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mercoledì 18 luglio 2018

Recensione: Dieci cose che avevo dimenticato di Lucrezia Sarnari

Ciao! In questo periodo sto soffiando via la polvere dal mio blog in maniera molto decisa... tanti post in pochi giorni non ero mai riuscita a scriverli prima d'ora! Diciamo che mi sono imposta delle linee d'azione molto più precise e cerco di rispettarle. Oggi vi parlo del libro che ho terminato ieri sera... quello di Lucrezia Sarnati. Quando ho scelto questo libro mi ha incuriosito molto la copertina, decisamente spiritosa ma al tempo stesso con elementi inaspettati uniti insieme. Devo anche dire che capita a fagiolo: l'obiettivo che devo completare per la challenge mi chiede di leggere un libro con un numero nel titolo! Credo che ci siamo! Dieci cose che avevo dimenticato è una lettura veloce che ti porta ad assaporare il gusto delle cose genuine e semplici.

Sinossi: Marta e Giò sono sorelle, e non potrebbero essere più diverse. Giò vive a Parigi, è libera, senza legami - tranne quello con la sua gatta che l'aspetta a casa la sera - e ha intrapreso una brillante carriera nella pubblicità. Marta invece ha scelto l'amore per il compagno e il figlio di tre anni: da Milano si è trasferita in provincia e lavora come speaker in una piccola radio. A volte ripensa al sogno di diventare fotografa che ha abbandonato per fare la mamma, ma sa che il coraggio e la determinazione della sorella, lei non riuscirebbe a trovarli. Un giorno, però, tutto viene messo in discussione: Giò e Marta ereditano la pasticceria di famiglia e fanno ritorno in Umbria, nel paese dei loro giochi di bambine. Lì, tra ulivi e buon vino, le giornate rallentano e, inaspettato, arriva il momento di capire se quello che hanno costruito le appaga davvero o se bisogna ripartire da zero. E poi c'è lui, uno che sa sempre trovare le parole giuste, e che sconvolgerà le vite di entrambe... Lucrezia Sarnari ci racconta di luoghi in cui il tempo ha ancora il valore di una volta e di donne che smettono di vivere in apnea per lasciarsi alle spalle tutto ciò che le fagocita. Ci ricorda che, anche oggi, in questo mondo che sembra non fermarsi mai, imparare a conoscersi ed essere felici è possibile.

Recensione: Marta e Giovanna sono due sorelle con vite completamente diverse, Marta ama la famiglia e sceglie di formarne una con Fabio e di avere un figlio rinunciando al lavoro e alle passioni. Giò invece vive in funzione della sua carriera, si trasferisce a Parigi dove si dedica anima e corpo al lavoro e ad ottenere la promozione che sente di meritare. Un doloroso imprevisto però la costringe a tornare a casa, nel paesetto dove viveva da piccola con la nonna Caterina che le ha insegnato a fare i dolci e a cucinare tanto bene. Tornare e rivedere anche Marta le smuove la terra da sotto i piedi, le fa scavare nel profondo per capire che ci sono cose importanti da tenere da conto nella vita. La realizzazione professionale non sempre basta, serve il calore degli affetti e un posto da considerare "casa" per sentirsi più complete. Marta invece , in quel piccolo borgo, capisce che non sarà mai una brava mamma se non diventa una donna felice e può farlo solo assecondando i suoi gusti e le sue passioni. Fabio , il suo compagno, è comprensivo e tanto amorevole nei suoi confronti: si rende conto che far crescere un figlio è impegnativo ed è stata Marta a far tutto da sola fin là. Si dice disponibile ad aiutarla e a fare in modo che lei possa ritrovare tutto ciò che ha accantonato per dedicarsi a loro. Anche lo sbandamento che Marco (personaggio carismatico ma molto poco corretto nei confronti di parecchie persone... e non svelo di più! ) causa sia in Marta ma soprattutto in Giò è quasi terapeutico per entrambe. Marta capisce che è ancora una donna desiderabile ma l'unica cosa che vuole è tornare ad amare Fabio e a crescere il suo bimbo. Per Giò invece la batosta è più sonora ma le fa rimettere i piedi per terra e ragionare sul suo futuro in maniera più lucida. Questo libro è stata una bella lettura: semplice, diretta e genuina. La storia di Giò e Marta mi ha fatto tornare indietro con la memoria a rivivere la mia infanzia, la casa della nonna, il suo caffè zuccherato tanto e il pane dentro. Che sensazioni! Sono sapori ed emozioni che rimangono stampate nella memoria e testimoniano l'affetto e il calore che  sapeva dare nonna sia a me che a mia sorella. Infatti un altro elemento che ritrovo familiare nel libro è il rapporto tra sorelle, come Giò e Marta anche io e mia sorella abbiamo condiviso momenti di gioia, dolori e invidie. Tutto superato con l'età e la maturità, infatti ci siamo aiutate tanto da adulte, con complicità e affetto sempre,  nonostante le diverse linee di pensiero. Il rispetto reciproco ci ha sempre permesso di essere sorelle di fatto non solo di nome e di appoggiarci l'una all'altra quando era il momento. Anche le protagoniste del libro fanno così, la distanza ha raffreddato un po' il rapporto ma non l'ha fatto morire e basta ritrovarsi vicine per riscoprire il valore di un legame familiare così forte. Loro, nel paesino della loro infanzia cercano di ritrovare sè stesse, le vere Giò e Marta con le passioni e la vita che le rende felici.  Non sempre essere felici si identifica con l'avere soldi e un bel lavoro oppure una bella famiglia: la felicità arriva quando si è in pace con se stesse e con le proprie aspettative. Possiamo aspirare alla Luna e ottenerla ma non saremo mai felici se la Luna non è quello che veramente vogliamo. Un romanzo che non è sdolcinato oppure banale ma un libro che fa riflettere sul senso che possiamo  dare alla nostra vita. La contrapposizione di Marta e Giò chissà in quanti la rivedono in sè stessi! Chi di noi è certo di fare sempre le scelte giuste, senza mai scendere a compromessi o a sottili ricatti, chi non ha mai tralasciato qualcosa, affetti o attività, per rincorrere la fama o lo status sociale più elevato? A volte ci dimentichiamo davvero di quali siano le vere cose importanti nella vita e di cosa serve per essere realmente felici!

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