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lunedì 18 dicembre 2017

Recensione: La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi

Buon lunedì! Mi appresto a scrivere questa recensione con un po' di malinconia infatti questa è l'ultima per la challenge La Ruota delle Letture . Sono molto soddisfatta di aver partecipato ed essere riuscita a mantenere l'impegno, qualche obiettivo l'ho perso per strada ma mi sono data da fare per non restare troppo indietro e per concludere meglio che potevo. Oltretutto, con questa sfida, ho potuto leggere libri che non avrei letto ed apprezzarne altri, recensiti da Laura e Laura, che magari mi sarebbero altrimenti sfuggiti. ora aspetto con ansia la partenza della nuova Challenge Tutti ad Howgards con le 3 Ciambelle che ci accompagnerà durante il nuovo anno.
Ritornando al motivo del post, eccovi i miei pensieri sul libro di Carrisi che è uscito un po' di tempo fa ma che è ritornato in libreria sull'onda del film omonimo in proiezione nei cinema italiani. Questo testo risponde all'obiettivo 4: leggere un libro nel cui titolo ci sia una consonante doppia vicina.

Descrizione: La notte in cui tutto cambia per sempre è una notte di ghiaccio e nebbia ad Avechot, un paese rintanato in una valle profonda fra le ombre delle alpi. Forse è stata proprio colpa della nebbia se l'auto dell'agente speciale Vogel è finita in un fosso. Un banale incidente. Vogel è illeso, ma sotto shock. Non ricorda perché è lì e come ci è arrivato. Eppure una cosa è certa: l'agente speciale Vogel dovrebbe trovarsi da tutt'altra parte, lontano da Avechot. Infatti, sono ormai passati due mesi da quando una ragazzina del paese è scomparsa nella nebbia. Due mesi da quando Vogel si è occupato di quello che, da semplice caso di allontanamento volontario, si è trasformato prima in un caso di rapimento e, da lì, in un colossale caso "mediatico". Perché è questa la specialità di Vogel. Non gli interessa nulla del dna, non sa che farsene dei rilevamenti della scientifica, però in una cosa è insuperabile: manovrare i media. Attirare le telecamere, conquistare le prime pagine. Ottenere sempre più fondi per l'indagine grazie all'attenzione e alle pressioni del "pubblico a casa". Santificare la vittima e, alla fine, scovare il mostro e sbatterlo in galera. Questo è il suo gioco, e questa è la sua "firma". Perché ci vuole uno come lui, privo di scrupoli, sicuro dei propri metodi, per far sì che un crimine riceva ciò che realmente gli spetta: non tanto una soluzione, quanto un'"audience". Sono passati due mesi da tutto questo, e l'agente speciale Vogel dovrebbe essere lontano, ormai, da quelle montagne inospitali. Ma allora, cosa ci fa ancora lì? Perché quell'incidente? Ma soprattutto, visto che è illeso, a chi appartiene il sangue che ha sui vestiti?

Recensione:  La storia è ambientata in un paesino di montagna, freddo e nebbioso e dove la gente condivide lo stile di vita chiuso e riservato. La scossa alla normalità arriva dalla scomparsa di una ragazzina, Anna Lou, e dal clamore mediatico che nasce intorno al paesino, ai suoi abitanti e ai protagonisti del fatto. L'agente speciale che indaga sulla scomparsa ha un incidente in auto, viene soccorso e deve spiegare perchè ha gli abiti sporchi di sangue. Si alternano pagine di racconti che descrivono i fatti prima e dopo la scomparsa di Anna Lou: le vite di chi la conosce diventano ad uso del caso e Vogel, l'agente, dimostra da subito, di lavorare più per un riscontro mediatico che per il ritrovamento della ragazza. Sono sue iniziative quelle di passare ad arte notizie ai giornalisti per indirizzare i sospetti, quelle di nascondere elementi utili alle indagini e quelle di non dar peso ad indizi anche importanti. In fondo Vogel ragiona, a suo modo, per interesse dell'indagine: accresce la curiosità e costruisce prove e sospetti per dare un colpevole adatto al pubblico. Leggere questo libro stuzzica la curiosità, si cerca la fine per sapere come va a concludersi la vicenda. Carrisi ha una dote unica... trascina il lettore per il naso dove vuole! Semina indizi che preludono ad una tipo di finale per poi sparigliare di nuovo tutto e lasciare a bocca aperta leggendo l'epilogo. Io ho avuto modo di apprezzarlo come scrittore con il suo primo libro "Il suggeritore" e lo trovo ancora tremendamente bravo a trovare racconti che toccano (la scomparsa di una ragazza non lascia mai nessuno indifferente e suscita angoscia perché è  l'incubo di tutti i genitori di adolescenti...) e costruisce la sua trama aumentando sempre il livello di curiosità e di dubbio per poi far cadere il lettore a precipizio quando svela il finale! Di nuovo un bel libro... non dico di più per evitare di rovinare il gusto di leggerlo!

Alla prossima sfida!

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