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domenica 30 aprile 2017

Recensione: Volevo solo andare a letto presto di Chiara Moscardelli

Buonasera! Oggi sono qui a recensire un libro che ho letto per raggiungere l'obiettivo 12, uscito dal decimo giro di ruota del challenge La Ruota delle Letture, che mi chiedeva di leggere un libro pubblicato nel 2016. Questa autrice non è nuova per me, ho già letto infatti un suo libro intitolato Quando meno te lo aspetti e devo dire che i suoi lavori mi lasciano il piacevole gusto di una lettura leggera e divertente. Ma veniamo a questo Volevo solo andare a letto presto...

Descrizione: Ipocondriaca, ossessiva, maniaca del controllo e sfegatata di telenovelas brasiliane: del resto che cosa aspettarsi dopo un'infanzia trascorsa in un borgo hippy, senza tv, con una mamma fissata con la cristalloterapia, un padre non ben identificato e tanti amici che danzano in giro, spesso senza vestiti? È comprensibile che a trentacinque anni Agata Trambusti voglia avere il pieno controllo di ogni aspetto della sua vita e detesti qualsiasi fuoriprogramma. Inclusa la pioggia, e quella mattina si è messo a piovere sul serio, mentre in tailleur e chignon Agata varca il cancello di una villa sull'Appia per valutare alcuni quadri che il proprietario vuole mettere all'asta. Ma la pioggia non è niente rispetto a quello che la aspetta: in meno di un minuto la sua tranquilla esistenza si trasforma in un rocambolesco film d'azione, a partire dall'uomo misterioso - terribilmente somigliante a Christian Bale! - che Agata mette ko con due abili mosse di krav maga prima di darsela a gambe. Ma che cosa sta cercando quell'uomo? E perché le sta improvvisamente alle calcagna? Tra una fuga nei vicoli più sordidi di Barcellona, le minacce di uno strozzino di quartiere e un losco traffico di falsi d'autore, Agata dovrà per una volta dar ragione al suo psicologo e lasciarsi risucchiare dal vortice impazzito degli eventi. E delle emozioni. Perché sarà proprio questa la partita più dura.

Recensione: La storia di Agata (il suo nome non è dedicato alla santa ma all'amore di sua madre per le pietre!) è un mix esplosivo di drammi familiari, intrighi quasi polizieschi e affari di cuore. Agata si ritrova, nonostante la sua vita dedita alle cose organizzate e conosciute, in un affare losco che riguarda un mercante d'arte. Si imbatte in Fabrizio, che oltre a farle prendere decisioni fuori dal suo controllo e molto spesso irrazionali, le ruba il cuore. La storia è un saliscendi di momenti comici, tragici, drammatici e romantici che, alla fine, vedono Agata riprendere il controllo sulle sue manie e soprattutto delle sue emozioni che le fanno confessare il suo amore a Fabrizio e a godersi un pizzico di felicità.
Leggere questo libro è stata una curiosa e divertente parentesi, un libro che ti trasporta in una storia magari anche un po' troppo inverosimile e  devo dire che io ho anche riso leggendolo. Capitolo dopo capitolo mi è capitato di diventare una fan di Agata, di parteggiare per lei e per un lieto fine che si meritava... dopo una vita familiare disastrosa e un matrimonio fallito prima ancora di iniziare, lei ha incontrato la sua anima gemella che però non vuole impegnarsi in una storia e la lascia senza molte spiegazioni. Ci prova, Agata, a vivere nonostante l'assenza di Fabrizio, le cose sono cambiate e lei ha meno paure e meno trappole emotive da affrontare, non è facile quando l'amore ha colpito dritti al cuore. Fabrizio lo capisce e si ripresenta da lei intenzionato a provarci, a tentare di unire e combattere le paure di entrambi e di godersi un pochino la felicità che si meritano.
Mi è piaciuto, storia briosa e senza la pretesa di insegnare nulla... solo con l'intento di far divertire il lettore con la storia di Trambusti che deve imparare a dare forma e significato alla vita!

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