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domenica 2 aprile 2017

Recensione. Scrivere è un mestiere pericoloso di Alice Basso

Ciao! Oggi scrivo in merito al libro appena terminato che è appunto quello di Alice Basso: Scrivere è un mestiere pericoloso.

Descrizione: Un gesto, una parola, un’espressione del viso. A Vani bastano piccoli particolari per capire una persona, per comprenderne il modo di pensare. Una dote speciale di cui farebbe volentieri a meno. Perché Vani sta bene solo con sé stessa, tenendo gli altri alla larga. Ama solo i suoi libri, la sua musica e i suoi vestiti inesorabilmente neri. Eppure, questa innata empatia è essenziale per il suo lavoro: Vani è una ghostwriter di una famosa casa editrice. Un mestiere che la costringe a rimanere nell'ombra. Scrive libri al posto di altri autori, imitando alla perfezione il loro stile. Questa volta deve creare un ricettario dalle memorie di un’anziana cuoca. Un’impresa più ardua del solito, quasi impossibile, perché Vani non sa un accidente di cucina, non ha mai preso in mano una padella e non ha la più pallida idea di cosa significhino termini come scalogno o topinambur. C’è una sola persona che può aiutarla: il commissario Berganza, una vecchia conoscenza con la passione per la cucina. Lui sa che Vani parla solo la lingua dei libri. Quella di Simenon, di Vázquez Montalbán, di Rex Stout e dei loro protagonisti amanti del buon cibo. E, tra un riferimento letterario e l’altro, le loro strambe lezioni diventano di giorno in giorno più intriganti. Ma la mente di Vani non è del tutto libera: che le piaccia o no, Riccardo, l’affascinante autore con cui ha avuto una rocambolesca relazione, continua a ripiombarle tra i piedi. Per fortuna una rivelazione inaspettata reclama la sua attenzione: la cuoca di cui sta raccogliendo le memorie confessa un delitto. Un delitto avvenuto anni prima in una delle famiglie più in vista di Torino. Berganza abbandona i fornelli per indagare e ha bisogno di Vani. Ha bisogno del suo dono che le permette di osservare le persone e scoprirne i segreti più nascosti. Eppure la strada che porta alla verità è lunga e tortuosa. A volte la vita assomiglia a un giallo. È piena di falsi indizi. Solo l’intuito di Vani può smascherarli. L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome è stato uno degli esordi più amati dai lettori e dalla stampa più autorevole. Lo stile unico e la forza narrativa di Alice Basso hanno conquistato tutti. Come la sua esilarante protagonista, Vani, che torna con un nuovo libro da scrivere, un nuovo caso da risolvere e un nuovo inaspettato nodo sentimentale da sciogliere.

Recensione: Questo libro giaceva da un bel po' di tempo tra quelli in attesa di essere letti e, finalmente direi, ho avuto modo di prenderlo in mano e di leggerlo e pure di godermelo tutto! Si, perchè la scrittura della Basso, quando descrive Vani Sarca, mi strappava molto spesso un sorriso. Troppo arguta Vani, anticonformista e sveglia oltre che una schiappa in cucina... un po' come me da questo punto ultimo punto di vista! Il suo compito è scrivere i libri come ghostwriter  e la casa editrice per cui lavora le chiede di dedicarsi alla stesura di un libro di ricette. Durante questo lavoro si trova a dover aiutare il suo amico commissario a riaprire e risolvere un caso di omicidio! E Vani, tramite la sua capacità di arrivare dritta alla personalità di chi la circonda, in modo anche rocambolesco riesce a capire davvero quello che è successo e chi ha commesso il reato... mi piace proprio tanto Vani! Il suo lavoro non le porterà mai la fama come scrittrice ma lo accetta e cerca sempre di fare il suo dovere al meglio... o quasi. Quando affronta  Cinzia Croco, la scrittrice per cui deve scrivere il libro-ricettario, ha avuto fegato e le ha detto tutto quello che pensava in maniera così efficace che avrei voluto farle un applauso! Sì, Vani non sopporta le persone soprattutto quelle che non hanno il coraggio di essere sè stessi sempre e comunque ma che invece vogliono solo salvare le apparenze anche quando è impossibile farlo. Anche nei confronti del suo ex, Riccardo, Vani riesce ad avere un atteggiamento che mi piace, non si lascia soggiogare dalle moine di un insicuro che gioca coi sentimenti ma si impegna invece per costruire un feeling con il commissario Berganza. Il loro gioco di squadra rende bene durante le indagini ma da il meglio nella loro amicizia, infatti Vani sta bene ed è serena quando è con lui. Chissà se, in un futuro seguito, Alice Basso farà evolvere questa storia tra loro in qualcosa di più serio... mah. Intanto bel libro, bella storia e speriamo di aver raggiunto il nuovo obiettivo per il  challenge La ruota delle Letture che mi è capitato con l'ottavo giro di ruota e cioè La Stanza Librosa.
Ora vado a scrivere la recensione del secondo obiettivo! Ciao

Mariangela

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