Don't dream your life... live your dreams!
domenica 6 novembre 2022
LA PICCOLA ERBORISTERIA DI MONTMARTRE di Donatella Rizzati
giovedì 6 ottobre 2022
Recensione - L'EQUILIBRIO DELLE LUCCIOLE di Valeria Tron
Nuovo post per un nuovo libro! Io credo che esista una sorta di legge per cui dopo un libro scarsissimo si deve trovare un libro che ci riporti in pace ed in positivo con il piacere della lettura. E io l'ho trovato in L'equilibrio delle lucciole di Valeria Tron di cui vi parlo qui.
mercoledì 5 ottobre 2022
Recensione - TUA di Claudia Pineiro
Buongiorno a tutti! La serie dei libri letti si allunga, anche se lentamente, e in questo post vi parlo di un libricino che aspettava nel mio scaffale . Complici le offerte che, regolarmente, le case editrici praticano sull'acquisto unico di due titoli, ho portato a casa il libro di Claudia Pineiro e credo che le paroline magiche che me lo hanno fatto scegliere siano state thriller psicologico scritte nella sinossi.
lunedì 5 settembre 2022
Recensione - CREATURE LUMINOSE di Shelby Van Pelt
Ciao e bentornati lettori! In questo lunedì settembrino sono qui, in perenne ritardo su tutti i miei programmi, per scrivere due righe sul libro che ho terminato un po' di tempo fa. Non mi piace fare le cose all'ultimo momento quando ho scadenze o programmi già fatti ma, complici feste di compleanno da organizzare, vendemmia e altri disguidi sparsi mi ritrovo sempre a fare le cose sul filo di lana! Acciderbolina a me e al caos che sembra governarmi ... ma torniamo a cose più serene perchè il libro che vi presento in questo post è stata una piacevole sorpresa.
" I segreti sono ovunque: Alcuni umani sono pieni zeppi di segreti. Mi chiedo come facciano a non esplodere. Sembrerebbe proprio una delle caratteristiche principali della specie umana: la pochezza spaventosa delle loro capacità comunicative."
"Voi umani. Per lo più siete noiosi e goffi. Ma ogni tanto riuscite ad essere creature straordinariamente intelligenti:"
La storia raccontata da Van Pelt è di quelle che rendono tristi, si parla di perdite, di solitudini e di dolore ma l'autrice lo fa in modo molto fresco, senza mai scadere nell'eccessivo dramma ma lasciando sempre una goccia di speranza. Il polpo accompagna la storia, con la sua visione spiega i fatti in modo disincantato, senza preconcetti, un'analisi lucida e precisa su chi lo circonda e sui fatti che vive.un insolito punto di vista ma molto, molto saggio e io, lo confesso, non me lo aspettavo. Questo libro è senza dubbio un testo che in quattrocento pagine analizza l'animo umano nei momenti difficili e ce lo presenta chiaro, senza nessuno sconto. La vita è così, schietta e diretta e soprattutto senza scorciatoie. Una lettura che, sebbene mi abbia a tratti intristito e anche commosso, consiglio a tutti. Marcellus ha dato a questo racconto un'anima colma di saggezza e di intensità, ha reso le vicende di Tova non solo un racconto di fatti tristemente realistici ma un'occasione per tirare fuori il meglio dalle persone, dal coraggio che possono scovare in sé stesse. Un polpo che vede ben oltre le apparenze usando il suo unico occhio è un amico che vorremmo tutti avere accanto.
venerdì 5 agosto 2022
Recensione - UNA SIRENA A PARIGI di Mathias Malzieu
Oggi due post veloci veloci! Questo è per un libro che, se non fosse per il nome della città nel titolo che mi serve per la challenge delle Ciambelle, non so se avrei mai scelto di leggere. Il libro in questione è Una sirena a Parigi di Mathias Malzieu.
