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mercoledì 25 settembre 2019

Recensione STELLE MINORI di Mattia Signorini

Buonasera! Ritorno a scrivere qui sul blog dopo un lungo tempo e vi confesso che non sono rimasta con  le mani in mano. Settembre a casa mia è, ogni anno, un mese complicato è il mese dei nuovi inizi, delle ri-partenze , della vendemmia e delle conseguenze che lascia. Stavolta, anzi, per il secondo anno consecutivo mi rimane una congiuntivite allergica dispettosa e resistente che non mi concede molte possibilità di procedere con le mie letture. Comunque io resisto e oggi vi scrivo le mie impressioni sul libro di Mattia Signorini.


titolo Stelle minori   autore Mattia Signorini editore Feltrinelli
data di pubblicazione 6 giugno 2019   pagine 224

TRAMA - Sono passati nove anni dal giorno che ha deviato il corso della vita di Zeno, quando in un tragico incidente muore il suo professore, Nicola Sceriman. Ora Zeno ha trent'anni, insegna in un liceo e sta per sposarsi: è arrivato il momento di fare i conti con il passato. Perché solo lui e Agata, la sua ragazza di allora, sanno come sono andate davvero le cose, solo loro conoscono la verità sulla morte di Sceriman. Ed è proprio Agata a rompere l'antico patto di silenzio attraverso una lettera in cui gli chiede di incontrarla: "Ci sono delle cose che ancora non sai, Zeno. È sull'Altopiano di Asiago che è iniziato il nostro silenzio, e credo sia lì che dobbiamo concludere questa storia, adesso con le giuste parole. Ho bisogno di farlo, perché ho paura di quello che accadrebbe alla tua vita se ritornasse a galla tutto quanto". Nel ricostruire quel giorno lontano torna l'amore che legava Zeno e Agata e tornano le promesse di futuro che gli anni dell'università e della gioventù portavano con sé, l'impressione di poterlo cambiare, quel futuro, il fascino sprigionato da Sceriman - autore di un solo romanzo, acclamato dalla critica e amato dai ragazzi, "La natura umana", e professore anticonvenzionale, capace di stringere con gli allievi rapporti di grande vicinanza, di coinvolgerli in progetti ambiziosi, esaltanti... Ma tornano anche le verità nascoste, le ombre che raccontano un'altra storia.

RECENSIONE - La storia di Agata e Zeno, i protagonisti di Stelle minori, raccontano di eventi passati ma che, nonostante gli anni trascorsi da quei momenti, fanno parte ancora del loro presente. Tutto si svolge tra la città universitaria, dove i due si conoscono e studiano, e l'altipiano di Asiago - splendidi paesaggi e quiete paradisiaca - che fa da cornice inconsapevole agli avvenimenti della giovinezza di Agata e Zeno. Sullo sfondo aleggia la tenera storia d'amore che lega, con un filo sottile di complicità muta e cieca, tutte le vicende che si susseguono poi. In primo piano troviamo sempre il carisma e il fascino del professor Nicola Sceriman che conquista l'attenzione dei suoi studenti sull'onda di un libro provocatorio e con lezioni coinvolgenti. Succede poi che il professore chiede ad un gruppo di suoi studenti di attivarsi per aiutarlo a concretizzare un progetto ambizioso: lavorare ad una rivista nuova, anticonformista e libera, un'idea che galvanizza i ragazzi che lo considerano un mentore. Inizia così una frequentazione stretta tra il docente e i suoi studenti, tra loro anche Zeno e Agata, che si sentono parte attiva nella creazione di un sogno. Il loro stato di grazia viene complicato dai rapporti che nascono tra componenti del gruppo, dalle cose non dette e dai particolari che sfuggono al loro controllo. Le conseguenze, è inevitabile, si riflettono nelle loro vite anche a distanza di anni e le ombre che ricoprono la loro esistenza richiedono attenzione. Il passato presenta il conto per ciò che è rimasto in sospeso tanto a lungo ed è una questione che Agata e Zeno devono risolvere. La mia impressione su questo libro di Signorini, il primo che leggo di questo autore, è ambivalente. La storia è raccontata in prima persona da Zeno, una sorta di diario che ripercorre gli avvenimenti dall'inizio dell'università ai giorni nostri e la scrittura è svelta, incisiva e molto curata. La lettura risulta quindi molto scorrevole ma, e non so se l'autore voleva volutamente questo, i fatti da un certo punto in poi diventano prevedibili. Io ho iniziato a dedurre lo svolgimento del racconto e mi sono sentita un pochino privata del gusto della lettura, ho perso il colpo di scena che mi aspettavo dopo aver letto le prime pagine. Insomma, ho potuto apprezzare solo la bravura di uno scrittore per come usa la lingua ma, in quanto a suspence, Stelle minori mi ha lasciato un leggero senso di vuoto. 

"Chi ama leggere sa che non potrà mai tenere i libri lontani per troppo tempo. Sono oggetti silenziosi che portano con sé un grande potere: resistono alle variazioni del tempo e sanno attendere i loro lettori. Possono stare in una libreria o in uno scaffale per anni. Poi a un tratto, mentre tutto il resto fa silenzio, ti chiamano con la loro voce sommessa. Credo che chi non ha mai letto un libro in vita sua semplicemente non abbia l'orecchio allenato ad ascoltare quella voce."

Mattia Signorini scrive questo, tra le pagine del suo romanzo, e io non posso che dargli ragione ma Stelle minori non ha la voce sufficientemente forte per riuscire a chiamarmi, per lasciarmi un ricordo vivido di quanto ho letto. Mi rimane solo il piacere di un libro ben scritto ma con una storia che non è riuscita ad agganciarmi tra le righe e ad accompagnarmi alla fine con il senso di completezza che ricerco sempre nei libri che leggo. Ma potrebbe anche essere che sbaglio punto di vista: mi fisso su quello del lettore e non mi metto dalla parte dei protagonisti che raccontano i loro dubbi e le loro difficoltà come in confessione. 

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