Don't dream your life... live your dreams!

sabato 27 aprile 2019

Recensione UNA VITA AL GIORNO di Massimo Vitali

Vi presento il libro di Massimo Vitali Una vita al giorno. Un libricino feroce, frizzante e insolito che è arrivato nella mia libreria perché sono una persona curiosa, molto curiosa!



titolo Una vita al giorno autore Massimo Vitali  Editore Sperling & Kupfer
data di pubblicazione 22 gennaio 2019    pagine 260

TRAMA - Cos'è che dà senso a una vita? Cosa ci rende felici davvero? Come si cura una storia d'amore? E una piantina di basilico? A trentanove anni quasi quaranta, Massimo si ritrova alle prese con gli inevitabili bilanci della fatidica soglia degli «anta». Senza farsi prendere dal panico, decide di mettere in atto una filosofia tutta sua e inaugura il nuovo anno guardando la vita in maniera diversa: facendo attenzione a episodi, emozioni, frammenti di quotidianità capaci di rendere speciale ogni giorno. Le risposte che trova hanno il sapore dei baci a dodici anni, di cipolle tagliate senza lacrime, di abbracci spiati alle fermate degli autobus, sorrisi che portano il buongiorno, sguardi che raccolgono il tempo all'orizzonte, canzoni che ti accompagnano a casa pedalando nella notte. Una serie di «memorabili casualità» per cui vale la pena vivere: perché ogni giorno può contenere il senso di una vita, basta solo farci caso. Massimo Vitali ci accompagna in un viaggio che trasforma il quotidiano in felice spiazzamento e la malinconia in una fonte di grazia necessaria, per cogliere verità e paradosso di tutto ciò che abbiamo intorno ma non vediamo, e scoprire il potere nascosto delle piccole cose.

RECENSIONE -  Leggere questo libro è una ventata di ironica realtà. Sono pensieri sparsi di un addetto dell'ufficio reclami con la passione per la scrittura che decide lucidamente di trovare almeno una cosa bella in ogni giorno da ricordare nell'anno che lo separa dai suoi quarantanni.

"Dall'inizio dell'anno ho scelto un episodio, un'emozione, un qualsiasi frammento di vita che mi abbia permesso di rendere unico ogni giorno , così che, se quello dopo mi fosse davvero capitato qualcosa di brutto, nell'attimo esatto in cui ti passa tutta la vita davanti, come nei film,avrei visto solo scene belle."

Perché Massimo a trentanove anni, quasi quaranta, attraverso le sue pagine, allegre ma anche intense, ci spiega che vale sempre la pena vedere il bicchiere mezzo pieno, che non sempre tutto ci piove addosso ma che ci possiamo riparare! Ci racconta dei suoi vicini, delle peripezie per gli uffici che frequenta, dei bimbi cui insegna a nuotare, delle sue storie d'amore che, chissà perché, finiscono sempre. In ogni frangente Vitali scorge la parte bella, quella che merita di essere valutata  e ricordata per esperienza. La cosa bizzarra è che, leggendo questo libro, ognuno di noi si può sentire chiamato in causa; la simpatia, con cui legge ogni avvenimento per girarlo in positivo, ci contagia e più di qualche volta mi sono ritrovata a sorridere da sola col libro in mano. 

"... ognuno costruisce il suo nido dove gli pare, basta sentirsi a casa."

Questo piccolo libro può essere usato come terapia per i momenti di tristezza, per quando il mondo sembra caderci addosso. Con le sue parole, Vitali ci allevia la quotidianità e ci solleva il morale quando vediamo tutto nero; lo fa inconsapevolmente, senza ergersi a maestro ma solo raccontando la sua storia e come lui l'ha elaborata, con semplicità e anche con modestia direi, con spiritosa modestia. Il suo modo di scrivere delle vicende che gli accadono o che lui osserva è piacevole e ferocemente preciso nell'analisi; nulla succede per caso e nulla accade senza lasciare conseguenze. La vera forza risiede nel saper leggere, in ogni evento,  qualcosa che ci faccia crescere, che ci faccia evolvere e migliorare come persone e come componenti di una società che non sa più gioire delle piccole conquiste e delle piccole soddisfazioni. 

"C'è sempre un motivo apparentemente valido per essere insoddisfatti della propria vita, ma è un modo noioso di vivere, perchè esisitono motivi altrettanto validi per celebrare qualsiasi cosa, l'importante è guardarsi intorno."





Recensione FIGLIE DI UNA NUOVA ERA di Carmen Korn

In questo mio nuovo post vi parlo di un libro che per me è una scoperta, una lettura diversa e frizzante, il primo libro di una trilogia che farà sicuramente la mia felicità. Il libro è di Carmen Korn edito da Fazi ed è Figlie di una nuova era. 


titolo Figlie di una nuova era  autore Carmen Korn  editore Fazi
data di pubblicazione 18 ottobre 2018    pagine 552


TRAMA - Uno strano destino, quello delle donne nate nel 1900: avrebbero attraversato due guerre mondiali, per due volte avrebbero visto il mondo crollare e rimettersi in piedi, stravolgersi per sempre sotto i loro occhi. Sono proprio loro le protagoniste di questa storia, quattro donne che incontriamo per la prima volta da ragazze, ad Amburgo, alle soglie degli anni Venti. Hanno personalità e provenienze molto diverse: Henny, di buona educazione borghese, vive all'ombra della madre e ama il suo lavoro di ostetrica più di ogni cosa; l'amica di sempre Ka?the, di estrazione più modesta, emancipata e comunista convinta, è un'appassionata militante; Ida, rampolla di buona famiglia, ricca e viziata, nasconde un animo ribelle sotto strati di convenzioni; e Lina, indipendente e anticonformista, deve tutto ai suoi genitori, che sono letteralmente morti di fame per garantirle la sopravvivenza. Insieme crescono e vedono il mondo trasformarsi, mentre le loro vicende personali s'intrecciano in una rete intricata di relazioni clandestine, matrimoni d'interesse, battaglie politiche e sfide lavorative, lutti e perdite, eventi grandi e piccoli tenuti insieme dal filo dell'amicizia. Pagine che ci fanno respirare il fascino d'epoca di un mondo che non c'è più: i cocktail al vermut, i cappelli a bustina, gli orologi da tasca e gli sfarzosi locali da ballo, ma anche le case d'appuntamenti, i ristoranti cinesi e le fumerie d'oppio del quartiere di St Pauli. E poi la lenta, inesorabile disgregazione di tutto, la fine di ogni libertà, il controllo sempre più pressante delle SS, la minaccia nazista.

RECENSIONE - Carmen Korn racconta, nel suo libro, la storia di quattro ragazze che hanno tanti sogni, com'è giusto per la loro giovane età e che si apprestano a viverli. Henny, giovane ostetrica dall'animo tranquillo; Ida, figlia di un ricco commerciante e con un futuro già designato ma che infrange le regole e insegue l'amore. Kathe, irrequieta e volubile ma politicamente sicura e convinta. e Lina, anima libera e cuore impavido. La città in cui si svolge la storia è Amburgo che col passare degli anni e con l'avanzare dell'ideologia nazista si ritrova in ginocchio e distrutta dalle bombe. Le vicende che la Korn ci racconta nel libro descrivono la vita delle quattro giovani donne i cui destini si intrecciano durante gli anni. Il loro legame sarà anche la loro salvezza in certi frangenti; la guerra non rende loro vita facile e a volte le scelte che compiono si ripercuotono sui loro affetti ma possono sempre contare l'una sull'altra. Crescono, cambiano e maturano e la storia scrive pagine dolorose intorno a loro ma comunque il legame che le tiene unite resiste. E' una lettura intensa: noi conosciamo gli eventi di quegli anni e sappiamo cosa le aspetta ma leggere che hanno comunque fiducia nel domani fa effetto. L'autrice riesce a portare il lettore lì, proprio a fianco dei protagonisti, ci si sente veramente parte della storia tanto ci affascina. Il racconto non è frivolo, le vicende toccano momenti molto intensi ma tutto arriva con la forza di una scrittura realistica e potente, di quelle che lasciano la  necessità di sapere come si evolvono i fatti tanto ci si sente trasportati nella trama. Io ho amato Henny, Kathe, Lina e Ida e aspetto di leggere quanto prima il secondo libro di questa trilogia; queste quattro donne, in modo diverso, mi insegnano che l'amicizia ancor prima che l'amore, può offrire una via di salvezza dalle barbarie della vita e che se le donne costruiscono una salda rete tra di loro niente, nemmeno una feroce guerra, riesce a distruggerle. 

Recensione NIENTE CAFFE' PER SPINOZA di Alice Cappagli

Buongiorno! Oggi vi parlo di un libro che ho letteralmente divorato, un concentrato di emozioni e stupore che vorrei farvi conoscere. E' il libro di Alice Cappagli Niente caffè per Spinoza ed è stato un  acquisto che ho fatto subito dopo la sua uscita, spinta dalla lettura della sua sinossi prncipalmente e devo dire che è stata un apromessa di bella lettura mantenuta.



titolo Niente caffè per Spinoza autore Alice Cappagli    editore Einaudi
data di pubblicazione 5 febbraio 2019   pagine 278

TRAMA -  Quando all'ufficio di collocamento le propongono di fare da cameriera e lettrice a un vecchio professore di filosofia che ha perso la vista, Maria Vittoria accetta senza pensarci due volte. Il suo matrimonio sta in piedi «come una capannuccia fatta con gli stuzzicadenti» e tutto, intorno a lei, sembra suggerirle di essere arrivata al capolinea. Il Professore la accoglie nella sua casa piena di vento e di luce e basta poco perché tra i due nasca un rapporto vero, a tratti comico e mordace, a tratti tenero e affettuoso, complice. Con lo stesso piglio livornese gioioso e burbero, Maria Vittoria cucina zucchine e legge per lui stralci di Pascal, Epitteto, Spinoza, Sant'Agostino, Epicuro. Il Professore sa sempre come ritrovare le verità dei grandi pensatori nelle piccole faccende di economia domestica e Maria Vittoria scopre che la filosofia può essere utile nella vita di tutti i giorni. Ogni lettura, per lei, diventa uno strumento per mettere a fuoco delle cose che fino ad allora le erano parse confuse e raccogliere i cocci di un'esistenza trascorsa ad assecondare gli altri. Intorno c'è Livorno, col suo mercato generale, la terrazza Mascagni e Villa Fabbricotti, le chiese affacciate sul mare. E una girandola di personaggi: gli amici coltissimi del Professore, la figlia Elisa, la temibile Vally, cognata maniaca del controllo, la signora Favilla alla costante ricerca di un gatto che le ricorda il suo ex marito, i vecchi studenti che vengono a far visita per imbastire interminabili discussioni. E poi Angelo, ma quello è un discorso a parte. A poco a poco Maria Vittoria e il Professore s'insegneranno molto a vicenda, aiutandosi nel loro opposto viaggio: uno verso la vita e l'altro - come vuole l'ordine delle cose - verso la morte. Senza troppi clamori, con naturalezza, una volta chiuso il libro ci rendiamo conto che la lezione del Professore sedimenta dentro a tutti noi: dai libri che amiamo è possibile ripartire sempre, anche quando ogni cosa intorno ci dice il contrario.

RECENSIONE - Maria Vittoria cerca un nuovo lavoro e quello che le propongono all'ufficio di collocamento sembra di suo gradimento. deve badare ad un anziano signore e soprattutto deve leggere per lui.  Quando incontra il Professore e sua figlia Elisa, Maria Vittoria un pochino si spaventa ma poi capisce che vale la pena accettare il lavoro di cui ha immenso bisogno vista la precarietà del suo matrimonio e della sua vita familiare con annessa suocera pestifera. Così la sua  routine, in casa del Professore,cambia la prospettiva di tutto quello che le succede intorno; lui le insegna a conoscere gli scritti di grandi filosofi come Epitetto, Spinoza, Pascal e lei gli presta occhi e orecchi per rendergli la vita meno solitaria e pericolosa. Nel tempo questo rapporto si arricchisce di tante figure che transitano nella vita del Professore: c'è la Vally - la cognata cu nulla sfugge - ci sono gli amici veri Aurora, il Prigioniero e Costantino. C'è la vicina curiosa, il dottore, il giornalaio e c'è anche Angelo,, ex allievo del Professore che getta a Maria Vittoria un'ancora per aggrapparsi alla speranza di un domani diverso. 

"Sarebbe bastato anche Epicuro per non far soffrire nessuno, dice che chi è sereno non turba se medesimo né gli altri"

Maria Vittoria, con il nuovo lavoro, non ha trovato solo un modo per guadagnare ma ha imparato a riflettere in modo diverso sulle cose, sulla sua vita e su come affrontarla. Capisce che il suo matrimonio non ha futuro, che merita di essere felice e non solo di rendere tranquilli gli altri. Il rapporto che la lega al suo datore di lavoro e alla sua famiglia non rimane distaccato e professionale ma cresce e si rinforza. Alice Cappagli ha scritto un libro che affronta temi pesanti con una leggerezza unica: la vecchiaia, la difficoltà di viverla, la solitudine, la fine di un matrimonio, la forza di ripartire. Tutto questo è riportato in questo libro con una simpatia tutta toscana, anche le folate di libeccio riescono a farsi sentire tra le righe e si percepiscono tanto quanto il peso degli affetti rimpianti e di quelli nuovi che sbocciano timidi. La scrittura dell'autrice descrive, con parole semplici, gli stati d'animo più complicati ma in cui ci possiamo rispecchiare benissimo anche noi lettori. 

"Ciò che può la virtù di un uomo non si misura dai suoi sforzi, ma da ciò che fa abitualmente."

Il Professore insegna a Maria Vittoria che la vita può essere anche fatta di serenità se si cercano le cose realmente importanti e per far questo non impartisce lezioni ma la aiuta a pensare, a mettere le cose sempre sotto la giusta luce. Lui che, ironicamente, non riesce più ad usare gli occhi come vorrebbe le illustra i casi della vita attraverso la sua cultura e glieli fa vedere nel modo più corretto... aiutandola a prendere coscienza di sé stessa per quello che vale veramente. E Maria Vittoria capisce che la sua felicità conta, che contano i suoi pensieri e il suo modo di amare e che non deve adeguarsi ma deve cambiare quello che non funziona. 

"Se vuoi progredire, sopporta di apparire stolto e insensato, per quanto concerne le cose esteriori. Sappi infatti che non è facile conservare la tua scelta di vita in una disposizione conforme alla natura e allo stesso tempo occuparsi delle cose esteriori. Ma è necessario che, se ti prendi cura di una di queste cose, trascuri l'altra."

Consiglio veramente la lettura di questo libro a chi vuole imparare a vedere le cose da punti di vista diversi, a chi piace un linguaggio colto ma non noioso, a chi ha bisogno di ritrovare pagine di positività senza dimenticare che la realtà non è sempre facile. Un libro che ho letto quasi per necessità perché una volta iniziato non si riesce a riporlo prima di sapere tutto, fino alla fine.