentacoli di un pensiero oscuro e folle che vuole trascinarla con sè. Nel suo condominio qualcuno si è accorto di lei e del suo bambino. Non soltanto i suoi vicini la osservano, c'è anche Hulya che lavora nel nello spati lì vicino a tenerla d'occhio ma non per spiarla, solo per osservare con chi si muove, chi l'aspetta e da chi ritorna. A Hulya sembra di conoscerla così bene, di capire che ha bisogno di lei. Anche Bastien, il figlio di Naima, altra condomina in quel caseggiato affollato di anime in fermento, cerca di aiutare la madre a superare una perdita pesante e improvvisa, anche se loro due si sono persi anni fa lui capisce che non fingere di non vedere quanto lei stia lottando con i fantasmi di un passato a cui è legata e con la paura della sua condizione fisica. Ogni giorno le loro vite si srotolano tra le vie di Berlino, tra studio, lavoro, attesa di tempi migliori o proprio soltanto tra le mura di quel caseggiato che contiene non solo le loro cose ma anche le loro vite, le trattiene tra i muri e le fa filtrare solo in rumori attutiti o nei saluti scambiati velocemente in ascensore. E nel momento del bisogno si adoperano per salvarsi anche se il nemico che li attacca è di quelli feroci.
"Era commovente sapere che esisteva qualcuno, nel palazzo, e più in generale nel momdo, che aveva ancora a a cuore le sorti di una sconosciuta."
La lettura di questo libro mi ha colpita molto; possiedo credo tutti i libri che la Sparaco ha scritto ma non li ho ancora letti. Questo è il suo ultimo e, sinceramente, lo tenevo a portata di lettura perchè la trama mi ha veramente incuriosita. Il ricordo della devastante tragedia a cui l'autrice si ispira è ancora vivo nella mia memoria, i tg ne hanno parlato tanto e tra le vittime erano presenti due giovani ragazzi italiani emigrati in cerca di un futuro migliore. Leggere quindi queste pagine così cariche di emozioni, di pensieri che fanno parte di una quotidianità "normale" di persone qualsiasi, mi ha suscitato un senso di empatia fortissimo con i personaggi. Mi sono ritrovata nelle apprensioni di Silvana, la mamma di Alice, che la chiama sempre e non riesce a dialogare con lei in modo sereno ma che la ama a modo suo. Ho provato rabbia con Naima, verso Bastien che sembra avercela con lei, volerla privare della sua libertà senza ascoltare il suo bisogno, il suo problema ad elaborare la sofferenza. Anche Polina mi ha emozionato, ho percepito la sua richiesta di aiuto per imparare a tirar fuori l'amore che prova per il suo bimbo. Si ritrova sola, senza sogni, senza compagno e con un nuovo bambino che non sa riconoscere ma che ha bisogno di lei. Ogni mamma necessita di aiuto, anche silenzioso, anche da lontano, un sostegno per non perdersi nella nuova condizione che tanto cambia la vita. Hulya che segue i bisogni di famiglia nascondendo le sue inclinazioni ma che trova il coraggio di compiere un atto eroico e di ricominciare a credere nelle scelte coraggiose fatte per sé stessa.dimostra che no bisogna mai rinnegare ciò che siamo o temere di dimostrarlo. Siamo esseri unici, intensi e, a dispetto delle differenze etniche, culturali o religiose, siamo dotati di anime che nel momento del bisogno si adoperano per gli altri senza pensarci. Un rogo improvviso spezza le vite di persone cariche di aspettative, di sogni e di progetti, persone amate e che amano, lascia cenere e lutto che difficilmente, chi sopravvive, riesce ad elaborare. Troppo dolore spezza l'animo dei parenti, dei sopravvissuti e di chi deve continuare a vivere con il ricordo di chi non c'è più. E questo dolore io l'ho percepito attraverso le parole di Simona Sparaco, questo senso di perdita e di abbandono che lascia una tragedia simile. Un malessere che rimane anche dopo aver finito il libro.
"Se è vero quel che diceva mia madre, che tutto ha una ragione, allora questo lutto assurdo, feroce che mi è capitato, è come un terribile schiaffo. Forse mi dovevo svegliare, Alice. Dovevo uscire dal mio corpo, come certe sere mi capita di immaginare, e vedere la mia vita sotto un'altra prospettiva, che, per la prima volta, comprende anche la tua. Comprende davvero anche te."
"Era commovente sapere che esisteva qualcuno, nel palazzo, e più in generale nel momdo, che aveva ancora a a cuore le sorti di una sconosciuta."
La lettura di questo libro mi ha colpita molto; possiedo credo tutti i libri che la Sparaco ha scritto ma non li ho ancora letti. Questo è il suo ultimo e, sinceramente, lo tenevo a portata di lettura perchè la trama mi ha veramente incuriosita. Il ricordo della devastante tragedia a cui l'autrice si ispira è ancora vivo nella mia memoria, i tg ne hanno parlato tanto e tra le vittime erano presenti due giovani ragazzi italiani emigrati in cerca di un futuro migliore. Leggere quindi queste pagine così cariche di emozioni, di pensieri che fanno parte di una quotidianità "normale" di persone qualsiasi, mi ha suscitato un senso di empatia fortissimo con i personaggi. Mi sono ritrovata nelle apprensioni di Silvana, la mamma di Alice, che la chiama sempre e non riesce a dialogare con lei in modo sereno ma che la ama a modo suo. Ho provato rabbia con Naima, verso Bastien che sembra avercela con lei, volerla privare della sua libertà senza ascoltare il suo bisogno, il suo problema ad elaborare la sofferenza. Anche Polina mi ha emozionato, ho percepito la sua richiesta di aiuto per imparare a tirar fuori l'amore che prova per il suo bimbo. Si ritrova sola, senza sogni, senza compagno e con un nuovo bambino che non sa riconoscere ma che ha bisogno di lei. Ogni mamma necessita di aiuto, anche silenzioso, anche da lontano, un sostegno per non perdersi nella nuova condizione che tanto cambia la vita. Hulya che segue i bisogni di famiglia nascondendo le sue inclinazioni ma che trova il coraggio di compiere un atto eroico e di ricominciare a credere nelle scelte coraggiose fatte per sé stessa.dimostra che no bisogna mai rinnegare ciò che siamo o temere di dimostrarlo. Siamo esseri unici, intensi e, a dispetto delle differenze etniche, culturali o religiose, siamo dotati di anime che nel momento del bisogno si adoperano per gli altri senza pensarci. Un rogo improvviso spezza le vite di persone cariche di aspettative, di sogni e di progetti, persone amate e che amano, lascia cenere e lutto che difficilmente, chi sopravvive, riesce ad elaborare. Troppo dolore spezza l'animo dei parenti, dei sopravvissuti e di chi deve continuare a vivere con il ricordo di chi non c'è più. E questo dolore io l'ho percepito attraverso le parole di Simona Sparaco, questo senso di perdita e di abbandono che lascia una tragedia simile. Un malessere che rimane anche dopo aver finito il libro.
"Se è vero quel che diceva mia madre, che tutto ha una ragione, allora questo lutto assurdo, feroce che mi è capitato, è come un terribile schiaffo. Forse mi dovevo svegliare, Alice. Dovevo uscire dal mio corpo, come certe sere mi capita di immaginare, e vedere la mia vita sotto un'altra prospettiva, che, per la prima volta, comprende anche la tua. Comprende davvero anche te."
Nessun commento:
Posta un commento