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lunedì 17 settembre 2018

Recensione I COLORI DOPO IL BIANCO di Nicola Lecca


Buon lunedì a tutti! Settembre procede con il ritorno a scuola delle figlie e quindi con un ritorno alla calma qui in casa...almeno al mattino!  Il clima non mi sta aiutando molto perché le temperature sono quelle tipiche di luglio e io fatico a sopportarle nei mesi estivi, figurarsi se mi "rovinano" anche il tanto sospirato e bramato autunno. Speriamo che prima della prossima settimana arrivi un po' di aria fresca. Oggi vi voglio parlare del libro I colori dopo il bianco di Nicola Lecca, uno dei tanti libri che sostava nella pila dei TBR da parecchio tempo. La sua occasione è arrivata grazie al nuovo obiettivo che devo raggiungere per la Challenge dove è chiesto "un colore nel titolo".


titolo I colori dopo il bianco  autore Nicola Lecca  editore Mondadori
 data di pubblicazione 24 gennaio 2017  pagine 189

TRAMA - Staccarsi dal passato farà male? Silke ancora non lo sa, ma è stanca di Innsbruck: una città gelida e perfetta in cui il destino, ostaggio dell'abitudine, domato dalla disciplina e ammansito dalla ricchezza, se ne sta quasi sempre in letargo. Per vivere a pieno sceglie Marsiglia. Ha voglia di novità, di mare e di colori, e non importa se tutto questo comporterà mille sfide: Silke è finalmente pronta ad affrontarle. Ragazza, ma non ancora donna, rinuncerà al benessere della sua vita privilegiata per trasferirsi in un micro appartamento vicino al porto, lasciandosi alle spalle lo sfarzo della villa di famiglia e il soffocante controllo di genitori ossessionati dalle regole, ancorati alle tradizioni e devoti al culto della reputazione più che all'amore o alla verità. Fin dal primo istante, Marsiglia coinvolgerà Silke nel suo alveare di esistenze complicate, curandola dalla solitudine e accogliendola con una moltitudine che turba e spaventa, rallegra e commuove. Se a Innsbruck il tempo pareva sospeso in un'illusione asettica e le giornate si susseguivano con la grazia innaturale del nuoto sincronizzato, a Marsiglia tutto scorre, governato da un'imprevedibilità che mette a dura prova ma offre, in cambio, vivacità e calore umano. Come accade con Murielle: una vicina di casa chiacchierona che, armata di torte e di prelibatezze africane, aiuterà Silke ad abbandonare la sua riservatezza per unirsi al flusso della città e imparare il valore dell'accoglienza, l'importanza dell'ascolto e l'arte di non prendersi troppo sul serio. Nel fitto reticolato delle stradine marsigliesi, Silke si incontrerà col mondo e si renderà conto che ogni labirinto può trasformarsi in un gioco: un rompicapo da risolvere per dimostrare di essere all'altezza della vita. E quando incontrerà la vecchia gattara di rue de la Palud e il giovane Didier - ladro, atleta e mangiatore di fuoco -, si accorgerà che il destino, capace di togliere tanto, è spesso pronto a dare: proprio quando meno ce lo aspettiamo. Con una scrittura semplice ma elegante, Nicola Lecca realizza l'affresco di una Marsiglia travolgente: e, con uno sguardo pieno d'amore per la vita, rende eterna l'ostinata ricerca di una ragazza desiderosa di un destino che finalmente le assomigli.

RECENSIONE - Il libro I colori tranne il bianco mi solleticava molto, il titolo e la copertina sono molto affascinanti, incuriosiscono e sembrano voler preannunciare una storia vivace e intensa. Invece tra le pagine si precipita nell'angoscia di Silke, la protagonista, giovane e ricca che scappa dalla sua famiglia e dalla solitudine che la accompagna da sempre facendole vedere il mondo tutto grigio. Arriva a Marsiglia per una nuova rinascita: lei che da sempre è stata abituata agli agi e al benessere deve accontentarsi di un piccolo appartamento in una zona piuttosto degradata. Solo la vista del mare la incoraggia a resistere, a prendere il coraggio tra le mani e ad affrontare la nuova colorata città e i suoi pittoreschi abitanti per trovare la nuova sè stessa. 

"Figlia mia, l'abitudine è una droga: dovresti temerla. E' l'imprevisto che ci tiene vivi. E' nell'imprevedibilità che la vita si svela, mettendoci alla prova: per mostrarci chi veramente siamo."

La nuova vita di Silke si dipana tra nuovi incontri - la vicina Murielle e suo figlio Didier, la vecchia gattara e le sorelle pasticciere - e tra episodi sgradevoli che la costringono ad aver bisogno di cure e a fidarsi del prossimo come non le era mai capitato prima. Lei riesce a confidarsi con le nuove amiche, a spiegare perché dalla sua Innsbruck è finita a Marsiglia e questo le serve a capire che deve trovare la sua strada con coraggio. Suo padre le ha sempre insegnato che non si trasgredisce mai alle regole, non si mette mai in imbarazzo la famiglia, non si cambiano mai le abitudini ma lei vuole staccarsi da tutto questo: lei vuole vivere e riuscire anche ad assaporare il gusto della vita e dell'amore. 

"Silke pensa. Pensa che la paura è da sempre in lei come un fango oscuro, capace di togliere trasparenza e lucidità ai pensieri. Paura di suo padre, paura di sbagliare, paura di non essere all'altezza, paura di desiderare, paura di scegliere. Paura di essere scippata di nuovo. Paura dell'amore."

Questo libro è un caleidoscopio di colori e di immagini, l'autore descrive molto accuratamente il calore di Marsiglia e altrettanto bene le freddezza della famiglia di Silke. Nel suo racconto ci porta quasi a percepire i profumi dei piatti cucinati da Murielle o dei dolci preparati dalle sorelle Gineaux, la sua descrizione delle cose accompagnate dal loro colore dona una nota di vitalità alla tristezza da cui Silke cerca di scappare. Il racconto della sua infanzia priva di affetto e di calore, di gesti amorevoli da parte dei suoi genitori scatena un senso di vuoto e di tristezza che trapassa attraverso le pagine e arriva al lettore, la sua voglia di rivincita su un destino che sembra già definito trascina chi legge e incuriosisce. Nonostante ciò mi sento di fare un piccolo appunto negativo: gli spunti e gli argomenti di cui tratta il libro sono molto interessanti e meritano uno sviluppo meno "scontato".  Secondo me si arriva in maniera troppo affrettata alla conclusione: Silke soffre e cerca la rinascita, trova amici nuovi e nuovi scopi per ricominciare con le sue forze a vivere lontana dalla famiglia ed è tutto ben raccontato nella prima parte del libro poi tutto va veloce, forse troppo per concludere bene e portare il lettore alla fine del racconto in maniera accurata. Lo trovo un vero peccato perché le idee di base sono molto buone: dare una svolta ad una vita che non soddisfa è una base interessante per raccontare una storia solo se si riesce a dare carattere ai personaggi (e questo è un punto a favore dell'autore), se si porta per mano il lettore tra i luoghi descritti (e qui c'è calore e colore!)  ma soprattutto se, alla fine del libro, si gira l'ultima pagina appagati dalla conclusione.  Quest'ultimo passaggio è mancato dandomi l'impressione che ci fosse fretta di concludere il libro e a me sarebbe piaciuto invece saperne di più su come Silke affronta la sua famiglia per far conoscere le sue scelte e su come riesce a imbastire la sua nuova vita finalmente vissuta a colori. 

"Non permettere  agli ostacoli di fermarti. Sei caduta. Rialzati."

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