"Fuggire, sfuggire, consacrarsi al proprio sogno fino a trasformarlo in realtà. Un'arte di vivere e resistere perfino in tempo di guerra, soprattutto in tempo di guerra. Un'astuzia, un artificio. Un invito a vedere più che a guardare."
In questa citazione forse si racchiude il senso del libro, l'autore ha preso un suo sogno e trasformato in parole di un libro incurante di tutto il resto.
Recensione - LE BALENE MANGIANO DA SOLE di Rosario Pellecchia
Salve a tutti! In questo venerdì di agosto riprendo in mano il blog per aggiornarvi sulle mie ultime letture. A dire la verità potevo leggere di più ma, a causa dei miei giorni di vacanza e di una congiuntivite allergica stagionale, non sono riuscita a raggiungere obiettivi per me soddisfacenti. Il libro che vi presento in questo post è stata una piacevole scoperta e si tratta di Le balene mangiano da sole di Rosario Pellecchia.
"Il dolore funziona come il bluetooth: impiega un secondo a connettere due persone, e così a Genny sembra di essere già legato a quel ragazzino, perché in fondo a quegli occhi neri scorge una cicatrice... e forse, quella sera, con poche battute ed uno sguardo, quei due si sono riconosciuti, mentre mangiano, bevono Coca Cola e guardano una partita di pallone."
Pellecchia, con questo libro, mi ha fatto scoprire un modo poco conosciuto e molto sottovalutato... i rider sono una categoria che lavora a contatto con la gente, tanta gente., che affida loro le richieste di avere cibo, dolci oppure anche fiori. Per loro conta essere veloci, consegnare tanto. ottimizzare le energie ma devono anche scontrarsi con persone più o meno disponibili, educate, corrette e fare sempre e nonostante tutto un buon lavoro se vogliono guadagnare. Attraverso le trame di questa analisi, Pellecchia ci presenta i sentimenti e i dolori di un ragazzo ventreenne, la sua amicizia con Luca e la sua mamma, il percorso complicato che insieme compiono per rompere i lacci di un passato che fa male. L'autore usa un linguaggio fresco, frizzante e immediato per trascinarci con lui nella storia, per conoscere e affezionarci a Genny e alla sua vita frenetica. Io mi sono divertita, indignata e anche commossa leggendo questo libro; la tenerezza e l'empatia di Gennaro mi hanno davvero fatta sperare che non tutto sia perduto. Si può ancora sperare nel prossimo, si può incontrare all'improvviso un'anima buona che allevia la solitudine o risolve un dubbio. E' un libro, questo, che mi rasserena, che mi riappacifica col le persone e con la vita stessa, mi infonde la segreta speranza che non tutto sia perduto, soprattutto la buona educazione. Genny non consegna pizze soltanto, le consegna interessandosi discretamente a chi le riceve. Credo che fantasticare sulle vite altrui sia un gioco che ha intrigato tutti, piccoli o meno, e che ci fa usare la fantasia per costruire storie intorno a figure che si incrociano ovunque. Ancora io oggi io mi ritrovo a farlo con chi vedo in treno, in fila alla posta o al supermercato. Mi perdo cercando di cucire addosso a chi incontro le storie che mi sembrano più plausibili, partendo da quello che hanno in mano o dentro il carrello per esempio. non saprò mai se ho ragione o meno ma intanto mi guardo attorno, faccio caso a chi mi circonda, non passo indifferente vicino alle persone. lo so che non è niente di che ma credo che l'indifferenza sia una cosa brutta e leggendo il libro di Ross Pellecchia me ne sono ancora di più convinta. A volte basta una parola gentile, un po' di compagnia, una pacca sulla spalla per non annegare nel dolore e nelle difficoltà che la vita mette nel percorso di ognuno. Non serve essere parenti stretti per offrire un gesto a chi ne ha bisogno, a volte anche una cena del delivery può regalare un bonus!
lunedì 6 giugno 2022
Recensione - I QUADERNI BOTANICI DI MADAME LUCIE di Melissa da Costa
Buon lunedì a tutti! E' arrivato il caldo dell'estate, un pochino in anticipo sul calendario, e mi ha causato un repentino calo di energia! Non sopporto davvero l'afa! Vorrei il frescolino autunnale all year long ma mi rendo conto che ciò potrebbe scontentare gli amanti della tintarella e del caldo. Quindi, mi ritiro a soffrire tra le pagine dei miei libri che, bontà loro, alleviano almeno in parte questo mio patire stagionale. Ma veniamo al motivo principale del post di oggi: il libro I quaderni botanici di Madame Lucie e le mie impressioni in merito.
TRAMA - Fuori è l'estate luminosa e insopportabile di luglio quando Amande Luzin, trent'anni, entra per la prima volta nella casa che ha affittato nelle campagne francesi dell'Auvergne. Ad accoglierla, come una benedizione, trova finestre sbarrate, buio, silenzio; un rifugio. È qui, lontano da tutti, che ha deciso di nascondersi dopo la morte improvvisa di suo marito e della bambina che portava in grembo. Fuori è l'estate ma Amande non la guarda, non apre mai le imposte. Non vuole più, nella sua vita, l'interferenza della luce. Finché, in uno di quei giorni tutti uguali, ovattati e spenti, trova alcuni strani appunti lasciati lì dalla vecchia proprietaria, Madame Lucie: su agende e calendari, scritte in una bella grafia tonda, ci sono semplici e dettagliate indicazioni per la cura del giardino, una specie di lunario fatto in casa. La terra è lì, appena oltre la porta, abbandonata e incolta. Amande è una giovane donna di città, che non ha mai indossato un paio di stivali di gomma, eppure suo malgrado si trova a cedere; interra il primo seme, vedrà spuntare un germoglio: nella palude del suo dolore, una piccola, fragrante, promessa di futuro.
RECENSIONE - La protagonista del libro è Amande Luzin e il co-protagonista è il suo dolore. Questo è di certo il primo pensiero a caldo fatto dopo aver terminato il libro di Melissa da Costa. Ci sono anche i genitori di suo marito, i cognati, la figlia della proprietaria di casa, sua madre ma, intorno ad Amande, per tutto il corso della lettura, ho visto l'ombra del dolore che lei prova per la morte di suo marito Benjamin e della piccolina che portava in grembo Manon. Tutti cercano, a loro modo e con le energie rimaste dallo sforzo di superare loro stessi la tristezza, di aiutare Amande a superare il lutto. Ma tutto sembra inutile: lei riesce solo a caricare poca roba in macchina e cercare rifugio altrove. Lontana dai ricordi, dal quotidiano strazio di rivedere, rifare e condividere le cose che le ricordano il marito e l'arrivo imminente di Manon, Amande trova una casetta in affitto nella campagna francesce, a distanza di sicurezza da Lione e chi ha perso.
"Una volta(...) c'era un tempo per curare il proprio dolore, per ricordare, per dire addio come si deve. Oggi(...) la società non ha più tempo per il lutto."
La disturba il tentativo di tutti di alleviare il peso del dolore: Amande non vuole superarlo perchè non vuole dimenticare Benjamin e Manon. Sa benissimo che non può continuare a "non vivere": non mangia, dorme poco, non si cura e non apre mai le imposte di casa. Vuole però fare a modo suo, a ritmo suo... chi decide quando è il momento di dimenticare? Chi ha dato una misura standard al grado di sofferenza? E soprattutto: Chi ha deciso qual è il modo per vivere un lutto? Nel libro l'autrice scrive con tanta delicatezza del dolore di Amande, della pena che prova per l'ambivalenza dei sentimenti che la inondano quando arriva la sua nipotina. Davvero non è possibile non avere i lucciconi agli occhi leggendo dello sfinimento a cui la protagonista deve far fronte. Perdere due figure così importanti e amate, in modo tanto repentino, straccia cuore e anima. Il racconto di Melissa da Costa ci rende parte del processo di elaborazione di questa perdita: le fasi sono molte e non sono indolore ma Amande è comunque circondata dall'affetto di tante persone che attendono solo un suo cenno per aiutarla. Nella casetta isolata in cui vive la proprietaria ha lasciato appunti e calendari che spiegano come prendersi cura del giardino e un lunario pieno di curiosità. La giovane incuriosita inizia a leggerli con attenzione e a mettere in pratica quanto scritto da Madame Lucie, rendendo orgogliosa anche sua figlia Julie che diventa presenza stabile nel tempo per Amande. Piano piano, anche un albero decorato o la luna piena possono aiutarla a mettere tutto in ordine e a dare un senso al suo dolore. Non esiste un percorso preconfezionato per superare una tragedia e la perdita di chi ami: Amande ne è convinta e cerca, con i suoi tempi e i suoi modi di ritrovare un motivo per vivere.
