Don't dream your life... live your dreams!

giovedì 6 ottobre 2022

Recensione - L'EQUILIBRIO DELLE LUCCIOLE di Valeria Tron

Nuovo post per un nuovo libro! Io credo che esista una sorta di legge per cui dopo un libro scarsissimo si deve trovare un libro che ci riporti in pace ed in positivo con il piacere della lettura. E io l'ho trovato in L'equilibrio delle lucciole di Valeria Tron di cui vi parlo qui.


autore VALERIA TRON editore SALANI
data di pubblicazione 1 giugno 2022 pagine 400 prezzo 18 euro

TRAMA - Ogni punto di partenza ha bisogno di un ritorno. Per riconciliarsi con il mondo, dopo una storia d'amore finita, Adelaide torna nel paese in cui è nata, un pugno di case in pietra tra le montagne aspre della Val Germanasca: una terra resistente dove si parla una lingua antica e poetica. È lì per rifugiarsi nel respiro lungo della sua infanzia, negli odori familiari di bosco e legna che arde, dipanare le matasse dei giorni e ricucirsi alla sua terra: ‘fare la muta al cuore', come scrive nelle lettere al figlio. Ad aspettarla – insieme a una bufera di neve – c'è Nanà, ultima custode di casa, novant'anni portati con tenacia. Levì, l'altro anziano che ancora vive lassù, è stato ricoverato in clinica dopo una brutta caduta. Isolate dal mondo per quattordici giorni, nel solo spazio di quel piccolo orizzonte, le due donne si prendono cura l'una dell'altra. Mentre Adelaide si adopera per essere utile a Nanà e riportare a casa Levì, l'anziana si confida senza riserva, permettendole di entrare nelle case vuote da tempo, e consegnandole la chiave di una stanza intima e segreta che trabocca di scatole, libri ricuciti, contenitori e valigie, in cui la donna ha stipato i ricordi di molte vite, tra uomini, fiori, alberi e animali, acqua e tempo. Una biblioteca di esistenze, di linguaggi, gesti e voci, dove ogni personaggio è sentimento, un modo di amare. Fotografie, lettere, oggetti che sanno raccontare e cantare il tempo: di guerra e povertà, amori coltivati in silenzio, regole e speranza, fatica e fantasia. Un testamento corale che illumina le ombre e le rimette in equilibrio. La bellezza intensa che respira oltre la vita e rimane in attesa di parole. Tuffarsi nella memoria significa avere il coraggio di inventare un altro finale e vivere oltre il tempo che ci è stato concesso, per ritrovare il luogo intimo di ognuno. La casa.

