Per Natale le mitiche Ciambelle hanno organizzato anche un Gran Ballo per rallegrare la Challenge in corso. Per parteciparvi, oltre a trovare un abito sufficientemente decoroso, dovevo leggere anche un titolo tra quelli da loro proposti. Io ho scelto di dedicarmi al libro di Viola Ardone Oliva Denaro e qui vi lascio le mie impressioni.
" La femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia."
Lei si convince che la vita del suo gemello Cosimino è più semplice, in fondo ai maschi si permette di crescere un pochino alla volta e loro non sono brocche, se si rompono si possono aggiustare. A fianco di Oliva, discreto e silenzioso, c'è Salvo Denaro, suo padre. Un papà di poche parole ma concreto, che con i suoi modi di fare delicati ed empatici offre ad Oliva una spalla solida su cui poggiare in questa sua fase di crescita. Nonostante i rimbrotti di Amalia, sua moglie, una tosta calabrese che lo accusa spesso di avere "sangue di cimice", di non essere abbastanza uomo per badare in maniera onorevole alla sua famiglia. Lei, Amalia, è la parte forte della famiglia: lei si adopera per il matrimonio riparatore della figlia maggiore, Fortunata. Le fa sposare un uomo violento, padre del bimbo che lui stesso le fa perdere a furia di botte ma che non scandalizza nessuno perché la brocca rotta è di chi se la piglia.Salvo invece è amorevole, preferisce la saggezza alla violenza, non è mai eccessivo o impulsivo e vuole bene ai suoi figli e Oliva sente il suo affetto. Anche quando diventa oggetto delle attenzioni indesiderate ma forse sottovalutate per ingenuità, di Pino Paternò. Lui è figlio di una famiglia importante (magari non nel senso positivo del termine) del paese, lavora nella pasticceria di famiglia e si incapriccia di Oliva che lo rifiuta come può. Quando accade l'irreparabile e la ragazza subisce la violenza più umiliante e vigliacca, il suo papà le fa scudo e la protegge dal matrimonio riparatore che aggiungerebbe ancora più dolore a quello già nel petto di Oliva. L'unico errore che lei si sente di aver commesso è la languidezza provata per uno sguardo, un sorriso fatto per educazione, un ballo fatto per cortesia nella piazza del paese. Ma si può incolpare una ragazza per questo? Si può dire che, in nome di tutto ciò, l'onorabilità è perduta? Davvero il femminile singolare non esiste? Alle donne non è permesso desiderare qualcosa senza sentirsi "merce avariata"?
"Io una donna femminile singolare non l'ho vista mai. - ... Forse hai ragione tu, Oliva, però la grammatica serve anche a modificare la vita delle persone. - ... Che dipende da noi, il femminile singolare, anche da te."
Quello che mi fa riflettere, leggendo il libro, è che non si sta parlando di epoche lontane, di ere antiche ma di una manciata di anni fa. Anni in cui mia mamma era poco più di una ragazzina e ha vissuto (in modo meno pesante per fortuna) tutto questo sulla sua pelle. Cose a cui non pensiamo perché siamo figli di diritti dati per scontati, di agi cui siamo abituati e di cui non conosciamo bene l'origine e la sofferenza costati per conquistarli. Oliva decide di ribellarsi alle regole dell'onore e denuncia chi le ha usato violenza e ne paga le conseguenze ma vuole essere padrona di dire anche dei no. Accanto a lei, sempre solido ma discreto, c'è Salvo: una figura silenziosa ma possente che ho trovato quasi commovente. L'intera famiglia accompagna Oliva nel difficile percorso di "ribellione" scomodo ma liberatorio. Viola Ardone scrive in modo superbo questo romanzo che tratta argomenti così attuali, per certi versi. In un'epoca in cui la donna, nonostante i proclami per diritti sbandierati ma troppe volte calpestati e finisce nelle cronache troppo spesso per violenze legate alla disparità vera, questo libro andrebbe letto da tutti, soprattutto da chi deve crescere i figli e vuole farlo in modo serio, onorevole e rispettoso del prossimo. La trama è ambientata nel ventennio che va dal 1960 al 1981, un ventennio che vede, in ritardo sul buonsenso, l'abolizione del matrimonio riparatore del del delitto d'onore. La scrittrice da voce ad Oliva, alla sua ribellione in modo semplice, seguendo il suo punto di vista trasparente e deciso. Anche se la comunità intorno mormora, i Denaro si uniscono per permettere ad Oliva di risollevarsi da un oltraggio che non ha cercato né assecondato e che non è disposta a riparare perché non vuole solidificare il dolore e l'infelicità. Perché la colpa deve sempre ricadere sulle spalle della ragazzina? L'opinione popolare insegna che, a quei tempi, l'uomo è cacciatore e la donna deve sapersi conservare. Liliana, amica sincera e assolutamente libera da condizionamenti, spiega ad Oliva e ai suoi compaesani che le donne devono insegnare le regole alle figlie ma ai figli anche il rispetto per le femmine, per la parità che meritano, per la libertà che dovrebbe essere un diritto. Questo sarebbe davvero il cambiamento più sovversivo!
" Si guarda al vestito come per verificare. - Lo vedi? Siamo proprio noi le prime. troppo succinto, troppo lungo, troppo stretto, troppo provocante. Ripetiamo le stesse parole dei maschi, invece di provare a modificarle. Quello che è successo a te non c'entra niente con l'amore; l'amore non si impone, si scambia."
Oliva affronta con fierezza le conseguenze del suo no, La solitudine, i giudizi, le difficoltà non hanno scalfito la sua sicurezza e la certezza di fare la cosa giusta. Le sue ragioni hanno contrastato bene i disagi subiti.
Alla fine del libro cosa rimane? Ho provato incredulità e anche io, che non sono capace di gesti eclatanti, ho condiviso in pieno la decisione di dire no alle convenzioni di Oliva. Mi sono teneramente commossa al cospetto di un padre come Salvo. Così poetica e silenziosa la potenza del loro rapporto fatto di poche parole e tanti gesti. La loro fierezza è sempre stata salda, contro tutti e a dispetto di tutti, una complicità che li ha protetti facendosi scudo contro tutto il male che gli si rovescia addosso. E se un groppo in gola mi è venuto è proprio per la potenza della loro solidità; in fondo sarebbe stato più facile e anche in uso al tempo obbligare la figlia a sposarsi. Invece non è mai venuto meno il dovere di lasciarla libera di decidere, di scegliere il suo destino. E di affiancarla silenziosamente, qualunque decisione lei prenda, E questo, davvero, racchiude un bellissimo messaggio d'amore di un padre e una madre verso la figlia. Senza doveri o riparazioni , solo per amore.
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