"Non è la vita normale, è un'altra vita che mi sforzo di ricreare, una vita su misura, che si adatterà ai miei passi titubanti e lascerà spazio alle mie due perdite."
In questo libro, che ho letto con molta lentezza per non perdermi nessuna sfumatura e per godermelo il più possibile, ci sono tantissime sottolineature e tantissimi appunti a testimoniare il fatto che c'è molto su cui riflettere e da elaborare. Un libro scritto dall' autrice con tanta sensibilità, senza giri di parole o retorica facilmente stucchevole ma schietto e a tratti anche piuttosto duro. Un romanzo che consiglio davvero a tutti, per ritrovare tenerezza, fiducia e forza negli altri ma soprattutto in tutto ciò che è dentro di noi e che conserviamo (senza saperlo) e potrà diventare una risorsa in tempi difficili. Madame Lucie aveva capito tutto!
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venerdì 6 maggio 2022
Recensione - LORO di Roberto Cotroneo
Buongiorno a tutti e benvenuti tra i pensieri sparsi che, in modo totalmente casuale, lascio tra le paginette del mio blog. Oggi il protagonista è il libro di Roberto Cotroneo che si intitola Loro e la cui lettura è stata posticipata varie volte a favore di altri romanzi. Cercando però un libro con una figura umana in copertina la scelta è caduta proprio su questo e quindi ora vi lascio la mia opinione in merito.
"Ci sono momenti nella vita in cui si cresce e si invecchia in poco tempo. Accade nel dolore, certo, accade anche nello smarrimento, nel fatto che prima il mondo ha la terra e il cielo e poi il mondo ha l'inferno, la terra e il cielo."
"Quando scruterai a lungo in un abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te" ha scritto Nietzsche. Mi prometta che la sua mente andrà nel posto più lontano da quell'abisso. Solo così riuscirà a salvarsi.
Un libro che ho letto con tanti dubbi e che mi ha stupita in modo positivo. Una lettura che consiglio a chi vuole trovare un romanzo che smuove sensazioni, non solo pensieri e parole.
domenica 24 aprile 2022
Recensione - LE LETTERE DI ESTHER di Cecile Pivot
mercoledì 6 aprile 2022
Recensione - NOTTI BIANCHE di Fedor Dostoevskij
Bentornati! Oggi sono qui a scrivere del mio ultimissimo libro letto che non è stato proprio facilissimo terminare! Confesso che la scelta di questo titolo, in questo preciso periodo, è stata molto poco spontanea. In libreria, in ogni libreria da me frequentata in queste settimane, c'è un angolo predisposto con i titoli di scrittori russi. Sono posti in evidenza talvolta, altre volte un pochino meno, ma sono sistemati per dare loro evidenza visto il momento storico delicato e magari si decida di acquistare qualche titolo per colmare lacune letterarie che non è mai una brutta cosa. E così ho fatto anche io... mi serviva un classico da leggere, magari un titolo veloce, non molto corposo perchè il tempo non è mio amico ultimamente e così ho scelto Notti bianche.
"... egli non desidera nulla perché è al di sopra di qualsiasi desiderio, possiede tutto, è sazio, perché è egli stesso l'artefice della propria vita e la crea ogni momento secondo la propria volontà."
La fantasia può aiutarlo ad uscire dal guscio rivestito di solitudine e a fargli affrontare la vita usando la l'immaginazione. Ritrova, il giovane sognatore , persino la voglia di amare. Lei gli racconta dei suoi drammi amorosi e dell'uomo che aspetta invano così il povero amico si illude che quell'amore possa andare anche a lui per non essere sprecato. Arriva purtroppo anche il tragico momento in cui Nasten'ka gli spezza tutte le aspettative facendolo ripiombare nel suo mondo solitario. Il sognatore perde la speranza di cambiare vita e ripiomba nel suo mondo fatto di consapevole solitudine carico solo dei ricordi della beatitudine regalatagli da Nasten'ka in quelle loro poche notti. Come posso definire questo libro e ciò che mi rimane dopo la sua lettura? Come posso raccontare i miei pensieri in merito ad un testo che da voce a chi vive fuori dalla realtà, a chi si sente troppo fragile rispetto alle cose del mondo e sceglie di rimanere ai margini, in un angolo su misura senza dover troppo avere a che fare con la vita vera? Dostoevskij descrive con maestria la vita del sognatore, ciò che lo limita e ciò che cambia al suo incontro che la ragazzina. Con lei raffigura la voglia di vivere, la concreta potenza dei sentimenti che il giovane non conosce. Anzi, solo con la fantasia immagina come può essere amare, vivere senza paura ed essere vitali, non solo vivi. Tanto più è grande la sua speranza di trovare l'amore in Nasten'ka e tanto più è cocente la delusione quando lei lo respinge e capisce che arriva la fine delle illusioni.
"Il mondo della fantasia diventerà sempre più pallido e i sogni appassiranno e moriranno come le foglie gialle dagli alberi"
martedì 5 aprile 2022
Recensione - L'EQUAZIONE DEL CUORE di Maurizio de Giovanni
"Per tutta la vita si era schierato contro l'irrazionalità delle emozioni, e l'inopportunità dell'immaginazione, lottando strenuamente per la concretezza e la logica..."
"... Se due sistemi interagiscono tra di loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possono più essere descritti come due sistemi distinti, ma diventano un unico sistema."
"... nessuno dipende mai da una persona. Ma da un sentimento sì, senza alcun dubbio."
domenica 6 marzo 2022
Recensione - LA FELICITA' DEGLI ALTRI di Carmen Pellegrino
"Dicono che ci sia un posto nel mondo per ciascuno di noi e a quello noi tendiamo senza sosta, anche se non si sa dove sia, anche se non abbiamo le coordinate per raggiungerlo e non ci sono mappe per indicarcelo. Dicono che una volta raggiunto è come l'abbraccio che accoglie, come la parola che lenisce, quando finalmente viene detta."
Questo libro muove qualcosa dentro, almeno con me è successo; motivo questa mia sensibilità con il periodo che sto vivendo, con la fragilità che ho scoperto in me e che mi ha sorpreso. La ricerca di risposte fatta da Cloe, la sua irrequietezza e la sua brama di conoscere per risollevarsi dai ricordi dolorosi e tanto invasivi, mi ha emozionata. Lei si sente come un puzzle smontato: sa che è un unico pezzo ma la sua infanzia ha rovinato tutto. Deve cercare di trovare la chiave, il pezzo centrale da cui ripartire e, via via, attaccarci intorno tutto il resto. Vivere non deve essere un esercizio faticoso e triste, non si può logorarsi per colpe di altri, essere felici non è obbligatorio ma bisogna almeno provarci.
"Felicità è una della parole più inseguite, una delle più manipolate, sempre più magnificamente ambigua, definizione che tanto rassicura... Quella di là da venire, la felicitò degli altri, dato che, a ben guardare, la nostra vita è percorsa da un profondo sentimento di tristezza."
