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lunedì 23 gennaio 2017

Recensione: Lo straordinario viaggio di Nujeen - Nujeen Mustafa con Christina Lamb

Buon lunedì! Corro a scrivere la recensione di un bellissimo libro appena terminato: Lo straordinario viaggio di Nujeen. Un libro che ho letto che un nodo in gola, ultimamente sono in fase extra-sensibile, non so come mai ma mi emoziono e commuovo sempre più spesso... sara l'età?

Presentazione: Nujeen Mustafa ha sedici anni e soffre di una grave forma di paralisi cerebrale che l'ha costretta su una sedia a rotelle e le ha impedito di frequentare la scuola pubblica. Ma questo non l'ha fermata: ha imparato l'inglese guardando le soap opera americane trasmesse dalla tv del suo paese e nello stesso modo ha studiato storia, letteratura, scienze. Dimostrando di avere un coraggio da leone, questa adolescente che sogna di incontrare la Regina d'Inghilterra e di diventare astronauta si è messa in viaggio insieme alle sorelle e ha seguito la rotta dei migranti, oltre 6000 chilometri dalla Siria fino al confine con l'Ungheria e poi in Germania. Con voce fresca e originale, Nujeen ci racconta cosa significa crescere in un paese in guerra e cosa si prova a dipendere dagli altri per ogni cosa; ci spiega come la guerra civile abbia distrutto una nazione orgogliosa e abbia smembrato intere famiglie, e soprattutto ci fa capire quanto coraggio occorra per continuare a sorridere e sperare nonostante tutto.

Recensione: Il libro racconta, in prima persona, la storia di Nujeen, ragazzina curda che viveva in Siria. Racconta con estrema lucidità e chiarezza il delirio della guerra scoppiata nel suo Paese e la decisione dei suoi parenti di trasferirsi in Europa alla ricerca di un futuro migliore o, come dice lei stessa a chi la trae in salvo nell'isola di Lesbo: " spero di essere libera, come una persona normale". Lei non è normale, ha un'intelligenza vivacissima, non frequenta le scuole ma impara le lingue guardando la tv finchè può. E' acuta nelle sue riflessioni, è amatissima dai suoi fratelli e sorelle maggiori che faranno di tutto per aiutarla ad avere un domani migliore ma lontano dalla Siria. Nujeen è nata con evidenti difficoltà: la sua prematurità alla nascita ha causato una paralisi cerebrale e lei non ha il controllo nell'uso delle gambe. Nella sua infanzia ha fatto fisioterapia ma non ai livelli che servivano ed è stata sottoposta ad interventi chirurgici abbastanza pesanti ma il risultato non è cambiato. Lei ha bisogno della sedia a rotelle. Si sente molto spesso in colpa per la sua condizione, la sua famiglia la circonda di affetto ma lei riconosce che la sua condizione di disabile è uno scoglio in certi momenti. Anche quando decidono di partire per l'Europa e sua sorella deve spingerla su e giù per le scogliere con la sedia a rotelle e gli scafisti quasi quasi gliela buttavano a mare perchè ingombrava. Lei non ha mai lasciato casa sua prima della fuga dalla Siria, per lei è tutto nuovo ma non se lo può godere perchè devono raggiungere la Germania senza farsi rispedire indietro, alcuni scafisti furfanti li hanno già derubati facendosi pagare i viaggio e sparendo subito dopo; lo zio Ahmed per imparare a guidare il gommone per la traversata guarda i tutorial su Youtube ma, quando deve farlo, se la cava bene a differenza di altri che partono con loro ma non finiscono la traversata. Passano per la Grecia, la Macedonia e la Serbia unendosi alle migliaia di persone che cercano salvezza dalla guerra. Si sentono a volte umiliati, a volte fortunati, il loro obiettivo rimane la Germania. Quando arrivano in Ungheria trovano i muri: filo spinato steso a difendere i confini e le identità del Paese dal passaggio di questa povera gente. Nujeen viene portata davanti alle barricate, forse la sua sedia a rotelle impietosiva, un cronista le chiede cosa direbbe alla Merkel e lei risponde candidamente "Aiutaci". dopo giorni di barricate riescono a proseguire il viaggio, la loro meta è la terra tedesca e ritrovare i fratelli. Patiscono angosce, umiliazioni e vergogna ma alla fine ce la fanno... la Germania è sotto i loro piedi. Nujeen a Colonia inizia a frequentare la scuola, inizia fisioterapia e si sente finalmente tranquilla. Ora il suo sogno di diventare un'astronauta non è più così impossibile! Mamma mia quante emozioni, quanta rabbia per le condizioni in cui si è trovata Nujeen durante la sua giovane vita. Avere così grandi aspirazioni ed essere senza molti mezzi non l'ha fatta rinunciare ai suoi sogni, alla sua grandissima voglia di istruirsi e conoscere le cose del mondo. Attraverso il suo libro ci ha fatto entrare in un buco dove si trova la Siria e i suoi abitanti; una guerra assurda che colpisce gente inerme e chi non ha modo di difendersi. Lei è una piccola guerriera che con il suo spirito forte riesce a vedere oltre le barricate, desidera la libertà che non può esserle data da due gambe sane ma da un cervello sempre in fermento, da delle aspirazioni che la proiettano oltre i confini della sua disabilità e in un Paese libero come la Germania. Ho ammirato il suo coraggio, e i suoi "princìpi" che cerca sempre di attuare anche nelle difficoltà: "ognuno è al mondo per uno scopo" dice e lei offre a tutti quelli che la leggeranno uno spunto in più per cercarlo senza abbattersi per le difficoltà che si possono incontrare.
Come si fa a non fare il tifo per un tipetto tosto come Nujeen, a cercare di farle coraggio leggendo le pagine del libro, a non commuoversi per la condizione disumana che sono costretti a sopportare per scappare dal regime di Assad? Non sono numeri... sono uomini e donne che vorrebbero solo stare in pace.

Con questo libro raggiungo l'obiettivo n.5 del challenge la ruota delle letture .

A presto
Mariangela

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