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domenica 17 giugno 2018

Recensione: Mucchio d'ossa di Stephen King

Buon caldissimo pomeriggio! Oggi fa veramente un caldo bestiale ed è dura fare qualunque cosa senza rischiare di sciogliersi così ho deciso di sedermi finalmente davanti al computer e completare le recensioni di due libri. Il primo è questo di King che mi aiuterà a raggiungere l'obiettivo delle 500 pagine per la Challenge Tutti a Hogwarts con le 3 Ciambelle.

Sinossi: Mike Noonan - quarant'anni, autore di best-seller - è un privilegiato: un discreto successo, un buon conto in banca, la consapevolezza di sentirsi arrivato; tutte cose che ovviamente non hanno alcun senso se l'unica persona a cui tieni un giorno esce di casa e non ritorna più, folgorata per strada dalla morte. Quattro anni dopo è uno scrittore finito, afflitto da un'esistenza vuota. È alla resa dei conti ma è anche angosciato dalla sensazione che "qualcos'altro", oltre a lui, non sappia rassegnarsi all'ineluttabile di un'esistenza troncata, qualcosa che si fa strada nella sua mente insinuando dubbi tormentosi, procurando incubi che travalicano i limiti del reale...

Recensione: Questo libro di Stephen King è il primo che ho l'occasione di leggere; confesso che partivo un pochino prevenuta nei confronti di questo autore. Ho sempre pensato che i suoi racconti non facessero per me, troppo terrificanti i feedback che ricevevo dai miei amici appassionati di King. Mi piace però essere consapevolmente sicura dell'opinione che formulo verso qualunque cosa e così ho superato tutti i miei limiti e pregiudizi e ho letto Mucchio d'ossa. Devo dire che è stata una sorpresa ... rimane sempre un genere che non mi fa impazzire ma ho apprezzato la bravura di King che riesce a tenere il lettore sempre incollato alle pagine del libro! L'autore racconta la storia di Mike, scrittore di discreta fama che sforna bestsellers con cadenza regolare. Fino alla tragica morte dell'amata moglie che sembra avere chiuso il rubinetto della sua vena creativa, non riesce più a scrivere nemmeno una riga e, contemporaneamente, strani segnali lo spingono verso la sua casa di vacanza. A Sara Laugh Mike non si sente al sicuro ma, allo stesso tempo, non riesce ad andarsene perchè sembra trattenuto da strani fenomeni che accendono il suo interesse: la campana dell'alce impagliato che suona da sola, le lettere sulla porta del frigorifero che gli scrivono messaggi in codice e, non ultima, la sua macchina da scrivere che riesce a tirargli fuori nuove parole. La perdita della moglie che amava tanto e il dolore così forte che prova lo rendono sensibile alla tenerezza che una bimbetta di due anni incontrata per caso gli suscita. la faccenda si complica quando Mattie, la mamma della bimba, gli racconta della battaglia legale che combatte contro il suocero per l'affido della piccola. Mike si anima e cerca in ogni modo di aiutarle a rimanere unite, ovviamente si scoprono strani delitti, presenze inquietanti, collegamenti genealogici che nessuno si aspetta e, ovviamente il finale è di quelli che ti lasciano in sospeso... l'origine del male che Mike tenta di combattere nasce tanti anni prima, collega tante persone del paese e sfocia, con tanta crudeltà, al suo cospetto in una giornata di festa! Davvero Stephen King lavora con la psiche del lettore, questo non è un libro da cui ci si sente terrorizzati ma non si riesce a non sentirsi coinvolti dal dolore di Mike, dall'angoscia di Mattie, dai segreti delle persone che li circondano e la suspence dura fino al ritrovamento di un mucchio di ossa. Un  ritrovamento che fa cadere il velo su anni di segreti, malefatte e soprusi che tormentano i vivi testimoni dei fatti e anche i morti che ritornano in cerca di vendetta. In questo libro però la storia d'amore tra Mike e Jo rimane il perno per la salvezza di una bimba innocente, per riavvolgere la storia triste di tante persone che cercano chi pace e chi vendetta. Come dicevo all'inizio leggere i libri di King non è mai stata la mia massima aspirazione ma credo di essermi sbagliata alla grande. Oltre che un ottimo scrittore gli riconosco una finezza psicologica da vero maestro; è difficile per chi legge non immedesimarsi nel protagonista e seguire con lui l'evoluzione della trama, impossibile non provare angoscia nello scoprire i segni che forze invisibili lasciano per Mike, difficile non emozionarsi alle manifestazioni di affetto di una piccola bimba verso chi le dimostra attenzione e le dona amore. Magari Mucchio d'ossa non è nemmeno il libro migliore  di King ma è il primo per me e, considerando che ho It nel Kindle da molto tempo, quasi quasi mi faccio coraggio e leggo pure quello a breve. Perchè, per sciogliere le mie riserve, un libro deve essere buono ma magari due libri rendono tutto più preciso... Anche i miei giudizi! 

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