Cloe riparte da dove tutto ha inizio, affronta le ombre del suo passato e, coraggiosamente, cerca di superarle non di evitarle. La sua forza è questa; nonostante tutto ci prova. Un esercizio di stile questo libro, per come è ben scritto e per le citazioni con tanto di bibliografia alla fine che ne aumentano il pregio (una finezza ad uso del lettore che mi piace!), un girotondo di emozioni e di cambi di scena che mi hanno tenuta sempre ben attaccata alla storia. Ho riflettuto tanto su quanto sia importante la stabilità e la serenità dei bambini... sono le basi su cui costruire una vita almeno equilibrata, non si garantisce mai la felicità, nemmeno ai più fortunati, ma almeno non si lasciano vuoti duri da colmare. Essere genitori è il mestiere più difficile e imprevedibile del mondo, non ci sono istruzioni, l'unica cosa da non fare mai è gettare sulle spalle dei figli le proprie frustrazioni o insicurezze perchè nessuno chiede di nascere. Almeno non con un bagaglio tanto pesante da portare.
Un libro che consiglio a chi cerca emozioni, a chi non ha paura di commuoversi e vuole una storia che lo trascini nel turbine di eventi e di sentimenti. Un buon libro per buoni lettori!
domenica 6 febbraio 2022
Recensione - COSA FARESTI SE di Gabriele Romagnoli
Mentre aspetto di sapere quanto durerà l'ultima serata di Sanremo e magari anche di scoprire se ho indovinato chi vincerà il Festival rimango alla tastiera del mio pc per scrivere la seconda recensione che spero sia utile al percorso nella Challenge librosa che mi tiene compagnia quest'anno.
Il libro che devo leggere deve avere o la copertina arancione o qualcosa di arancione in copertina quindi è stato super facile scegliere il titolo di Romagnoli Cosa faresti se.
autore GABRIELE ROMAGNOLI editore FELTRINELLI
data di pubblicazione 15 maggio 2021 pagine 176 prezzo 16 euro
TRAMA - Cosa faresti se, nel tempo breve di una giornata o di un attimo, dovessi scegliere fra due alternative, ognuna critica, ognuna destinata a ridefinire l’idea di te stesso, a cambiare il destino tuo e altrui? Una scelta irresolubile eppure necessaria, come quella che si trovano costretti a prendere Laura e Raffaele, una coppia che desidera adottare un figlio e si ritrova a decidere in poche ore – una lunga, interminabile notte – se diventare genitori di una bambina gravemente malata. O come capita a Adriano, che un mattino si sveglia e scopre da un video sul cellulare che il figlio ha preso in prestito la sua auto e con essa ha investito una persona, uccidendola senza nemmeno fermarsi a prestare soccorso. Adriano, che da quando ha perso la moglie e il lavoro, è incapace di decidere qualsiasi cosa, esce di casa per cercare fuori da sé, un passo dopo l’altro, una risposta: denunciare il figlio o costituirsi al suo posto per salvarlo? Invece solo un istante è concesso a Giovanni, il tassista Urano 4, per prendere la risoluzione più importante… Seguendo quale ragionamento o intuizione, quale idea del mondo e di sé, Laura, Raffaele, Adriano, Giovanni e gli altri personaggi di questo romanzo – che il lettore scoprirà essere tutti sottilmente legati fra loro – potranno fare la loro scelta? Come arriveranno al catartico finale che li richiama in scena tutti insieme per scegliere ancora, giacché la vita è un percorso segnato da bivi etici? Nel divario fra essere autentici ed essere giusti temono di perdersi, perché ci sono nell’esistenza di ciascuno “deviazioni improvvise, circostanze inattese, scelte improbabili” davanti alle quali è impossibile quanto necessario farsi trovare pronti. Gabriele Romagnoli sonda con la consueta scrittura lucida e paziente la coscienza dei suoi personaggi, esponendola al lettore senza melodramma, senza esibita compassione, e proprio per questo con le loro storie ci interroga, risveglia domande complesse e sollecita i dilemmi morali che ci rendono umani. Cosa faresti se, ti ritrovi a chiederti…
RECENSIONE - Gabriele Romagnoli è uno scrittore che riesce a colpirmi ogni volta con i suoi libri. Uno di quelli che più mi è rimasto attaccato all'anima è Solo bagaglio a mano. Classe 1960, Romagnoli è un giornalista-scrittore che scuote la tranquillità del lettore con racconti pungenti e colmi di interrogativi. Come in Cosa faresti se, libro diviso in sette storie spalmate per sette giorni dove i protagonisti di ogni racconto vivono degli eventi a cui, inconsapevolmente, risulteranno legati tra loro. Ogni loro azione, decisione, scelta si ripercuote o influisce sulle vite di altri protagonisti.
