Don't dream your life... live your dreams!

sabato 18 agosto 2018

Recensione: Dodici ricordi e un segreto di Enrica Tesio

Buon sabato a tutti! Mi fa quasi piacere pensare che  il mese di agosto sta volgendo al termine... si tornerà presto alla routine scolastica ma pur di non soffrire il caldo mi va benissimo tutto!
Con me sfidano l'afa i fedeli amici libri e, quello di cui vi parlo in questo post, è stato uno dei testi più belli letti quest'anno. Con il libro di Enrica Tesio partecipo alla challenge "Tutti ad Hogwarts con le 3 Ciambelle" per l'obiettivo CE minore.

Sinossi: "Vuoi essere l’addetta al ricordo, bambina mia?" Attilio, il nonno che è stato per lei un padre, fa ad Aura questa richiesta sconcertante: non assistere alla malattia che divorerà la mia mente, ricordami nel pieno della vita. Aura è una ragazza speciale, ha il nistagmo – disturbo che fa muovere le pupille incessantemente e che le è valso il soprannome di Signorina Occhipazzi – e davvero il suo sguardo è sempre rivolto a qualcosa di diverso da quello che vedono gli altri, come alla ricerca di un dettaglio che eternamente le sfugge. Ma proprio per questo Aura è coraggiosa, sa stare sola, sa che gli uomini spesso guardano solo la superficie delle cose: così accetta la sfida e parte per un paese lontano. Quando però, al suo ritorno, scopre che Attilio è stato di parola e si è recluso in una casa di riposo, Aura capisce di non voler rispettare il patto e comincia a cercare il nonno ovunque: nei messaggi che lui ha seminato dietro di sé come sassolini bianchi nel bosco, nella memoria di chi gli ha voluto bene, nei propri ricordi e in quelli di sua madre Isabella, inadeguata all’amore eppure caparbiamente ostinata a cercarlo, sempre troppo “leggera” ma forse per questo capace di rialzarsi quando cade.
È così che Aura raccoglie frammenti dell’esistenza del nonno ma anche di quelle dei molti personaggi che popolano il romanzo: “cocci” di vite autentiche, spesso dolenti, irrisolte ma capaci di incastrarsi le une con le altre in maniera sorprendente.

Recensione:  Dodici ricordi e un segreto è il primo libro della Tesio che leggo ma ho sbirciato tante volte nel suo blog e leggere i suoi post così pungenti ed ironici, pure sarcastici a volte, mi ha fatto pensare ad un libro più "leggero". Invece nulla di tutto ciò passa tra le righe che raccontano di Aura e del nonno Attilio, di mamma Isabella e degli amici Guglielmo e Giordano e di tutta la gente che li circonda. La Tesio racconta la storia di una famiglia molto particolare: c'è nonno Attilio che faceva il maestro e che cresce Aura meglio di come farebbe un padre, c'è Isabella la madre di Aura, strana e inaffidabile che rincorre l'amore anche quando non dovrebbe. C'è Aura, ragazza forte per necessità, solitaria per difesa, unica nel suo particolare nistagmo che le fa muovere continuamente gli occhi. E poi c'è Guglielmo, l'amico del cuore, che è sempre presente per Aura e la aiuta ad affrontare le difficoltà e i segreti della sua famiglia. La storia si svolge a Torino e nei dintorni piemontesi, Aura torna a casa dopo aver trascorso un periodo come ragazza alla pari in Irlanda,  il suo adorato nonno le ha fatto promettere di fare da custode ai suoi ricordi ma non vuole che lei lo veda quando la malattia di cui soffre gli porta via tutto ciò che fa parte del suo passato e anche del suo presente. Tutti i suoi cari cercano di evitare alla ragazza il dolore di vedere Attilio senza dignità ma lei capisce che non può mantenere la promessa fatta. Troppo è l'affetto che la lega al nonno, leggere i foglietti che lui ha seminato per casa lasciando scritti pezzi della sua vita, per farle sapere chi era lui ma soprattutto da dove viene lei e la sua famiglia. Aura parte da quei ricordi per ricostruire la sua storia, per mettere in ordine quelle tessere di puzzle che sembrano essere lei e sua madre, che alla fine, a furia di girare, troveranno il loro incastro. Ed è proprio nonno Attilio a suggerire tutto ad Aura, lei segue il filo che lui le lascia e riavvolgendolo scopre un segreto grande, un fatto che le fa capire quanto amore il nonno ha avuto per lei e la sua mamma e che le dimostra che la verità non esiste se nessuno se la ricorda. Mi sono commossa tanto leggendo questo libro, qui si parla di affetti, della memoria, di poter sempre trattenere i ricordi  e questa è una cosa che mi tocca nel profondo. Intorno a me vedo parecchie persone, anche giovani, che una malattia subdola e terribile costringe a diventare simili a pupazzi: non riconoscono i familiari, le cose che fanno parte del quotidiano, non ricordano nulla della loro vita. Personalmente è una cosa che mi spaventa moltissimo, non ho idea di come potrei affrontare questo se capitasse a me o a uno dei miei cari. Trovo che scrivere, tanto e di tutto, aiuti in ogni caso a mantenere fermi i ricordi, a fissarli affinché non se ne vadano per il tempo che passa o perché una malattia ce li ruba, E anche le foto aiutano, non ricorderanno i nomi ma i momenti! Enrica Tesio ha scritto una storia che mi è entrata nell'anima, ogni riga e ogni pensiero scritto parla di sentimenti, di sensazioni e di difficoltà reali ma al tempo stesso, l'unione che da un senso a tutto ciò è la famiglia e l'amicizia. Due valori fondamentali per me e che mi piace ritrovare sottolineati in questo libro insieme alla memoria, quella che perde Attilio e che Aura ritrova per mettere in fila i puntini e ottenere l'immagine completa che è data dalla sua storia, dalle sue origini e che la fa crescere e maturare come solo nonno Attilio può averle insegnato a fare. La sua è una famiglia "strana": un nonno che le da l'amore al posto della madre, troppo occupata a cercare altro in uomini improbabili e inadatti. E Aura...  forse la vita regala doti speciali quando si nasce in famiglie come la sua: lei è in gamba, sensibile ma corazzata per non subire gli eventi, lei affronta a suo modo tutto e supera ogni cosa. L'unica sua debolezza è il nonno che non vuole abbandonare ed è forte questo sentimento che lo si sente, lo si percepisce leggendo il libro e ti fa stringere il cuore, La consapevolezza  di dover perdere la memoria fa fare ad Attilio cose speciali: indirizza ad Aura ed Isabella i suoi pensieri per non lasciarle sole. Isabella, nella sua fragilità non coglie l'importanza di questi messaggi ma Aura sì e li trasforma in energia per muoversi e scoprire di più, per trovare l'unico segreto di Attilio che da un senso e mette ordine nel caos delle loro vite. E la maturità di Aura esce allo scoperto con la lettera che indirizza alla sua nonna. E che mi ha fatto piangere... perché la vita, a volte, diventa difficile ma con accanto la famiglia, pur nella sua imperfezione, e gli amici  poi succede come dice Guglielmo: " Il vento soffia e cambia le cose e anche le pietre diventano rose... "

2 commenti: