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martedì 14 agosto 2018

Recensione: Una magia a Parigi di Danielle Steel

Buon martedì a tutti. Oggi è un giorno che non sembra proprio anticipare un estivo e divertente Ferragosto, anzi, il cielo nero che qui da me preannuncia un furioso temporale sembra voler sottolineare il dolore e la tristezza che la tragedia di Genova porta nei nostri cuori. Un pensiero e una preghiera vanno a tutte le vittime e ai loro familiari... augurandomi che certe tragedie non si verifichino mai più! Un ponte dell'autostrada non deve crollare così nel 2018, non si deve più permetterlo! Scusatemi per lo sfogo ma davvero ho tanta mestizia nel cuore.
Ora, in questo post, vi parlo di un libro che ho scelto per la Challenge e per raggiungere l'obiettivo che mi chiede la lettura di un libro con il nome di città nel titolo.

Sinossi: Sei amici, molto affiatati, s'incontrano a una cena, elegante quanto esclusiva. Un evento che si svolge una volta all'anno nella Ville Lumière, all'ombra dei luoghi simbolo della città - a Notre-Dame, vicino all'Arco di Trionfo, ai piedi della Tour Eiffel, Place de la Concorde, tra le piramidi del Louvre, a Place Vendôme -, e dove tutto è rigorosamente in bianco. Dal vestito degli ospiti alle tovaglie, dai fiori alla porcellana. Un'atmosfera speciale che, al termine della serata, quando il sole è ormai tramontato e la luce di migliaia di candele illumina ogni cosa, si accende con il lancio verso il cielo di centinaia di lanterne volanti.
Ognuna custodisce silenziosa al suo interno un desiderio. E, con lo sguardo rivolto verso l'alto, i sei amici le osservano allontanarsi all'orizzonte. Ancora non sanno che quella sera sarà soltanto la vigilia di grandi cambiamenti nella loro vita. Un anno intenso, tra successi e rotture, li aspetta, fino alla prossima Cena in Bianco...

Recensione: La scelta di questo libro è fondamentalmente dovuta al titolo, anzi, solo per il titolo! Mi mancava un libro (non ancora letto e abbastanza insolito) con il nome di città nel titolo. Al supermercato ho trovato questo di Danielle Steel. Dire che ho forzato la mia scelta non è mentire, i libri di questa autrice li ho sempre evitati come evito i libri Harmony ma non perchè io abbia dei pregiudizi su questi tipi di testi solo che ho l'impressione che siano troppo "commerciali".  La trama di questo libro racconta di un gruppo di sei amici, anzi, sarebbero cinque più uno chiamato per far da cavaliere all'unica single del gruppo per la "cena in bianco". Questo evento ha luogo una volta all'anno, in un luogo che viene svelato poche ore prima, a Parigi e chi partecipa deve portarsi tutto il necessario per poter banchettare: tavoli e sedie bianchi, argenteria e il cibo che si intende consumare. Al termine della cena tutto deve sparire, tutto deve rimanere pulito e ordinato. A questa cena partecipano Jean-Philippe e sua moglie Valerie, due loro amici italiani Benedetta e Gregorio e Chantal, un'amica di lunga data di Jean-Philippe. Per non lasciarla da sola viene invitato anche Dharam, un facoltoso imprenditore indiano. Sebbene questa non sia la loro prima cena in bianco, da questo evento in poi, le loro vite cambieranno in modo radicale. Jean-Philippe e Valerie devono decidere se il loro matrimonio vale dei sacrifici e per scoprirlo attraversano un periodo di crisi molto serio. Gregorio ha scavalcato il limite della pazienza di Benedetta, lei non tollera più i suoi flirt soprattutto l'ultimo che gli darà due figli. La misura che una moglie può sopportare è stata abbondantemente superata dalle scappatelle di un play-boy di mezza età che promette amore alla moglie e non sa frenare la gelosia della sua amante! Benedetta trova in Dharam un amico e un inaspettato sostegno nella tempesta che le stravolge la vita. Chantal invece è una mamma sola con tre figli lontani, ognuno con la propria vita realizzata. Lei si è sempre prodigata per non fare mai mancare loro affetto e vicinanza ma ora che ha incontrato Xavier, molto più giovane di lei e veramente innamorato, loro si mostrano diffidenti e quasi contrariati da questa sua relazione. Chantal si adopera per far loro capire quanto sia importante anche la sua realizzazione come donna oltre che come mamma e i figli, alla fine, la capiscono e accettano le sue scelte.  Dopo un anno dalla "cena in bianco" ognuno dei sei amici si rende conto che i desideri espressi con le magiche lanterne dodici mesi prima , in un modo o in un altro, si sono avverati scompigliando le loro vite e donando a tutti un lieto fine... tranne a Gregorio che di tutti è il piu antipatico! Danielle Steel è un'autrice che sforna libri ad un ritmo incredibile, è la seconda scrittrice per copie vendute dopo Agatha Christie addirittura, io però mi sono sempre chiesta come riesca a tenersi i lettori senza stancarli. La sua scrittura nel libro Una magia a Parigi è scorrevole, i personaggi li ho trovati poco approfonditi e, per contro, ho notato una descrizione molto dettagliata delle loro condizioni sociali. Io apprezzo molto quando i protagonisti dei libri che leggo hanno carattere, quando lo scrittore riesce a farmi amare od odiare i suoi personaggi. In questo libro non ho provato nulla tranne un'antipatia viscerale per Gregorio che non ha un pregio nemmeno a cercarlo col lume: fedifrago reiterato, incapace di amare e pure senza un briciolo di dignità... non si può fare di peggio! Come già scritto io non sono prevenuta nei confronti della Steel, se riesce a vendere tanto sicuramente ci sono schiere di lettori che trovano i suoi libri interessanti e io li rispetto. Personalmente ho delle difficoltà ad amare libri che, comunque, finiscono in maniera scontata e che non mi "catturano" già dalle prime righe. Gli autori che sfornano libri a ciclo continuo come possono essere sempre intriganti e sorprendenti nelle loro trame e nei loro finali ma anche nei loro avvenimenti? Questo è quello che mi è pesato di più leggendo questo libro: la sensazione di sapere già cosa succederà, la trama poco avvincente, la mancanza di sintonia tra me e i personaggi; ho letto per forza di inerzia, per arrivare alla fine e poterne scrivere la recensione e non capita spesso. Io amo i libri, di tutti i generi. posso trovare quello che mi colpisce di più, quello a cui mi affeziono, gradire un autore più di un altro ma leggo di tutto. Nelle mie scelte tengo conto comunque del fattore F: il feeling che si crea quando prendo in mano un libro che non conosco o un libro scritto da chi apprezzo, questo mi condiziona  a volte anche sbagliando ma intanto allargo i miei orizzonti! Con il libro di Danielle Steel ho solo aumentato di una unità le sue vendite e ho letto un libro di quelli che definisco "estivi" nel senso più stretto possibile: l'afa di agosto evaporando ne scioglie il ricordo. Con buona pace dei suoi milioni di lettori che spero mi concedano un'opinione personale e spassionata!

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