RECENSIONE - Nella vita capita di sentirsi sopraffatti dagli eventi, dagli inciampi, dalla fatica e non sempre è sufficiente una vacanza per ricaricarsi. A volte è necessario lasciarsi curare anche dai luoghi che ci sono cari, quelli dove la parola "casa" indica ben più di un edificio. Succede anche ad Adelaide, un'artista che ritorna nel borgo a lei caro, quello della sua infanzia, dove il tempo scorre con un'unità di misura diversa. I ricordi, la vita, i sentimenti... questo misura il tempo che Adelaide trascorre con la zia Nanà e ritrova la voglia e la forza per mettere in ordine la sua vita:il suo amore per il figlio Gioele, la conclusione del rapporto con Edoardo e la riscoperta di nuovi sentimenti necessitano di nuova vitalità e consapevolezza. E Adelaide la ritrova lassù, tra i monti e il silenzio della Val Germanasca in Piemonte, terra aspra e dura che contiene saldamente abitudini, regole e riti. I riti, che non sono semplici gesti ripetuti, ma condivisione sincera e familiare di compiti, azioni o conoscenze. Tutto questo crea la famiglia di cui Adelaide ha bisogno, un nido caldo e rassicurante che le faccia superare i momenti di difficoltà, che le dia la forza di creare una sua densità; una bellissima scoperta di questo libro che mi rimane scritta dentro. L'autrice mi ha dato una tale dose di forza, necessaria in questi periodi, scrivendo proprio questo: una persona non vale quanti anni vive ma per la sua densità che è data dalle tante sfumature ed esperienze accumulate durante l'esistenza. Tutto ciò mi ha illuminata: quando le persone ci lasciano il loro ricordo è dato da ciò che rappresentano per noi, dal carico di insegnamenti e di ricordi che ci lasciano in dote. Il tempo assume tutto un altro valore quindi, non contano gli anni ma quello che ci metti in quel tempo che può essere tanto o niente e questo fa la differenza! 
Che libro è questo di Valeria Tron... l'ho letto, sottolineato, riletto (infatti arrivo sempre al limite con le mie recensioni per la challenge ma questa volta ancora di più!) e ogni pagina è un vero scampolo di paradiso. Un libro di poesia sotto forma di romanzo, per me che sono nostalgica inside, questo libro ha il tepore di una coperta calda stesa sul cuore. Le atmosfere casalinghe, i gesti antichi del fare la legna, di riporre i raccolti in cantine buie, di ordinare in modo preciso le cose, tutto questo mi riporta in mente periodo passati con mia nonna che io ricordo con affetto infinito. Anche lei precisa e metodica, affezionata alle abitudini che infondono certezze ma non ripetitività. Una mia personale Nanà che non ho potuto godere a lungo perchè la vita ha deciso diversamente ma che sono certa sarebbe stata vitale proprio come Adriana e carica di esperienze da tramandare. Per questo la lettura del libro mi ha totalmente coinvolta, le storie di Adelaide, Nanà, Levì, Lena e Daniele non sono solo parole ma vita, sofferenza e sentimento. Quel sentimento - l'amore - che si cerca  o si aspetta per una vita e che è forte, radicato e mai violento. L'amore che resiste  nel tempo, che nutre lo spirito riempiendone i vuoti e che dona la speranza nel domani, che sovente non arriva mai. 

"Pensi mai che le cose potevano andare diversamente, cioè, nella tua vita, per esempio?...Ci ho pensato. Specie ultimamente. Se faccio il conto rischio di aver perso più del guadagnato. Due cose pesano sulle altre: amore e morte. E' lì che la bilancia piega."

Questo è un pochino il succo della vita di ognuno, l'equilibrio perfetto così raro da trovare, la capacità di farci stare quanto più amore possibile dentro, prima che la morte arrivi e interrompa tutto. Gli affetti sono indispensabili e non serve siano di sangue, non sempre famiglia è quella in cui si nasce ma quella che accoglie e  dona lo spazio giusto per esprimersi e per rifugiarsi in cerca di conforto. Ed è quello che Adelaide trova tra i monti, rifugio e conforto e amore, uno nuovo e timido magari anche impaurito ma carico di speranza. 

"Impara il tuo spazio."
 
Un libro, questo, scritto in modo diretto, scorrevole, in un linguaggio che riesce attraverso le parole a far percepire l'odore, il sapore e anche il gusto di ciò che racconta. Trovo che Valeria Tron abbia scritto qualcosa di molto bello, un testo che parla dell'importanza di fare memoria e che io non mi stancherò mai di condividere! I ricordi, belli ma anche brutti, le emozioni, i vissuti vanno raccontati perché potrebbero essere utili a qualcuno; possono diventare  medicina e cura per chi avrà bisogno e non è cosa da poco. Quello che una persona vive non deve perdersi nel tempo ma costruire la densità che rimane oltre la vita. La memoria può essere la pietra che lastrica strade sconnesse e che aiuta i passi incerti di chi non sa dove trovare sostegno e sicurezza.
L'equilibrio delle lucciole, un libro che consiglio a chi cerca letture di spessore ma al tempo stesso scorrevoli e non tediose, quelle che profumano di sapori familiari e che lasciano tanti spunti su cui riflettere per avere conforto e anche un'iniezione di speranza verso il domani. I tempi attuali ne richiedono parecchia!


