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lunedì 6 maggio 2019

Recensione CIRCE di Madeline Miller

In questo week end di maggio che assomiglia tanto a novembre per quanto fa freddo e piove, vi voglio parlare di alcuni libri che ho letto in questo ultimo periodo. Il primo, quello speciale e più sorprendente è Circe di Madeline Miller. 


titolo Circe       autore Madeline Miller     editore Sonzogno
data di pubblicazione  14 febbraio 2019    pagine  411

TRAMA -  Ci sembra di sapere tutto della storia di Circe, la maga raccontata da Omero, che ama Odisseo e trasforma i suoi compagni in maiali. Eppure esistono un prima e un dopo nella vita di questa figura, che ne fanno uno dei personaggi femminili più fascinosi e complessi della tradizione classica. Circe è figlia di Elios, dio del sole, e della ninfa Perseide, ma è tanto diversa dai genitori e dai fratelli divini: ha un aspetto fosco, un carattere difficile, un temperamento indipendente; è perfino sensibile al dolore del mondo e preferisce la compagnia dei mortali a quella degli dèi. Quando, a causa di queste sue eccentricità, finisce esiliata sull'isola di Eea, non si perde d'animo, studia le virtù delle piante, impara a addomesticare le bestie selvatiche, affina le arti magiche. Ma Circe è soprattutto una donna di passioni: amore, amicizia, rivalità, paura, rabbia, nostalgia accompagnano gli incontri che le riserva il destino - con l'ingegnoso Dedalo, con il mostruoso Minotauro, con la feroce Scilla, con la tragica Medea, con l'astuto Odisseo, naturalmente, e infine con la misteriosa Penelope. Finché - non più solo maga, ma anche amante e madre - dovrà armarsi contro le ostilità dell'Olimpo e scegliere, una volta per tutte, se appartenere al mondo degli dèi, dov'è nata, o a quello dei mortali, che ha imparato ad amare.

RECENSIONE - Io ho sempre letto con un particolare piacere i racconti e tutto ciò che riguarda le divinità greche e romane. A scuola, persino fare i riassunti dei brani dell'Eneide e dell'Odissea, era più sopportabile perché mi consentiva di approfondire le mie conoscenze e di farne di nuove su miti e divinità. Per questo quando ho saputo dell'uscita di questo libro è scattata immediata anche la mia voglia di leggerlo quanto prima. La protagonista di questo romanzo è Circe, figlia di Elios e di Perseide, un titano e una ninfa ma lei non rispecchia nessuno dei genitori. Dimostra un carattere atipico per le sue origini: è curiosa, ribelle, coraggiosa e tanto "umana". Questo suo temperamento la espone al castigo di Elios che la esilia sull'isola di Eea e Circe, anziché esserne dispiaciuta, esprime tutte le sue capacità magiche. Lei è un essere immortale, conosce eroi e divinità, li affronta, li sfida e li ama. La Miller ci descrive, nelle pagine del suo libro, la Circe più umana che mai: quella che soffre per non essere mai stata apprezzata da suo padre, quella che prova pietà per Prometeo punito da Zeus per aver aiutato i mortali e che si invaghisce di un povero pescatore. La Circe che affina le sue arti magiche per rivalsa su un destino che non l'ha ma veramente favorita, per dimostrare a sé stessa, a fratelli, sorelle e divinità varie che lei esiste e ha uno scopo.

"E io vivevo proprio per quel momento, quello in cui tutto diventava finalmente chiaro e il sortilegio riusciva a cantare con la sua nota più pura, per me e per me sola."

In questo libro Circe si svela per quello che veramente è: una donna che ambisce a trovare un posto suo nel mondo, divino o reale, che la faccia sentire realizzata. La sua magia, l'amore per Odisseo, i sensi di colpa per l'incantesimo fatto a Scilla e la sua permanenza a Eea, tutto viene raccontato dalla Miller con tale enfasi che non si molla il libro facilmente! L'autrice infatti è bravissima a tratteggiare Circe analizzandola anche psicologicamente e questo mi ha conquistata letteralmente. Trovo che questo libro non sia solo la storia della maga dell'Odissea e di qualche divinità a contorno ma sia un vero e proprio ritratto completo di una donna, Circe, non solo per quello che ha fatto e che sappiamo dai banchi di scuola ma per come è lei veramente e per quello che l'ha fatta diventare quello che è. Insomma, un ritratto a tutto tondo su un pezzo di storia antica che racchiude tesori in fatto di personalità dei protagonisti. Madeline Miller racconta in modo speciale e con un linguaggio quasi poetico, coinvolgente  e descrittivo, un pezzo di storia e di suoi protagonisti in un modo che definirei quasi "sentimentale", dove si evidenzia, soprattutto, il lato umano e più fragile della maga Circe ma senza perdere di vista quello che è il resoconto dei fatti storici e senza perdere credibilità per mantenere il racconto. Anzi, io trovo che la mitologia possa guadagnare fascino con questo libro,  dopo aver letto il romanzo.ne sono persuasa al massimo. 

"Questo è il destino del comandante. Questa è la follia dell'umanità. Non è forse la nostra tragedia umana che certi uomini debbano essere bastonati come somari prima di agire con un pizzico di senno?"

Nel racconto della Miller Circe crea, a suo modo, ponti tra il mondo divino e quello umano, tra magia e realtà, tra convenienza e sentimento... ogni azione ha un preciso scopo che non sempre può essere quello ovvio ma spesso diventa inaspettato e sorprendente. Una lettura che meraviglia per quanto è coinvolgente e realistica, senza mai diventare pesante nonostante si leggano racconti storici ed epici. Posso consigliare la lettura di questo libro a tutti: fa bene a chiunque abbia voglia di leggere e di scoprire che anche i miti hanno delle debolezze proprio come gli umani!

"Sei saggia" disse poi. "Se è così è perché sono stata sciocca per un tempo sufficiente a centinaia di vite"




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