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lunedì 30 luglio 2018

Recensione: Fiori sopra l'inferno di Ilaria Tuti

Buongiorno! Come procede la vostra estate? Con queste temperature tropicali non mi sento molto attiva ed energica a dire la verità ma mi rendo conto che il periodo e' quello di "sole mare e zanzare" e cerco di adeguarmi. Almeno leggo e cosi non penso ai disagi e voi? Riuscite a leggere quanto vorreste? Io, con sommo piacere, mi dedico alla lettura con molta più calma rispetto ai mesi invernali e, visto che di andare in ferie non se ne parla, il mio paradiso lo trovo fra le pagine dei libri. Oggi vi parlo del libro che ho appena terminato - Fiori sopra l'inferno di Ilaria Tuti - che ho praticamente divorato!

Sinossi: Tra i boschi e le pareti rocciose a strapiombo, giù nell'orrido che conduce al torrente, tra le pozze d'acqua smeraldo che profuma di ghiaccio, qualcosa si nasconde. Me lo dicono le tracce di sangue, me lo dice l'esperienza: è successo, ma potrebbe risuccedere. Questo è solo l'inizio. Qualcosa di sconvolgente è accaduto, tra queste montagne. Qualcosa che richiede tutta la mia abilità investigativa. Sono un commissario di polizia specializzato in profiling, e ogni giorno cammino sopra l'inferno. Non è la pistola, non è la divisa: è la mia mente la vera arma. Ma proprio lei mi sta tradendo. Non il corpo acciaccato dall'età che avanza, non il mio cuore tormentato. La mia lucidità è a rischio, e questo significa che lo è anche l'indagine. Mi chiamo Teresa Battaglia, ho un segreto che non oso confessare nemmeno a me stessa, e per la prima volta nella vita ho paura».

Recensione: Il libro della Tuti é uscito a gennaio di quest'anno  ed è una lettura che da tempo sostava tra la mia wishlist e ora, complice la Challenge che sto seguendo, ho colto l'obiettivo di questo mese al balzo ( libro con la copertina bianca) per leggerlo.  La storia si svolge tra i monti di una località di nome Travenì, un posto che si potrebbe collocare in un punto qualsiasi delle nostre montagne a nord-est;  fa freddo nelle valli e le giornate sono corte tra quei boschi.  Il commissario Teresa Battaglia e la sua squadra sono chiamati a risolvere un caso di omicidio proprio lassu' ma si trovano a dover indagare su cose molto più sconvolgenti.  Il giovane ispettore Massimo Marini la affianca nelle indagini ma il loro rapporto diventa, fin da subito, una vera e propria schermaglia per la supremazia. Il commissario analizza il crimine su cui indaga con il metodo del "profiler" (chi come me adora Criminal Minds sa bene come lavora)  e quindi il suo compito è unire gli indizi materiali con le tracce psicologiche che gli stessi suggeriscono per poi unirli in una specie di identikit del sospetto da ricercare. Teresa Battaglia è un'esperta in questo e da subito, più che sul modus operandi  si concentra su quello che il colpevole vuole comunicare di sè. Ma i crimini non si fermano ad un unico omicidio, altre due sono le vittime che, seppur conciate male, sopravvivono all'aggressione del killer. Scavando nella storia del paese, nella vita delle vittime e di coloro che, in qualche modo sono toccate dai fatti criminosi, Teresa e Massimo risalgono a segreti inconfessabili e a esperimenti feroci e disumani che la gente del paese non ha saputo o voluto denunciare all'epoca. Il risultato di tutto questo ha un nome e un cognome ... ma non si può definirlo il colpevole.  Tutto quello che lui compie è frutto di un atroce esperimento, di un tremendo abuso e di tante privazioni subite in nome di una presunta scienza che deve dimostrare solo quanto abietto possa diventare l'uomo! Il responsabile di tanto male può essere definito chi compie materialmente i gesti criminosi oppure chi, con scopi tutt'altro che benevoli, manipola, costringe, riduce in schiavitù e abbandona al suo destino un povero individuo inconsapevole? Ilaria Tuti, in questo thriller, riesce a far entrare il lettore nella storia, nella mente dei personaggi e nel pensiero di Teresa che, oltre ad indagare, deve nascondere un segreto sconvolgente e lo fa con un umanissimo ma contenuto strazio.
Teresa ha un senso di protezione verso il colpevole, che diventa vittima egli stesso, perché si rende conto di quanto sia delicata la faccenda che lo riguarda e trova nell'ispettore Marini un ottimo complice per risalire al vero colpevole di tutto. Non posso spoilerare ma la fine è perfetta: i misteri tanto a lungo nascosti riaffiorano e, purtroppo, lasciano dei morti come conseguenza ma la bravura di Teresa Battaglia e della sua squadra toglie il velo di omertà e di vergogna che ristagna tra i boschi e i muri delle abitazioni di Travenì. Un libro bellissimo, scritto con maestrìa dalla Tuti: riesce a descrivere le sensazioni e le emozioni dei suoi personaggi in maniera molto delicata ma anche molto profonda.
La caratteristica del suo racconto che più mi ha colpita è quella di narrare i fatti con dovizia di particolari ma senza mai diventare noiosa, la descrizione dei fatti non si sgancia mai dall'unione di un'analisi profonda della componente umana dei personaggi coinvolti e perfino la descrizione dei luoghi è parte della storia stessa tanto è precisa e indispensabile per tutto l'insieme narrativo. Non meno importante, a mio giudizio, è la bravura della scrittrice nel trovare la chiave giusta per agganciare il lettore e fissarlo al racconto in modo così deciso che non riesce a mollare il libro finché la storia non è conclusa pe poi emozionare e commuovere con un finale non scontato. Una nuova scrittrice con un nuovo libro che mi auguro avrà un seguito... il commissario Battaglia avrà senz'altro qualcosa ancora da raccontarci  ora che l'abbiamo conosciuta!

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