mercoledì 5 ottobre 2022

Recensione - TUA di Claudia Pineiro

Buongiorno a tutti! La serie dei libri letti si allunga, anche se lentamente, e in questo post vi parlo di un libricino che aspettava nel mio scaffale . Complici le offerte che, regolarmente, le case editrici praticano sull'acquisto unico di due titoli, ho portato a casa il libro di Claudia Pineiro e credo che le paroline magiche che me lo hanno fatto scegliere siano state thriller psicologico scritte nella sinossi.


autore CLAUDIA PINEIRO   editore FELTRINELLI
data di pubblicazione 24 gennaio  2013  pagine 142  prezzo 6,50 euro

TRAMA - Buenos Aires. Inés, moglie di Ernesto - irreprensibile dirigente di successo -, trova per caso nella ventiquattrore del marito un biglietto d'amore scritto con il rossetto e firmato "Tua". Una sera decide di seguirlo fino al parco Bosques de Palermo dove lui e la sua amante si sono dati appuntamento. Iniziano a discutere, lui la spinge violentemente, la donna cade, sbatte la testa contro un sasso e muore. Inés torna a casa ben decisa a fare il possibile per coprire il marito, salvare le apparenze e il matrimonio. "Tua" è un thriller psicologico vertiginoso, che incalza il lettore fin dalle prime righe: un meccanismo a orologeria che non risparmia colpi di scena sorprendenti. Il terribile ritratto in giallo di una normale famiglia borghese.

RECENSIONE -  Inizio questa mia recensione specificando che io adoro i thriller psicologici, sono una tipologia di libri che mi ha sempre molto affascinata. In questo lettura la protagonista è Inès, moglie e madre che sembra più occupata a mantenere le apparenze che a cercare di vivere una vita soddisfacente. Ha un marito, Ernesto, un uomo d'affari che adora e una figlia diciassettenne che praticamente non conosce. Inès ha una vita soddisfacente, il rapporto col marito si è raffreddato ma lei spera che sia tutto passeggero. Invece no: scopre un tradimento e da questo parte una curva discendente di eventi che la porteranno ad una scelta a senso unico. Il romanzo di Pineiro è "strano": il succo del libro si scopre già alla seconda pagina e comunque c'è un solo colpo di scena decisivo, circa a metà libro. Per il resto io ho avuto la sensazione di un giro in giostra, accade tutto rapidamente e forse, in modo anche secco, asciutto e senza sentimento. Inès dice di tenere al marito ma non ne percepisco l'amore, la rabbia per il tradimento. Dice di tenere alla figlia e con lei non ha praticamente nessun dialogo, la ragazza vive una vita parallela a quella dei genitori. Ernesto non fa una gran bella figura: marito fedifrago e bugiardo che non riesce ad avere il controllo della sua vita. Insomma: nelle poche pagine di questo libro, di psicologico ci ho percepito quasi niente; tutto è servito subito, senza attese, in modo rapido e asciutto. I ragionamenti, le cause e le scelte sono sempre fugaci, l'autrice non suscita empatia dai lettori, sembra non cercarla nemmeno. La storia è questa e viene servita in poche pagine, punto. La fine delle vicende di Inès ed Ernesto non è nemmeno una sorpresa poi perchè la freddezza che caratterizza la protagonista spiana la strada ad un tale epilogo (basta, non aggiungo altro per non spoilerare!) ma la mia reazione all'ultima pagina è stata quella di sollievo... per aver finito il libro!
Che dire... ci sono libri e offerte che bisognerebbe saper rifiutare, purtroppo non riesco a consigliare questo titolo a nessuno perchè non mi ha lasciato proprio nulla da ricordare.