"Non riuscivano a dirlo meglio, ma a volte le cose che non si sanno dire risultano le più comprensibili perché non esiste una precisione per definire certe sensazioni senza farle esplodere, come se l'accuratezza fosse uno spillo su un palloncino.
Romagnoli, nel suo libro, pone dei quesiti raccontando le sue sette storie... come ci troveremmo noi nei panni dei protagonisti? Scoprire la malattia rara nella bimba attesa in adozione, sapere che la madre biologica non ha mai voluto sapere nulla della figlia, decidere di sacrificare la propria vita per salvarne un'altra così, all'improvviso o dubitare di un figlio che le avversità di una vita in salita ti mettono contro ma non smettendo mai di volergli bene, sono eventi a cui sapremmo dare un senso? Non è mai facile affrontare le difficoltà ma lo è ancor meno riflettere sulle conseguenze che le nostre azioni hanno nelle vite di chi abbiamo intorno. Ci si pensa mai a questo? A quanto tutto potrebbe cambiare per un no o un si detto o non detto? Siamo esseri indipendenti ma alla fine di stare soli non ne vogliamo sapere.
"Entrambi non avevano messo in conto la rotta del destino, capace di curve così decise che ogni desiderio si sarebbe perso nel retrovisore, nella coscienza, come un suono privo di senso, pronunciato prima di avere imparato il linguaggio."
Tutto cambia se le azioni o le parole sono diverse, se al posto di rubare la macchina in un momento di rabbia ci si ferma e si riflette, o si urla e si impreca invece di causare incidenti per una decisione presa d'impulso. Oppure se piuttosto di aiutare chi sembra in difficoltà si lascia correre, ci si gira da un'altra parte. Davvero sembra tutto così naturale: dire un si, compiere un'azione al posto del suo esatto opposto, incontrare gente o evitarla... tutto questo provoca reazioni che potrebbero essere completamente diverse e le nostre scelte magari ricadono anche su chi nemmeno ci conosce, Siamo tutti collegati da un filo invisibile, nessuno è libero da influenze che incidono nei percorsi degli altri. Se mi fermo a rifletterci mi chiedo quante volte anche io abbia "toccato" con le mie scelte la vita di altri e se ciò sia stato il meno peggio o almeno spero di non aver influenzato in modo negativo nessuno. Perché, come l'autore spiega bene nel libro,
"Si muore come si è vissuti, ma chi sa veramente come abbiamo vissuto?"
Una considerazione forte che mi resta alla fine del libro è che in vita non siamo da soli, inevitabilmente tocchiamo o incrociamo altri destini, altri cammini e se ognuno si impegna a fare del proprio meglio le conseguenze possono essere positive o almeno meno peggio possibile. Ognuno di noi lascia impronte dove passa, basta decidere solo quanto profonde. Romagnoli è un artista nell'arte di smuovere dubbi e riflessioni, anche stavolta ricorderò un suo libro per ciò che mi porta a mettere in discussione non solo nei suoi personaggi ma prima di tutto e soprattutto in me stessa.
Questo è decisamente un libro da consigliare a chi non si mette mai in discussione, a chi non ha mai dubbi... vedere altre prospettive e porsi degli interrogativi a volte ridimensiona tante convinzioni.