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lunedì 21 gennaio 2019

Recensione LA FELICITA' DEL CACTUS di Sarah Haywood


Buongiorno! Visto che questo è il primo post del nuovo anno auguro a tutti anche un felice 2019; la mia speranza è che possa essere un anno pieno di nuove e interessanti letture e anche di tanta, tanta creatività oltre, ovviamente, a gioia e salute per tutti! 
Oggi il mio intento è quello di parlarvi del libro di Sarah Haywood che giaceva da qualche mese nella mia libreria e precisamente nella pila dei "libri in attesa del momento giusto". Come potete notare del bellissimo banner qui a destra, quest'anno partecipo alla nuova challenge  ideata e curata magistralmente dalle mie amate Laura - LaLibridinosaLaura - La Biblioteca di Eliza e Stefania - Due lettrici quasi perfette e proprio per ottenere tutti gli ingredienti della mia pizza librosa, ho scelto questo titolo.


titolo  La felicità del cactus  autore Sarah Haywood  editore Feltrinelli
data di pubblicazione 14 giugno 2018     pagine 362

TRAMA - A Susan Green non piacciono le sorprese: vuole avere tutto sotto controllo. Con buona pace di famiglia e colleghi, che la trovano fredda e spigolosa. Ma la vita di Susan è perfetta... per Susan. Ha un appartamento a Londra tagliato su misura per una sola persona, un lavoro che soddisfa la sua passione per la logica e un accordo molto civile con un gentiluomo che le garantisce adeguati stimoli culturali, e non solo, senza inutili sdolcinatezze. Guai perciò a chiunque tenti di abbozzare un maggior coinvolgimento emotivo e di accorciare le distanze: Susan punge, come i cactus che colleziona. Eppure, si sa, la vita sfugge a ogni controllo. E l'aplomb di Susan inizia a vacillare quando deve fare i conti con un lutto improvviso e con la prospettiva, del tutto implausibile secondo lei, di una gravidanza. All'improvviso il mondo sembra impazzito, sia dentro che fuori di lei. Ma proprio quando Susan teme di non riuscire più a fare tutto da sola, riceverà aiuto dalle persone più impensabili. E l'inflessibile femminista di ferro, la donna combattiva e spinosa come i suoi cactus, si troverà a fiorire.


RECENSIONE - La protagonista di questo libro è Susan, una vivace quarantenne che vive e lavora  a Londra e la sua sembra essere una vita priva di spigoli dove tutto gira secondo un tracciato predefinito da lei stessa. Perfino la sua vita sentimentale è progettata per non creare noie: il suo partner perfetto le "ruba" solo il tempo che lei reputa necessario per soddisfare il loro bisogno di affetto e nulla più. Visto che nell'epoca in cui viviamo il tempo è cosa di valore, Susan sa bene che nulla deve sottrarle o complicarle preziosi attimi di vita. La storia racconta di lei, della sua amica Kate, della sua famiglia allargata a zii e cugini, di suo fratello Ed e del suo amico strano Rob. L'autrice descrive anche il rancore che muove Susan quando decide di contrastare suo fratello per questioni ereditarie, tutto passa in secondo piano, anche la cosa dolcissima e sconvolgente che sta accadendo proprio a lei!

" Tutti possiamo decidere come definire noi stessi: io mi definirei una donna autonoma e piena di risorse. Ciò che mi manca in termini di relazioni personali e familiari è più che compensato dalla mia ricca vita interiore, infinitamente più stabile e sicura."

Questa frase secondo me descrive benone la protagonista: nonostante la vita sconquassata da un padre problematico, dalla madre "fratellocentrica" e da parenti insignificanti, Susan riesce a costruirsi una personalità apparentemente solida, ad erigere intorno a sé una robusta corazza. Gli eventi che si succedono - lutto, rabbia, sorpresa, tempeste ormonali, affetto vero - portano in superficie delle crepe nel suo solido involucro. Scopre che ci sono momenti e situazioni che non si possono comandare, pianificare o organizzare ma che possono ugualmente donare sorpresa e stupore.

" Se sei padrona della tua vita nessuno può deluderti."

Questo sembra essere il mantra di Susan, la vita non l'ha aiutata a pensarla diversamente, gli eventi però possono cambiare e affiancare persone che meritano fiducia, affetto e perfino amore. Con tutto quello che le accade lei scopre che non sempre la vita, anche se minuziosamente programmata, rispetta un copione ma che gli scossoni portano linfa nuova, nuovi stimoli ed emozioni e non solo scocciature.
Questo libro mi ha fatto molto riflettere, la Haywood scrive una storia che costringe a riflettere su noi e sul resto di persone che ci circondano. Possiamo pensarci come isole - solitarie, indipendenti, autosufficienti - oppure siamo collegati emotivamente ad altri individui che ci completano, ci sostengono e ci supportano (e magari anche sopportano)? Anche se i coinvolgimenti emotivi possono deludere o far soffrire non si può vivere senza di essi... nessuno può bastare a sé stesso, per quanto possa sembrare utile e senza complicazioni. Susan se ne accorge e cambia, si apre agli altri e riesce a far fiorire quello che di bello ha da offrire a sé e chi ha vicino. Proprio come il fiore bellissimo del cactus... raro ma splendido da ammirare.
Una lettura che mi lascia un messaggio positivo, un finale che mi da speranza e che mi conforta, una scrittura semplice, ironica a volte, molto vera. Sarah Haywood ha scritto un bel libro che riesce a far sorridere e al tempo stesso meditare, in modo simpatico, sulle imprevedibilità della vita e su quanto dovremmo aprirci ad esse. In fondo, la felicità potrebbe aspettarci dietro l'angolo di una via che si trova fuori dal nostro solito percorso, possiamo rischiare di non andarle incontro? Io direi che aprirci alle novità, essere curiosi verso la vita e le persone può aggiungere molto valore al nostro quotidiano, come impara Susan!




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