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giovedì 18 ottobre 2018

Recensione COME FERMARE IL TEMPO di Matt Haig

Ciao! Ritorno veloce a scrivere perchè devo recuperare in fretta il tempo perduto in questo mese e le recensioni hanno scadenze importanti... stavolta vi parlo del Cappello Parlante che mi è capitato per questo turno nella Challenge a cui partecipo. Il libro in questione è Come fermare il tempo di Matt Haig, diventato subito un cult tra chi parla di libri e soprattutto tra chi li legge!


titolo Come fermare il tempo   autore Matt Haig   editore e/o edizioni
data di pubblicazione 29 agosto 2018    pagine 360

TRAMA -   Pensate a un uomo che dimostra quarant’anni, ma che in realtà ne ha più di quattrocento. Un uomo che insegna storia nella Londra dei giorni nostri, ma che in realtà ha già vissuto decine di vite in luoghi e tempi diversi. Tom ha una sindrome rara per cui invecchia molto lentamente. Ciò potrebbe sembrare una fortuna… ma è una maledizione. Cosa succederebbe infatti se le persone che amate invecchiassero normalmente mentre voi rimanete sempre gli stessi? Sareste costretti a perdere i vostri affetti, a nascondervi e cambiare continuamente identità per cercare il vostro posto nel mondo e sfuggire ai pericoli che la vostra condizione comporta. Così Tom, portandosi dietro questo oscuro segreto, attraversa i secoli dall’Inghilterra elisabettiana alla Parigi dell’età del jazz, da New York ai mari del Sud, vivendo tante vite ma sognandone una normale. Oggi Tom ha una buona copertura: insegna ai ragazzi di una scuola, raccontando di guerre e cacce alle streghe e fingendo di non averle vissute in prima persona. Tom deve a ogni costo difendere l’equilibrio che si è faticosamente costruito. E sa che c’è una cosa che non deve assolutamente fare: innamorarsi.

RECENSIONE -  Parlare del libro Come fermare il tempo non è semplice, difficilmente riuscirò a far comprendere l'emozione che mi ha accompagnato durante tutta la lettura. La storia di Tom, attualmente insegnate di storia a Londra ma con un sacco di vite già passate da raccontare e rivivere coi ricordi, è di quelle che ti fanno sentire sulle montagne russe. Lui dimostra una giovinezza che in realtà è causata da una stranissima sindrome: non invecchia, sembra un quarantenne maha ben quattrocentotrentasei anni! E' cosciente di far parte di una ristrettissima cerchia di persone che devono rimanere nell'anonimato e non dare nell'occhio così non rimane mai per molto tempo nello stesso posto. Vaga alla ricerca di una stabilità che per quelli come lui è impossibile ottenere, il mondo non capirebbe la loro condizione e, quindi,  per non soffrire evita di affezionarsi a chiunque e soprattutto di innamorarsi ma senza valutere le conseguenze gli succede: incontra Rose che vende frutta al mercato di Fairfield Road nel 1599 ed è amore. Un amore che, nonostante le vicissitudini dura secoli, Tom la porta per sempre nel cuore e altrettanto amore lo lega alla figlia Marion che presenta  gli stessi geni del padre ed è quindi costretta ad una vita in fuga. Tom, nel suo vagare si ripromette di cercarla. Nel corso dela sua vita incontra gente come Shakespeare, Francis Scott Fitzgerarld e Charlie Chaplin; supera indenne pestilenze e guerre per arrivare ai giorni nostri dove usa  tecnologie come Internet e smartphone e prende aerei al posto di cavalli per spostarsi. Insomma, una roba da non trovare un attimo di tregua ma lui ce la fa, sempre con la figura inquietante di Hendrich che lo controlla e lo richiama se cede a qualche sentimentalismo. 

" Non creare legami con il tuo prossimo, e vedi di affezionarti il meno possibile alle persone che incontri. Perché altrimenti finirai col perdere lentamente la ragione..." 

Tom vive costantemente in allerta, teme di incontrare persone che lo hanno già visto, già conosciuto ed è soggetto ad un brutto mal di testa che lo disturba spesso. Nella Londra dei nostri giorni incontra Camille, una professoressa cui si sente molto vicino e che gli dimostra lo stesso interesse ma Tom deve risolvere qualcosa che proviene dal suo passato prima di essere libero di aprirsi con lei. Il libro di Matt Haig mi ha incuriosito fin dalla sua uscita, da quando ho visto le anteprime dalle mie blogger preferite. La copertina mi piace molto, la rosa raffigurata mi porta subito, con la mente, al piccolo principe. Confesso che all'inizio ho faticato un pochino a metter a fuoco lo stile di Haig e quindi a leggere il  libro, i continui salti temporali mi costringevano ad una costante attenzione alle date per non perdere il filo. Superato il primo capitolo però ho cominciato a provare la strana emozione di cui parlavo prima: come si deve sentire chi sopravvive ai propri cari? Come può stare chi vede cambiare le epoche, chi assiste a disastri o a guerre e non invecchia? Come si può accettare di non affezionarsi a nessuno? Come riesce Tom a fare tutto questo senza impazzire? Io credo che il sentimento sia il motore della sua forza d'animo, il ricordo dei suoi cari, l'amore per sua figlia. Matt Haig ha toccato, con delicatezza un argomento molto controverso. La nostra vita media si è già allungata di molto rispetto a un secolo fa ma questo può essere un punto a nostro favore? Sappiamo usare bene tutto il tempo che ci è concesso? In questo libro solo alle pagine finali l'autore mi ha svelato tutto, mi ha fornito la chiave per capire il suo ragionamento e, lo confesso, all'inizio non avevo capito se scriveva di realtà o fantascienza. Invece il suo messaggio è unico e semplice: vivere il momento, non pensare al passato o a quello che arriverà ma circondarsi di affetto e goderne subito. Bisogna superare la paura, affrontarla se necessario ma vivere. E io mi sono sentita sciogliere... 

"La storia era, ed è, una strada a senso unico. Bisogna continuare a camminare in avanti. Ma non si è obbligati a guardare sempre avanti. A volte ci si può semplicemente guardare intorno, ed essere felici proprio lì, dove si è."

Haig è un autore geniale secondo me. Non pensavo di poter esprimere un simile pensiero quando ho iniziato a leggerlo, non lo trovavo un gran libro ma bisogna andare avanti nella lettura per capire e per riconoscere che se siamo circondati dagli affetti il tempo assume un valore diverso, si dilata e non ci sovrasta. Se ci ricordiamo di godere di ciò che abbiamo diamo un valore ad ogni momento, ad ogni evento. Al contrario, quando siamo troppo occupati dalle cose sembra di non farcela, sembra che il giorno duri troppo poco e che non ci basti per fare tutto. Haig nel suo libro ci da una scrollata, ci dice di non aver paura, di vivere senza pensare quello che è stato o a quello che sarà... conta il momento. E io credo a tutto questo, la vita va vissuta attimo dopo attimo: chi fa troppi programmi si perde il resto e magari non se ne rende conto ed è uno spreco! Bel libro! Bravo l'autore e se si parla tanto di questo libro ora capisco il perché: fa riflettere, invita a pensare ognuno alla propria visone della vita e del tempo.  Un gran bel Cappello Parlante.

1 commento:

  1. Ciao, ti ho taggata nel "My world Award 2018" https://cristinabenedetti.blogspot.com/2018/11/book-tag-my-world-award-2018.html

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